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Ultimissime notizie

Fonte:
CulturaCattolica.it ©

Qual è la notizia?

Che Elio e le storie tese sono stati ragazzi e sono andati all'oratorio?

No.

Che i nostri eroi, hanno fatto un cd con una canzone che sarà la colonna sonora dell'estate degli oratori milanesi? "Noi ci siamo impegnati al massimo e abbiamo pensato di scrivere una "canzoncina" che chiunque sia in grado di eseguire, con degli accordi veramente semplicissimi. Solo che per farla troppo semplice è uscita anche un po' bruttina... Ma l'importante era che fosse facile. Il testo, però, è molto bello, è stato anche approvato in via ufficiosa dal Papa".

No, nemmeno in questo sta la notizia…

Che sul sito della FOM Federazione Oratori Milanesi, i nostri eroi ci diano le motivazioni per cui andare all'oratorio? "Un buon motivo è che puoi fare quattro tiri senza essere investito dalle macchine. Un altro e che non piombi nell'inferno della droga, che è una buona ragione. Il terzo è che, tutto sommato, ci sono anche delle belle ragazze…"

No, nemmeno in questo sta la notizia…

Che nell'intervista fatta da Stefania Cecchetti alla domanda: "Nel testo dite che l'oratorio è un luogo dove il sacro e profano si incontrano. In che senso?" i nostri eroi rispondano così: "L'oratorio è un luogo dove si fanno arrivare i giovani col trucco dei giochi, che non sono propriamente sacri, però poi c'è anche l'aspetto sacro. Dopo accurate indagini, noi di Elio abbiamo appurato che il punto dove questi due elementi si uniscono è il bar dell'oratorio, dove tra l'altro si canta questa canzoncina..."

No, No, No, nemmeno qui sta la notizia.
La vera notizia, la tragedia, sta nel fatto che di Dio non si parla, che non ci sono più adulti capaci di dare testimonianza di una vita felice e piena, dove la felicità c'è, non c'è più nemmeno negli oratori, perché un posto dove i ragazzi si accalappiano con un trucco, non è un posto diverso da tanti altri.
Non abbiamo bisogno di trucchi, di giochi per ingannare i ragazzi.
Che adulti siamo, che cristiani siamo, se ci basta attirarli con l'inganno e fare in modo che paghino pegno, una preghierina a fine giornata, magari una genuflessione o la Messa la domenica.
Che adulti, che maestri siamo, se abbiamo paura di annunciare Cristo?

Diceva Enzo Piccinini: "Il cristianesimo è per la felicità dell'uomo.
Il fatto cristiano ridotto a regole morali. Questo è il dramma di oggi. Che Dio si sia incarnato ha bisogno di una verifica: si deve vedere. Una presenza che determina il rapporto con tutta la vita. La sfida della Chiesa".

Ecco la notizia, i cristiani hanno paura del loro Dio incarnato

Intervista di Stefania Cecchetti

Elio oratoriano ha fatto il bis. Dopo il successo di Born to be Abramo, censuratissimo pezzo del 1990, che sulla musica di un noto brano dance degli anni Settanta rivisitava le parole di alcune canzoni di chiesa, Elio e le storie tese raccontano di nuovo, con la consueta ironia e acutezza, la loro visione dell'oratorio. E a buon diritto, visto che da ragazzi erano assidui frequentatori... La nuova canzone (pardon, "canzoncina", come il gruppo stesso ci tiene a definirla) si intitola Oratorium e sarà la colonna sonora dell'estate oratoriana 2004. Il cd si potrà acquistare presso la Fom (via Sant'Antonio 5, Milano), unico punto di distribuzione, al prezzo di 5 euro. Ecco come Elio ci ha parlato dell'ultima fatica del gruppo.

Com'è nata la canzone?
Innanzi tutto dalla mia amicizia con don Massimiliano Sabbadini (direttore della Fom, ndr), che dura da quando eravamo piccoli. Lui, tra l'altro, è un grande esperto di Elio e le storie tese, quindi sa che noi, anche se sembriamo scemi, ogni tanto siamo pure intelligenti. Allora ci ha invitato a creare qualcosa di simpatico e brillante per l'estate 2004. Noi ci siamo impegnati al massimo e abbiamo pensato di scrivere una "canzoncina" che chiunque sia in grado di eseguire, con degli accordi veramente semplicissimi. Solo che per farla troppo semplice è uscita anche un po' bruttina... Ma l'importante era che fosse facile. Il testo, però, è molto bello, è stato anche approvato in via ufficiosa dal Papa.

