La morte della ragione porta al delirio della scienza
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Niente da obiettare.
Donne usate come riproduttrici di ovociti?
Nessuno che s'indigni, che veda in questo uso delirante della donna un'umiliazione, uno sfruttamento indegno.
Una volta si diceva "io sono mia" ora "io sono della scienza".
“Quanto è accaduto nel Regno Unito a proposito della ricerca sulla terapia cellulare rappresenta l’esito sconcertante di una simile concezione della ricerca e della medicina. Prelevare ovociti da donne che si sottopongono a iperstimolazione ovarica non a motivo della fecondazione in vitro ma al solo scopo di consentire la clonazione di embrioni um ani destinati alla distruzione, a cinque giorni di vita, per l’isolamento e la messa in coltura di cellule staminali embrionali, da destinare alla sperimentazione di eventuali approcci alla terapia cellulare, è un gesto irragionevole. Lo è scientificamente, eticamente e socialmente. Nella prospettiva scientifica, quella imboccata non è l’unica né, a tutt’oggi, la più promettente via per giungere all’innesto di cellule staminali autologhe per una possibile terapia di malattie neurodegenerative, cardiovascolari o metaboliche. Altri percorsi biologici e clinici, la cui convenienza è stata mostrata, si aprono dinanzi a noi: perché seguire la strada più invasiva e distruttiva di vite umane? Dal punto di vista dell’azione, basterebbe la considerazione che un individuo viene generato con il solo scopo di essere deliberatamente distrutto allo stadio embrionale della sua esistenza per considerare un orrendo crimine contro l’uomo e l’umanità quanto viene autorizzato oltre la Manica. Nessuna ragione, neppure quella scientifica o medica, può giustificare simili esperimenti…”
La morte della ragione porta al delirio della scienza
Ovociti prodotti per essere usati?Niente da obiettare.
Donne usate come riproduttrici di ovociti?
Nessuno che s'indigni, che veda in questo uso delirante della donna un'umiliazione, uno sfruttamento indegno.
Una volta si diceva "io sono mia" ora "io sono della scienza".
- Autore:
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“Quanto è accaduto nel Regno Unito a proposito della ricerca sulla terapia cellulare rappresenta l’esito sconcertante di una simile concezione della ricerca e della medicina. Prelevare ovociti da donne che si sottopongono a iperstimolazione ovarica non a motivo della fecondazione in vitro ma al solo scopo di consentire la clonazione di embrioni umani destinati alla distruzione, a cinque giorni di vita, per l’isolamento e la messa in coltura di cellule staminali embrionali, da destinare alla sperimentazione di eventuali approcci alla terapia cellulare, è un gesto irragionevole. Lo è scientificamente, eticamente e socialmente. Nella prospettiva scientifica, quella imboccata non è l’unica né, a tutt’oggi, la più promettente via per giungere all’innesto di cellule staminali autologhe per una possibile terapia di malattie neurodegenerative, cardiovascolari o metaboliche. Altri percorsi biologici e clinici, la cui convenienza è stata mostrata, si aprono dinanzi a noi: perché seguire la strada più invasiva e distruttiva di vite umane? Dal punto di vista dell’azione, basterebbe la considerazione che un individuo viene generato con il solo scopo di essere deliberatamente distrutto allo stadio embrionale della sua esistenza per considerare un orrendo crimine contro l’uomo e l’umanità quanto viene autorizzato oltre la Manica. Nessuna ragione, neppure quella scientifica o medica, può giustificare simili esperimenti…”