Ci vuole più coraggio a dirsi cattolici che a dichiararsi gay
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Mi sembra d'aver capito che in Italia e in Europa sia permesso dichiarasi gay, dichiararsi bisessuali, ma dichiararsi cattolici questo no e poi no.
Perché pare risaputo che i gay sono rispettosi dei diritti di tutti, i bisessuali sono rispettosi dei diritti di tutti, ma i cattolici, quelli no non ne sono capaci, sono intolleranti.
Dichiararsi cattolici vuole dire essere bollati come integralisti, talebani e irrispettosi dei diritti sanciti dalla costituzione.
Pertanto, vadano a casa, vadano a chiudersi in convento o in qualche associazione, pronti ad essere chiamati in causa quando si tratta di sfilare, allora vengono buoni tutti.
E ben ci sta.
Ci siamo arresi a questa Europa che si è rifiutata di riconoscere le radici cristiane, ci siamo arresi lasciando a pochi la difesa dei valori del cristianesimo.
"Ci pensino altri - abbiamo detto, - non si può fare tutti la stessa cosa, già facciamo molto in ambito sociale, alla cultura ci penseranno altri".
Gli altri, quei cristiani capaci di non arrendersi nemmeno quando li chiamano integralisti, talebani del cattolicesimo, quei cristiani capaci di incassare le critiche d'integralismo che vengono persino dal mondo cattolico, ci pensino loro, ci pensi il Papa.
I cristiani, dimenticata la dottrina sociale della Chiesa, hanno dato delega in toto ai partiti perché difendessero questi valori, anche ai partiti per cui questi valori non erano che una bandiera da sventolare per attirare consensi, gli stessi partiti che hanno votato al parlamento europeo, contro l'onorevole Rocco Buttiglione, reo di essere cattolico.
Ora che dirsi "cattolici" è divenuto chiaramente discriminante, chissà se usciranno dalle tane, per difendere i valori di questa minoranza?
Chissà se sfileranno e stenderanno bandiere o se lasceranno ancora che la Chiesa tuoni contro quello che ha definito "atto discriminatorio", se lasceranno che a difesa di queste minoranze scendano i giornalisti cattolici e talebani, le Ida Magli, i Giuliano Ferrara e quei veri laici (non laicisti) che hanno capito che qui si sta giocando la libertà di tutti?