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Radici cristiane, Chisssenefrega?

Fonte:
CulturaCattolica.it ©

Il Trattato Costituzionale unico, approvato dal Consiglio Europeo, è composto di un preambolo e da quattro parti.
La prima parte contiene le disposizioni che definiscono l'Unione, i suoi obiettivi, le sue competenze e le sue Istituzioni.
La seconda parte incorpora la Carta dei diritti fondamentali.
La terza parte riguarda le politiche e il funzionamento della Ue.
La quarta parte contiene le "clausole finali".



PREAMBOLO:
"Consapevoli che l'Europa è un continente portatore di civiltà; che i suoi abitanti, giunti in ondate successive fin dagli albori dell'umanità, vi hanno progressivamente sviluppato i valori che sono alla base dell'umanesimo: uguaglianza degli esseri umani, libertà, rispetto della ragione;
Ispirandosi alle eredità culturali, religiose e umanistiche dell'Europa, i cui valori, sempre presenti nel suo patrimonio, hanno ancorato nella vita della società il ruolo centrale della persona, dei suoi diritti inviolabili e inalienabili e il rispetto del diritto;
Convinti che l'Europa, ormai riunificata, intende proseguire questo percorso di civiltà, di progresso e di prosperità per il bene di tutti i suoi abitanti, compresi i più deboli e bisognosi;
Persuasi che i popoli dell'Europa, pur restando fieri della loro identità e della loro storia nazionale, sono decisi a superare le antiche divisioni e, uniti in modo sempre più stretto, a forgiare il loro comune destino;
Certi che, "unita nella diversità", l'Europa offre loro le migliori possibilità di proseguire, nel rispetto dei diritti di ciascuno e nella consapevolezza delle loro responsabilità nei confronti delle generazioni future e della Terra, la grande avventura che fa di essa uno spazio privilegiato della speranza umana."


Nessun cenno alle radici cristiane dell'Europa, sembriamo figli dell'umanesimo dei buoni propositi.
"Consapevoli che l'Europa è un continente portatore di civiltà…" bene: e da dove viene tutta questa civiltà? Chi ci ha aiutato a sviluppare "i valori che sono alla base dell'umanesimo"?
"Ispirandosi alle eredità culturali, religiose e umanistiche dell'Europa, i cui valori, sempre presenti nel suo patrimonio, hanno ancorato nella vita della società il ruolo centrale della persona, dei suoi diritti inviolabili e inalienabili e il rispetto del diritto".

Qui manca il nome del padre, è come se ci fossimo vergognati di dire di chi siamo figli, dove abbiamo tratto la linfa per diventare ciò che siamo.
Il Papa indignato, alla fine dell'Angelus di domenica 20 giugno ha detto "non si tagliano le radici da cui si è nati", lo ha detto in Polacco, con voce piena di sdegno, i suoi continui richiami sono stati disattesi.


Molti sembrano non capire il dolore e l'indignazione del Papa, quello che più mi addolora è notare come tra molti cattolici, la discussione sulle radici dell'Europa è stata vista come una quisquilia, un dibattere senza importanza, come se pensassero, "chissenefrega, le cose importanti sono altre".
No, sono queste, perché se non sappiamo da dove arriviamo, diventa difficile andare da qualsiasi parte.
La politica del contentino, del non dire per non far capire, dell'essere vaghi per non infastidire chicchessia non darà buoni frutti, perché chi ha paura di pronunciare il nome del padre, chi teme di chiamare le cose con il proprio nome, non può costruire niente di solido e duraturo, niente che abbia a cuore il bene dell'uomo e non solo quello dell'economia.

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