Attualità: Fino ad ora una grande occasione persa
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di Giorgio Salina - Membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giustizia e Solidarietà
Durante l'anno giubilare il Comitato ecclesiale costituito dalla CEI, con una campagna che si è rivolta a tutti, ha raccolto, soprattutto dalle Comunità cristiane, circa 18 milioni di €, decidendo di impiegarli per lo sviluppo di due Paesi africani: la Guinea Conakry e lo Zambia.
Giovanni Paolo II aveva richiamato alla coscienza del mondo questo grave problema accumulatosi nel tempo. Sia per questo, e sia, in parte, per l'azione del Comitato, l'Italia ha condonato il debito a numerosi Paesi tra i quali appunto Guinea e Zambia, accettando di coinvolgere il Comitato ecclesiale negli accordi intergovernativi per destinare le rate di restituzione del debito allo sviluppo sociale di quei Paesi, al quale avrebbe concorso anche la Comunità cristiana italiana con i fondi raccolti nel 2000.
La Fondazione Giustizia e Solidarietà [1], nella quale si è trasformato il Comitato ecclesiale, ha il compito di seguire la realizzazione del programma iniziale e di mantenere desta l'attenzione della Chiesa italiana sul tema del «debito estero», tutt'altro che risolto.
Il coinvolgimento negli accordi intergovernativi, se ha riconosciuto un ruolo "ufficiale" al Comitato prima ed alla Fondazione poi, ha, di fatto, molto rallentato il programma sia in Guinea, dove ad oggi sono stati impegnati circa 2 milioni €, e sia soprattutto in Zambia dove a tutt'oggi non è ancora stato fatto nulla.
A ben cinque anni di distanza dal grande Giubileo, e dalla raccolta fondi, il Comitato, che ha indubbiamente dei meriti – in Italia è l'unico che ha tentato di fare concretamente qualche cosa – ha editato un «Rapporto sul debito». Questo rapporto purtroppo evidenzia le occasioni perse, qui richiamate, nonostante reiterate sollecitazioni sempre ignorate, infatti non ne parla:
- La Fondazione non ha mai voluto considerare ed applicare quali criteri dell'azione, né l'attenzione all'uomo, né la proposta missionaria rivolta alla libertà dei nostri amici africani. Attenzione all'uomo comporta compagnia, trasferimento di conoscenza, formazione sia localmente sia in Italia: per dirla semplicemente mettersi insieme a ragionare, operare e lavorare [2]. Proposta missionaria significa condividere il problema, le difficoltà, per condividere il senso della vita.
- L'assenza di questi criteri non ci abilita a suggerire autorevolmente ai Governi, alla Banca mondiale e al Fondo monetario internazionale (le Organizzazioni scaturite dall'accordo di Bretton Woods) all'Unione europea, non tanto il condono del debito e con quali meccanismi di economia internazionale (lo sanno già), ma come promuovere lo sviluppo, coinvolgendo qualificate ONG, per mirare veramente allo sviluppo dell'uomo, del singolo uomo [3]. Impostazione che, tra l'altro, sta molto a cuore a Focsiv.
- Contrariamente alla raccomandazione del Segretario Generale della CEI, S. E. Mons. Betori, il rapporto si limita ad aspetti di politica economica internazionale, ignorando le motivazioni cristiane dell'attenzione al tema, per altro ancor oggi necessaria, se non con vaghi richiami alla giustizia ed alla solidarietà; motivazioni cristiane che date sempre per scontate, alla fine sono spesso dimenticate.
La mancanza di attenzione all'uomo, comporta, come si sta facendo, una distribuzione a pioggia che non ha mai costruito gran che.
La mancanza di preoccupazione missionaria dimostra che noi per primi plaudiamo, ma nella nostra azione ci rifacciamo poco al concetto che « soltanto un uomo che diventa nuovo in Cristo è in grado di rinnovare autenticamente le istituzioni sociali, e di contribuire seriamente allo sviluppo della giustizia e della pace nel proprio ambito [4].»
Dispiace molto dover proporre queste considerazioni; l'unico motivo è la speranza che, essendo tutto sommato relativamente all'inizio anche perché in ritardo, si cambi strategia per conferire all'azione un reale valore aggiunto, frutto dell'ispirazione cristiana.
Note
1. La compongono, oltre alla CEI, l'AC, il Rappresentante degli Ordini religiosi italiani, le ACLI, la Caritas italiana, la FOCSIV (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontariato), Sant Egidio, la Compagnia delle Opere e le Diocesi di Milano e di Conversano Monopoli (in rappresentanza di tutte le Diocesi italiane).
2. Il Pro – Rettore dell'Università di Rabat, ha recentemente dichiarato che anche questi Paesi hanno il problema del "rientro dei cervelli", che occorrerà incentivare, ma, ha detto, occorrerà anche i nostri uomini ritornino accompagnati da qualcuno dei Paesi nei quali si cono specializzati, perché, ha precisato, «Il problema è cambiare mentalità; la cultura no, ma la mentalità sì!».
3. La Banca Mondiale è andata sul posto a studiare come un'ONG italiana ha ricostruito alcune favelas brasiliane, italiani e abitanti delle favelas insieme. Nessuno andrà a studiare cosa facciamo in Guinea ed in Zambia.
4. S.E. Card. Sodano, al primo congresso mondiale delle Organizzazioni ecclesiali operanti per la giustizia e la pace. (Roma 27 ottobre 2004)