Il laico cardinale
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Il mondo progressista attacca Ruini. Il cardinale è oscurantista, medioevale, ingerente. Invece, basterebbe leggere il discorso del cardinale, pubblicato sul Foglio (sabato 3 dicembre) per abbozzare un seppur minimo spunto laico di riflessione. Dove risiede l'oltranzismo vaticano? A ben vedere il cardinale potrebbe addirittura essere imputato di eccessiva benevolenza nei confronti della scienza e della tecnica. Afferma di ritenere possibile una non belligeranza con il mondo dello scibile. Per carità, collaborazione potrà trovarne con scienziati presi singolarmente, ma rasenta l'ingenuità se ritiene possibile l'apertura di credito nei confronti di un metodo che già si è eretto a Verità. Una verità che è penetrata nel sentire comune con le sembianze della naturalezza ma che, in realtà, ha toccato il suo punto più estremo attraverso la riproducibilità tecnica della vita. Di imperante oggi solo un miope potrebbe intravedere l'egemonia e l'imperativo del clero, l'unica etica predominante oggi è l'etica della scienza. In tutto questo s'intravede una sorta di follia nella quale predomina una fede cieca nella possibilità che le cose del mondo siano sottoposte alla volontà unica dell'uomo che può crearle o distruggerle a suo piacimento. Questo far concorrenza a Dio sfiora una concezione demoniaca dell'essere vivente. Il cardinal Ruini è ben lontano dal rappresentare l'integralista clericale: tutt'al più possiamo rimproverargli un surplus di fiducia nei confronti degli uomini. Osservate l'ossimoro. L'oscurantista Ruini ha fiducia nell'uomo, mentre il mondo progressista ha abbracciato con fede la tecnica. Ma chi sta a sinistra?