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Ma i cattolici leggono le encicliche o l’Unità?

Fonte:
CulturaCattolica.it

Ma le avranno lette certe cose quei cattolici che orgogliosi si alzano in piedi alle assemblee sul referendum e proclamano: “Io sono cattolico, ho votato a favore del divorzio, ho votato a favore dell’aborto, se la legge sulla fecondazione lasciasse la libertà di fare ciò che si vuole non ci sarebbe stata la necessità di ricorrere ai referendum”.
Le avranno lette e meditate quei preti che si astengono dal difendere la vita “per non influenzare i fedeli”?
Che forse Gesù Cristo è stato “politically correct”? S’è guardato bene da difendere i più deboli limitandosi a dire “io un’adultera non la lapiderò mai, ma non posso impedire ad altri che non la pensano come me di lapidarla”?

5. [...] Ad essere calpestata nel diritto fondamentale alla vita è oggi una grande moltitudine di esseri umani deboli e indifesi, come sono, in particolare, i bambini non ancora nati. Se alla Chiesa, sul finire del secolo scorso, non era consentito tacere davanti alle ingiustizie allora operanti, meno ancora essa può tacere oggi. [...]

12. In realtà, se molti e gravi aspetti dell’odierna problematica sociale possono in qualche modo spiegare il clima di diffusa incertezza morale e talvolta attenuare nei singoli la responsabilità soggettiva, non è meno vero che siamo di fronte a una realtà più vasta, che si può considerare come una vera e propria struttura di peccato, caratterizzata dall’imporsi di una cultura anti-solidaristica, che si configura in molti casi come vera “cultura di morte”. Essa è attivamente promossa da forti correnti culturali, economiche e politiche, portatrici di una concezione efficientistica della società.
Guardando le cose da tale punto di vista, si può, in certo senso, parlare di una guerra dei potenti contro i deboli: la vita che richiederebbe più accoglienza, amore e cura è ritenuta inutile, o è considerata come un peso insopportabile e, quindi, è rifiutata in molte maniere. Chi, con la sua malattia, con il suo handicap o, molto più semplicemente, con la stessa sua presenza mette in discussione il benessere o le abitudini di vita di quanti sono più avvantaggiati, tende ad essere visto come un nemico da cui difendersi o da eliminare. Si scatena così una specie di “ congiura contro la vita “. Essa non coinvolge solo le singole persone nei loro rapporti individuali, familiari o di gruppo, ma va ben oltre, sino ad intaccare e stravolgere, a livello mondiale, i rapporti tra i popoli e gli Stati.
[Giovanni Paolo II, enciclica “Evangelium vitae” sul valore e l’inviolabilità della vita umana]

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