Al rogo? Mai
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Il libro di Dan Brown è la dimostrazione che la menzogna paga?
Si tratta di una bella e riuscita operazione commerciale?
E’ un condensato di bugie sulla Chiesa travestite da romanzo verità?
Concordo su tutto, ma bruciare un libro mai.
Non è con roghi di antica memoria che si ripristina la verità.
Sabato 12 maggio in piazza del Municipio a Ceccano – Frosinone, nel corso di una manifestazione pubblica, è stata bruciata una copia del libro Il Codice da Vinci, giudicato «un volume blasfemo che offende gravemente Gesù Cristo».
Io credo che sia un’operazione che non aiuta i cristiani a reagire all’attacco alla Chiesa, e non aiuta i laici a comprendere la gravità di quanto sta accadendo.
Il libro di Dan Brown ha potuto ottenere il successo di cui tutti parlano e di conseguenza il film che ne è stato tratto, perché c’è un vuoto culturale e di fede, nel quale Dan Brown ha potuto affondare come la lama di un coltello nel burro, senza alcuna resistenza e difficoltà.
Non è bruciando i libri che si ripristina la verità, ma con un lavoro culturale che porti i giovani in primis a riappropriarsi della conoscenza delle loro origini, della bellezza alla quale il cristianesimo apre la mente e il cuore, non a caso, Vittorio Sgarbi si è schierato contro il libro indicandolo come un ricettacolo di mala cultura, non per difendere la fede, ma per difendere la verità che è patrimonio di tutti credenti e non.