Liberatele!
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BAGHDAD - Simona Torretta e Simona Pari, due volontarie italiane di 'Un ponte per...' sono state sequestrate oggi a Baghdad presso gli uffici della Ong insieme ad altri due operatori umanitari iracheni, un ingegnere ed una donna.
Verrebbe da dire: "Liberatele, sono due brave ragazze, stanno lavorando per voi, l'associazione per la quale lavorano - Un ponte per Bagdad - ha realizzato progetti per la depurazione delle acque, collaborazione con la Mezza Luna Rossa Irachena (IRCS), con alcune agenzie dell'ONU e dell'Unione Europea".
Verrebbe da dire: "Liberatele, il loro lavoro è stato svolto durante l'intero periodo dell'embargo, con l'organizzazione di numerose delegazioni di osservatori e pacifisti italiani ed internazionali".
Verrebbe da dire: "Liberatele, sul sito dell'associazione nessuna ferma condanna per i terroristi, si dice: "news: Iraq. Questa guerra ci ha portato via due amici. Uno si chiamava Gharib, era un iracheno di origine palestinese (…) L'altro amico si chiamava Enzo, era con Gharib quando quest'ultimo è stato ucciso, forse tentando di difenderlo.
Abbiamo conosciuto Enzo a Baghdad, era passato più volte nel nostro ufficio prima di partire per Najaf. (…) Enzo e Gharib non sono vittime solo dei terroristi, ma di una guerra che non volevano."
Invece io dico: LIBERATELE, liberateli tutti, non perché sono delle brave persone o perché non hanno fatto nulla di male.
LIBERATELI tutti, francesi, italiani, iracheni, tutti, perché il vostro odio verso l'umanità seppellirà voi e la vostra gente, non potrà costruire nulla di buono.
LIBERATELI perché la vita umana non ha prezzo, non ci sono ostaggi preziosi e meno preziosi, una distinzione nella quale spesso si è caduti.
Non ci sono quelli che "un poco se la sono cercata" e quelli che invece "non c'entrano nulla".
Ci sono uomini e donne, con la loro vita e i loro affetti, con i loro pregi e i loro difetti e non possiamo farne merce di scambio, questo ci rende tutti inumani e in nome di nessun dio questo è permesso.