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Amici di fatto

Autore:
Tassoni, Paolo

Noi della Cittadella (blog ndr) siamo amici e vogliamo che lo Stato riconosca il nostro sentimento. Nient’altro. Vogliamo i nostri diritti che ora ci sono negati. Il nostro è un sentimento sincero e non vedo perché la società non debba riconoscerlo.
Perché ci deve essere questo vincolo imposto della coppia?
Perché due uomini o due donne o un uomo e una donna sì e un gruppo di amici no?
Pacs, coppie di fatto, matrimoni sono discriminanti verso persone come noi legate da un’amicizia che hanno deciso di percorrere insieme il viaggio della vita. Perché non possiamo adottare dei bambini?
In nome della “genitorialità”, anche noi vogliamo la gioia di un bambino. Perché in Spagna due omosessuali o due lesbiche possono farlo e qui in Italia cinque o sei amici etero non possono?
E’ inaccettabile.

Tra noi c’è un forte sentimento di amicizia e sfido chiunque a dire che non è un sentimento e soprattutto sincero, e vogliamo gli stessi diritti che chiedono gli altri. Vorrei che in ospedale mi stessero vicino i miei amici e che la reversibilità andasse loro, perché verso di loro ho un affetto sincero, non per uno o per due, ma per tutti. Di conseguenza devo poterlo fare e nessuno può negarmi questo diritto. L’amicizia è un sentimento vero, alto, duraturo e molto solido, almeno quanto l’amore, non deve esserci questo privilegio verso l’amore, anche un rapporto di amicizia ha la sua validità nella società ed è giusto che sia riconosciuta. Possiamo iniziare col fare dei registri che dicano che noi della Cittadella siamo amici di fatto. Poi chiederemo il resto.

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