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Il blitz Pugliese

Fonte:
CulturaCattolica.it
Con il solito gioco di parole, in Puglia hanno approvato la legge a tutela delle famiglie, e di tutti quelli che anche non essendo famiglia, vogliono avere dei vantaggi da questa situazione.

Sotto la dicitura:
“Sistema integrato dei servizi sociali per la tutela e il benessere degli uomini e delle donne di Puglia”, si camuffa, la volontà di estendere la tutela e i benefici destinati alla famiglia a tutti coloro che sono “legati da vincoli di parentela, affinità, adozione tutela e da altri vincoli solidaristici”.
Altri vincoli solidaristici, della serie “volemosse bene”.
Non viene pronunciata la parola PACS, così da evitare confusione o che qualcuno possa avere da ridire, che ci sia qualcuno che ancora una volta si mette a spiegare che la famiglia è una cosa e le coppie omosessuali non sono una famiglia, quindi vanno tutelati i loro diritti, ma non vanno equiparati alla famiglia.
Verrebbe da chiedere ma qual è la politica di “premio per la famiglia”?.
L’art. 29 della costituzione come si concilia con questa “legge Pugliese”?
Perché non si vuole ammettere che la famiglia viene penalizzata in quanto si assume diritti ma soprattutto doveri, mentre a queste situazioni di “vincoli solidaristici” si attribuiscono diritti ma senza doveri?

Meglio avere un vincolo solidaristico o amarsi al punto da decidere di condividere la vita, il tetto coniugale, l’educazione dei figli?

La risposta è semplice, è più comodo il vincolo solidaristico, non chiede di essere responsabilità ma concede diritti.

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