Quinto: Non uccidere!
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Nuova strage, stavolta a Sharm el Sheikh, e ottanta morti. Ancora una volta l’islam è tornato ad uccidere.
Abbiamo già sentito che ‘‘l’islam non c’entra’’ in questi attacchi. L’islam è pacifico è tutta colpa dell’Occidente, della civiltà cristiana genocida e colonizzatrice, questa è una reazione.
Altri dicono: ‘‘è colpa della religione’’ e mostrano anche i crimini del Cristianesimo: Inquisizione, caso Galileo, lotte all’eresia.
Però anche chi voleva abolire Dio si macchiò di crimini: i rivoluzionari francesi decapitavano a chi non credeva nella Libertà, nella Fraternità e nell’Uguaglianza (un bel paradosso!). I comunisti, campioni dei diritti del proletariato e nemici dell’“oppio dei popoli’’ (come definivano la religione) uccisero 85 milioni di persone e continuano ad uccidere in Cina, in Corea del Nord e a Cuba. C’è chi crede nella scienza, ma la scienza è uno strumento, non un fine. La scienza ha salvato la vita a milioni di persone ma scienziati privi di un’etica crearono armi terrificanti, come la Bomba Atomica o fecero orrendi esperimenti come Mengele.
Ma ora è Dio stesso a sedere al banco degli imputati, a causa dell’islam.
Com’è possibile tutto ciò? In realtà ciò è dovuto a quello che l’attuale papa definisce ‘‘relativismo’’: l’incapacità di distinguere il Bene dal Male.
Guardando alla civiltà occidentale, anche nei suoi errori, essa sottomise tutto all’Uomo: dal Cristianesimo alle democrazie. Il concetto universale di amore verso il prossimo predicato da Gesù porta necessariamente all’abolizione della schiavitù, della pena capitale e a tutte queste cose raggiunte in Occidente.
L’islam sottomette (come dice la parola stessa) tutto a Dio. Per l’islam il crimine peggiore non è l’omicidio, ma la ‘‘shirk’’ (l’associare qualcosa a Dio) punibile con la morte (Corano 9.5). I turisti di Sharm, in un’ottica islamica, erano ‘‘mushrik’’ (idolatri) o comunque ‘‘kuffar’’ (infedeli) che comunque sono obbligati a sottomettersi ad Allah.
Bene, anche razionalmente una persona arriva a capire che uccidere provoca dolore, e il dolore è male. Anche l’Occidente cristiano uccise, ma le sue radici predicano la Vita, non la Morte. L’islam ama la morte (Bin Laden stesso lo disse ‘‘noi amiamo la Morte più di quanto voi amiate la Vita”).
Io penso che questa ondata di terrorismo preluda alla fine del fondamentalismo islamico, se non ad una seria crisi nell’islam, che adesso non affiora in piena luce perché è soffocata da governanti bigotti o pavidi e dai potenti mullah.
E Dio?
Abbiamo visto che non si uccide solo in Nome di Dio, ma si è indubbiamente ucciso in Nome di Dio. Dio è una speranza per tutti coloro che soffrono, che non trovano un senso alla vita. Se Dio non c’è - diceva Dostoevskij - tutto è permesso (uccidere impunemente, anche) ma soprattutto se Dio non c’è allora la vita di milioni di uomini e donne che hanno sofferto non ha avuto senso. Speriamo che chi, soffrendo e sacrificandosi, possa ottenere in un’altra vita la sua mercede.
Questo è un crimine dei terroristi in Nome di Dio: levare la speranza a chi soffre.
Ma, vorrei concludere, vi è in Occidente un concetto di Dio un po’ diverso da quello islamico che incita tirannicamente all’uccisione degli infedeli: quello praticato da migliaia di missionari che ogni giorno, a prezzo di sacrifici e della loro stessa vita, si donano completamente a chi soffre seguendo l’esempio di un Uomo che predicò e praticò l’amore verso ogni creatura e che si fece inchiodare ad una Croce: un Uomo che è stato chiamato Dio e che ha equiparato l’Uomo a Dio (Giovanni 10.34) chiunque fa del male ad un Uomo è come lo facesse a Dio.