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Family day: un trionfo. Family gay: un tonfo

Fonte:
CulturaCattolica.it
Sul sito dell’ARCIgay, ammettono la sconfitta, ma non riescono a capirne le cause

“PIÙ DI UN MILIONE AL FAMILY DAY, POCHE MIGLIAIA IN PIAZZA NAVONA. I GAY SONO RIMASTI CASA. L'ITALIA È ANCORA FORTEMENTE ATTACCATA ALLA SUA CHIESA. ADESSO CHE FARE? 

Dal palco del Family day il primo annuncio: "siamo 500.000", seguito a poca distanza dal secondo: "siamo 750.000". L'ultimo, non confermato dalla questura come i precedenti, fa esultare la piazza: "siamo più di un milione". Per quanto il dato possa essere gonfiato una certezza c'è: in P.zza Navona, alla contromanfestazone Orgoglio Laico organizzata dai radicali, sono presenti poche migliaia di persone. Una sconfitta per la laicità.

L'ennesima dopo il referendum, perso, sulla fecondazione assistita e dopo la percentuale esigua che la Rosa nel Pugno ha ottenuto alle ultime elezioni.

Ogni volta la sensazione è la stessa: sembra che tutto vada a gonfie vele, che qualcosa stia cambiando da un momoento all'altro, che l'Italia la pensi diversamente dalle gerarchie cattoliche. Salvo poi doversi amaramante ricredere. L'Italia è ancora fortemente attaccata alla sua Chiesa. Gli italiani non indugiano nel seguire i consigli delle gerarchie cattoliche e di quel mondo politico che preferisce i divorzi alle unioni di fatto.”

La verità è che gli Italiani non sono pecore idiote che seguono la Chiesa, manipolate dalla CEI.
No.
E’ questo che a loro non riesce proprio di capire.
Se così fosse, la legge sul divorzio che ieri hanno tanto festeggiato (ma si festeggiano anche le sconfitte?) non sarebbe mai passata, invece nonostante i richiami della Chiesa, l’Italia ha una legge sul divorzio e una sull’aborto.

La verità è che gli italiani alla famiglia ci credono e quello che è davvero sorprendente è che si sono stufati di lasciar fare alla politica, si sentono derisi e derubati e anche quelli che di solito sono casa e parrocchia, poco inclini ai discorsi e alle riunioni di piazza hanno alzato la testa e si sono messi in moto.

Di questo i politici devono tenere conto.

Dicono ancora quelli dell’ARCIgay:

“Oggi, in P.zza San Giovanni, abbiamo visto una Chiesa organizzata, che è riuscita a far salire la gente sui pullman, sui treni, sui traghetti, che ha mobilitato gli anziani ma cosa ancora peggiore ha mobilitato un sacco di giovani. Gli scandali interni non hanno fermato i credenti nel seguire un'istituzione oggi più forte e radicata che mai. Lo dimostrano i numeri. I laici, di fronte al Family day erano invisibili e muti, pochi, pochissimi.

Che fare? Se lo dovrà chiedere la parte sinistra del Parlamento e quella destra coi suoi pochi membri laici. Se lo dovrà chiedere Fassino e i DS che stanno confluendo nello stesso partito della Binetti. Se lo dovrà chiedere il movimento gay italiano riunito nel congresso di Milano e che non è ancora riuscito a fare dei gay una lobby come in altri paesi. La Chiesa è pronta alla guerra e noi stiamo a guardare. Da casa.”

Capisco lo sconforto, se i giovani li mobilitano loro va bene, se li mobilitano le parrocchie e i movimenti è “la cosa peggiore”, mi fa ridere sentir parlare di chiesa organizzata, vorrei presentargli un po’ di parroci che conosco io… ma non importa, quello che ho capito è che continuano a non vedere, a non capire, l’ideologia è più forte della realtà.

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