Continueremo a parlare
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La Cei: «Continueremo a parlare»
I vescovi italiani tornano sulla contestazione di Siena a Ruini: «Non ci faremo intimidire»
Non ne dubitavamo, i Vescovi Cinesi hanno pagato con anni di campi di lavoro se non con la vita, ci mancherebbe che in Italia i Vescovi fossero messi a tacere da qualche fischio e dalle polemiche di chi gioca con il bene comune pur di racimolare consensi.
ROMA - La Chiesa italiana rifiuta l’accusa di «ingerenza» fatta al cardinale Camillo Ruini e riafferma «il proprio diritto-dovere di intervenire su temi di grande rilevanza morale come la vita umana, la famiglia, la giustizia e la solidarietà ». Lo spiega il segretario della Cei, Giuseppe Betori, specificando che i vescovi continueranno «a parlare serenamente, come ci chiede il Vangelo». Pur definendo «un piacevole intermezzo» la contestazione orchestrata a Siena da parte di alcuni giovani nei confronti di Ruini, la Conferenza episcopale italiana torna sull’argomento per difendere il diritto della Chiesa a intervenire su temi di grande rilevanza morale. Betori non esita a «bacchettare» quei parlamentari che, con i loro commenti, «hanno voluto caricare la vicenda di significati politici». «La Chiesa - afferma il monsignore leggendo un comunicato diffuso al termine dei lavori del Consiglio Permanente - non si lascia certo intimidire e non verrà mai meno, nell’esercizio del discernimento evangelico e della carità pastorale al suo dovere di parlare in modo forte e chiaro per illuminare i credenti e tutti gli uomini di buona volontà». Betori ha poi ribadito che «i vescovi considerano inaccettabile» un riconoscimento giuridico delle unioni di fatto.