Perché nel testo si dice che è una canzone che va cantata almeno in tre?
Perché quando si è all'oratorio, tra gli amici, e uno vuole suonare una canzone, regolarmente capita che poi non la sa fare, perché arriva sempre l'accordo difficile. Invece questa è una canzoncina semplicissima, che prevede anche parti da distribuire: chi suona, chi canta, chi fa i cori. Perché il momento della musica è fondamentale, in oratorio. Sia per stare insieme, sia per favorire la nascita dei primi amori...

E' stato difficile scriverla?
E' una canzone che ha richiesto un certo impegno, mille correzioni, mille aggiornamenti. E anche dei sopralluoghi negli oratori: noi avevamo dei ricordi e ci siamo chiesti se certe cose c'erano ancora. E c'erano: all'oratorio si trovano cose nuove, ma ce ne sono alcune invariate dagli anni Settanta. Per esempio la spuma o le caramelline strane che si trovano solo lì, come le cocacoline o le stringhe di liquirizia. Veramente, non so se saremo mai in grado di fare una canzone altrettanto bella.

Questa sarà una canzone dell'oratorio o uno dei pezzi di Elio?
E' una canzone dell'oratorio e per l'oratorio, fatta da persone che all'oratorio non ci vanno più, ma che pensano all'oratorio con affetto, perché ci sono andati per tanti anni (Cesareo alla chiesa del Preziosissimo Sangue, Elio nell'oratorio dell'Assunta, ndr). Soprattutto abbiamo pensato al povero Cristo che deve suonare per i suoi amici e non sa fare i pezzi. Invece questa è una canzoncina tanto semplice che può essere eseguita anche da un incapace. Basta poco: una chitarra, dei bonghetti (ma basta anche battere su un tavolo), il capotasto mobile e soprattutto tanta allegria e tanti amici che abbiano voglia di stare insieme e di cantare. Prima di eseguirla l'ideale è nutrirsi con le stringhe di liquerizia, le cocacoline, il mollicchione rosa, le cicche quadrate che ogni tanto ne vinci una. Da bere, spuma nera, spuma rossa o spuma ginger.

Si apre una nuova strada musicale per il vostro gruppo, o lo considerate un ritorno a Born to be Abramo?
E' un espediente per mantenersi a galla, per non essere costretti a presentare il Festivalbar e non dover finire a fare le fiction...

Se diventerà un successo per l'estate, sarete i primi a stupirvi?
Noi lavoriamo perché questa arrivi al numero uno assoluto in Italia e speriamo anche in Europa. Se non succederà saremo un po' amareggiati, ma anche abituati, perché ci remano sempre contro tutti, anche gli amici. Da sempre sogniamo che i nostri brani arrivino primi in classifica ma è accaduto solo poche volte. Anche La terra dei cachi, che era prima a Sanremo, l'hanno fatta arrivare seconda...

Ci vuoi dire un buon motivo per andare all'oratorio oggi?
Un buon motivo è che puoi fare quattro tiri senza essere investito dalle macchine. Un altro e che non piombi nell'inferno della droga, che è una buona ragione. Il terzo è che, tutto sommato, ci sono anche delle belle ragazze...

L'oratorio è invecchiato?
Mi sembra che sia senza età e che non gli serva fare il lifting, come invece a qualcun altro...

Nel testo dite che l'oratorio è un luogo dove il sacro e profano si incontrano. In che senso?
L'oratorio è un luogo dove si fanno arrivare i giovani col trucco dei giochi, che non sono propriamente sacri, però poi c'è anche l'aspetto sacro. Dopo accurate indagini, noi di Elio abbiamo appurato che il punto dove questi due elementi si uniscono è il bar dell'oratorio, dove tra l'altro si canta questa canzoncina…

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