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8 agosto 2004: Referendum democratico davanti e, invece, dietro le quinte: "Les jeux sont fait"

Fonte:
CulturaCattolica.it



Caracas, 4 Agosto 2004

I giochi sono fatti, il trucco è pronto, si apre il sipario, e lo spettacolo delle elezioni più democratiche del mondo inizia. Questo è l'annuncio, che il presidente Hugo Chavez, invierà al mondo il 14 Agosto. Coloro che, come spettatori ingenui, attenderanno i risultati seduti in platea, potranno osservare un prestigiatore, nonché una sfilata di magie che tenteranno, ancora una volta, di trasformare la menzogna in verità, i sogni e le speranze in incubi e minacce.

Tuttavia, dietro le magie brillanti e colorate, esistono solo sporchi e sleali trucchi, studiati dietro il sipario e se, involontariamente, l'occhio di qualche spettatore indiscreto è riuscito a superare i teloni che nascondono l'arcano, via... in tal caso, esistono pur sempre la corruzione, la minaccia, l'esclusione e, forse, anche la morte.
Il gioco è fatto, con la benedizione di un organismo elettorale, vergognosamente inginocchiato al potere rivoluzionario, e, di conseguenza, tutti i trucchi sono stati preparati per impedire, a un maggior numero di potenziali cittadini votanti, di partecipare al Referendum Revocatorio al presidente Hugo Chavez.

Secondo le dichiarazioni ufficiali, dell'Ambasciatore del Venezuela presso gli Stati Uniti, Bernardo Alvarez, i venezuelani che si trovano in paesi esteri, per turismo o per qualunque altra attività, che non sia permanente, non hanno diritto al voto. In poche parole, il venezuelano che viaggia all'estero, automaticamente perde il sacrosanto e fondamentale diritto a votare, a meno che non presenti un certificato, rilasciato dal Paese che lo ospita, nel quale sia chiaramente indicato che detta permanenza è legale ed è, per l'appunto, permanente.

Centinaia di migliaia di venezuelani sono stati trasferiti dal Consiglio Nazionale Elettorale per votare in sedi di altre città, quartieri o Paesi, senza nessun avviso o consenso, da parte dell'innocente cittadino. Il giorno 15 Agosto, mattina in cui ci alzeremo per andare a stampare il voto per revocare l'attuale presidente, ci si troverà davanti all'inspiegabile sorpresa che lui, che ha sempre vissuto, nella stessa strada della stessa città, è improvvisamente emigrato e, senza saperlo, vive, secondo l'Ufficio elettorale, in un altro luogo.

I partiti di opposizione lanciano grida al cielo, protestando le continue manipolazioni delle liste elettorali, presentano ripetute denunce contro l'intollerabile comportamento rispetto ai venezuelani che si trovano all'estero. Tutto ciò, sotto gli sguardi degli osservatori, che osservano e tacciono. Tacciono come allora, al tempo della raccolta delle firme, quando, a un deputato rivoluzionario gli venne in mente di pubblicare, in una pagina Web, i nomi di coloro che avevano firmato chiedendo il Referendum Revocatorio a Hugo Chavez, dando così inizio alla caccia spietata ai nemici della rivoluzione, all'apartheid politica che, attualmente, si vive e subisce, in Venezuela.


Maria Luz FdC
SALVIAMO VENEZUELA

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