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Può la ragione salvarci dal male?

Autore:
Crepaldi, Benedetta
Fonte:
CulturaCattolica.it ©



Sabato 11 settembre tutto il mondo ha ricordato il tragico evento delle Twin Towers e con esso tutti i fatti di violenza di questi ultimi anni. In particolare su Canale 5 hanno trasmesso un breve filmato fatto per l'occasione che faceva vedere tutte le immagini più strazianti da New York 2001 a Beslan 2004, passando per Madrid e i rapimenti in Iraq. Il filmato si concludeva con le immagini della fiaccolata fatta per i bambini della Russia e con una frase: "contro le tenebre dell'odio, la luce della ragione". Questa frase dal sapore illuminista, sembra credere ancora che la dea ragione illumini i nostri cammini, dopo che ha portato alla morte di milioni di persone in nome dell'ideologia. "È l'uomo misura di tutte le cose, la radice di una ideologia che è la stessa che porta un paese civile come l'Olanda a introdurre l'eutanasia per bambini malati", come dice Giorgio Vittadini, scrivendo al Giornale dopo la strage di Beslan.
Nel 1976 un ormai dimenticato scrittore russo, tracciava un quadro chiaro della situazione dell'Occidente. Solženicyn ai microfoni della BBC diceva che il popolo occidentale ha perso "coraggio e ragione [...] da quando è stato proclamato e accettato che non c'è nessun'entità superiore all'uomo, che l'uomo è il valore supremo nell'economia dell'universo e la misura di ogni cosa [...]. Quindi va bene e si deve fare solo quello che soddisfa i nostri sensi". La ragione, l'uomo, abbandonando Dio ha abbandonato sè stesso. L'uomo si è creduto senza macchia e in potere di decidere della vita dei più deboli. Allora quale ragione può lottare contro il male? La ragione che - come dice Vittadini - riconosce la vita umana come "non relativizzabile a nessuna causa", la ragione che giudica e agisce secondo la gratitudine che la pervade, poiché "Verbum caro factum est".

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