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“Non famiglia” è più conveniente? Fiscalmente sì

Fonte:
CulturaCattolica.it

COSTITUZIONE ITALIANA
Art.  31.


La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.
Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.

Magnifico!
Leggendo l’articolo 31 della Costituzione, si è portati a pensare che la famiglia sia ritenuta una istituzione importante per il Paese, così importante che la Costituzione si impegna a sostenerla, a favorirla, se poi la famiglia è “numerosa”, il sostegno sarà maggiore…

Invece?

Invece, da alcune inchieste apparse sui quotidiani si scoprono cose sconcertanti.
Che ad esempio, fiscalmente, “non coniugi è meglio”.

Si, perché se sei sposato e hai dei figli e vuoi accedere alle graduatorie per l’asilo nido, il reddito dei due coniugi si cumula, se invece sei separato, fa testo solo il reddito di un coniuge.
Grandioso!

Se sei separato, dal tuo reddito detrai le spese per l’assegno che il coniuge separato percepisce, ma se sei sposato, peggio per te, non puoi detrarre le spese per il sostentamento del coniuge che non lavora.
Grandioso!

Se sei sposato e hai dei figli, con la nuova finanziaria, questi sono a carico di entrambi i coniugi al 50%, e non possono essere a carico del coniuge con il reddito inferiore. Questa norma non vale se si è conviventi.
Grandioso!

I fatti parlano da soli e ci sembra parlino in modo chiaro.
Lo Stato nei fatti non AMA LA FAMIGLIA NATURALE, FONDATA SUL MATRIMONIO, NON considera la famiglia importante.

Non considera la famiglia un contesto insostituibile, dove soddisfare i bisogni naturali della persona e promuoverne l’identità familiare e sociale.
Perché, considerare la famiglia importante si coniuga con scelte politiche che sostengono “l’essere famiglia” e promuovono la formazione di nuove famiglie.

C’è chi vorrebbe l’uguaglianza tra coppie di fatto, legami affettivi e famiglie, noi non chiediamo allo stato di discriminare, ma di distinguere i vari tipi di unione.
Perché hanno rilevanza sociale differente, chi non si vuole assumere i doveri che l’essere famiglia comporta, non può pretendere i diritti che competono alla famiglia.

Per questo chiediamo ai politici il CORAGGIO di dimostrare con i fatti, che la famiglia fondata sul matrimonio è importante, almeno quanto dichiarano a parole.
Alla politica chiediamo FATTI,
CONCRETEZZA.
Parole ne abbiamo già avute.

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