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Chàvez esige scuse dai Vescovi

Autore:
Alonso, Juan Francisco
Fonte:
El Universal
Accusa il Cardinale di tentare di "destabilizzare" il suo governo



Caracas, lunedi 16 gennaio, 2006

Scuse pubbliche esige il presidente Hugo Chávez dalla Conferenza Episcopale Venezeulana (CEV), per l'omelia che sabato ha offerto il Cardinale Rosalio Castillo Lara durante la messa in onore della Divina Pastora, durante la quale ha chiesto alla Patrona della Regione Lara che "salvi il Venezuela, perché ci troviamo in una grave situazione dove il Governo ha perso il suo carattere democratico e comincia a dare indizi di dittatura".
Durante l'edizione numero 244 del suo programma ¡Aló, Presidente! il Capo di Stato ha accusato il porporato di fare parte di un gruppo che tenta di "destabilizzare" il paese e che sta cospirando per abbatterlo.
"Abbiamo prove dei suoi contatti e di altri sacerdoti che hanno viaggiato alla frontiera per portare denaro al paramilitarismo (colombiano). Ho parlato di questo con il Nunzio (Giacinto Berloco), ma uno fa nomi e la gerarchia cattolica fa finta di niente. I sacerdote continuano a fare così, qui e a Roma (...) Esigo alla gerarchia cattolica che si allontani da questo signore. Voi, mons. (Ubaldo) Santana, (Jorge) Urosa e (Mario) Moronta non dovete stare zitti, perché chi tace acconsente. Il minimo che potete fare è rifiutare questo e credo che siate in obbligo di farlo", ha affermato.
Ha raccontato che ha saputo di quanto accaduto a Barquisimeto da sua figlia, Rosainés, e che successivamente ha parlato via telefonica con l'ambasciatore del Papa e con Santana e Urosa, presidente e secondo vicepresidente della CEV, rispettivamente, i quali, come avrebbe detto, gli hanno assicurato di essere stati "i primi sorpresi" dalle dure parole del cardinale e gli hanno riferito di "rammaricarsi per l'accaduto".
Il Primo Mandatario comunque, non è rimasto soddisfatto con queste spiegazioni. "Non ci bastano le scuse private", e ha aggiunto: "Non potete dire che sono opinioni personali. Lì c'era il signor cardinale con tutta la sua investitura e qualcuno ha deciso che parlasse. Non è caduto con un paracadute, qualcuno ha deciso di dargli il microfono. Spero che non facciate come Ponzio Pilato".
Dopo aver fatto vedere estratti della registrazione della messa, dove si ascoltava come alcuni dei presenti applaudivano o fischiavano Castillo Lara, ha lanciato la seguente avvertenza all'Episcopato: "Non cercate di incendiare di nuovo il paese (...) Non vi sbagliate".
Ma l'ammonimento non è finito lì, perché subito dopo, il presidente Chávez ha criticato di nuovo, per tre giorni consecutivi, l'esortazione pastorale diffusa dai vescovi giovedi scorso, dove hanno manifestato la loro preoccupazione per il "destino democratico del paese" e per "l'aumento della povertá e della corruzione".
"Non mi danno fastidio le critiche. Mi preoccupa che la gerarchia cattolica si riunisca per una settimana ed emani una relazione piena di menzogne e dove dicono di essere preoccupati per il destino democratico. Ma se questa è la democrazia piú solida del continente. Sembra che fossero i partiti AD o Copei. Saranno così ignoranti?" ha replicato.

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