Quella scivolata Tav proprio non ci voleva

La questione della linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione, una delle poche su cui la commissione europea guidata da Romano Prodi e il governo di Silvio Berlusconi avevano lavorato in piena intesa, sta alimentando ora polemiche all’interno dell’Unione di centrosinistra. Non si sa se nella redazione del programma non si fosse riusciti a costruire un’intesa, o più semplicemente l’argomento fosse fuggito dall’attenzione, fatto sta che della Tav contestata in quel testo non si fa parola, mentre si citano esplicitamente, come priorità, il Brennero e il Gottardo. Prontamente i contestatori dell’opera hanno considerato questo silenzio una mezza vittoria, costringendo gli amministratori piemontesi, la presidente regionale Mercedes Bresso e il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, entrambi di sinistra, a chiedere una correzione del documento, tale da simboleggiare un accordo sulla Tav, che per ora tuttavia non esiste. Chiamparino, che s’è già dichiarato indisponibile ad accettare alleati contrari alla Tav nelle elezioni municipali del capoluogo subalpino che si svolgeranno immediatamente dopo quelle generali, è arrivato a dire che preferirebbe perdere piuttosto che trovarsi costretto a compromessi confusi.
(…) Da questa vicenda esce assai indebolita la tesi secondo cui non è possibile che si ripetano le vicende del 1998, quando la secessione di Rifondazione costrinse il primo governo Prodi a dimettersi, in quanto che l’accordo base sarebbe questa volta basato su un programma comunemente accettato. Ma se il programma dovesse realmente contenere ambiguità della portata di quella riscontrata sulla Tav, lascerebbe ben aperta la porta a tensioni e contrasti che possono rendere assai ardua la governabilità, in caso di vittoria del centrosinistra.
Le virtù dialettiche della sintesi, che i partiti minori chiedono a Prodi di esercitare anche in questo caso, hanno dei limiti oggettivi. Trovare infatti un superiore punto di incontro tra il costruire o il non costruire una galleria, non è solamente difficile, ma impossibile.