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7 luglio 2004: Drammatiche immagini, nel giorno dell’Indipendenza del Venezuela, dalla Spagna

Fonte:
CulturaCattolica.it



Caracas, 7 Luglio 2004

Se qualche giornalista, o inviato speciale, avesse ritrasmesso al mondo, le immagini dell’anniversario dell’Indipendenza del Venezuela, dalla Spagna, sicuramente oggi, tutti, avremmo una conoscenza chiara della triste situazione che sta vivendo la nazione Sudamericana e della necessità del suo popolo di superare, o meglio, cancellare, un triste periodo storico, definito come Rivoluzione Bolivariana.

Seguendo i canoni del basso Impero Romano, il Colosseo era circo e orgoglio dell’imperatore di turno, luogo studiato, innanzi tutto, per sublimare l’ego imperiale o, nelle riunioni oceaniche, di Hitler, Hussein, Stalin, Castro eccetera, eccetera, dove la presenza popolare era, ed è, unicamente una gigantesca piattaforma, sulla quale ascende il leader benedetto e osannato dai presenti. Così ieri, 5 Luglio, anniversario dell’Indipendenza venezuelana, Hugo Chavez, ha ricevuto gli onori della Parata Militare, nella quale, sui teloni dei trasporti delle truppe, le scritte dicevano: "Uh......Ah...…Chavez no se va", un ritornello usato nelle riunioni politiche di appoggio al regime, in vista del prossimo Referendum Revocatorio. Nulla di più vergognoso per le Forze Armate venezuelane.

Se a questo si aggiunge la ricostruzione storica della battaglia di Santa Ines, battaglia avvenuta durante la guerra d’Indipendenza e interpretata durante la stessa sfilata, ma con particolare riferimento alla campagna lanciata dallo stesso Chavez, per vincere il referendum e schiacciare la forza nemica, in questo caso, i partiti di opposizione, si capisce in tutta la sua complessità, il vero significato del termine Rivoluzione Bolivariana. Un regime totalitario, che si appoggia, soprattutto, sulla figura del leader, e un entourage di collaboratori, che si prestano a sacrificare qualunque aspirazione ideologica in funzione dell'interesse materiale che da esso proviene.

Parallelamente, il discorso pronunziato dall'ambasciatore presso l’ONU, Jorge Valero, oratore di turno nel Parlamento Nazionale, per ricordare l’importanza storica della data, si limitava a uno sdolcinato e patetico panegirico del Presidente rivoluzionario Hugo Chavez, affermando che, fra le sue illimitate qualità, risaltava quella di essere: quell’eroe dell’Olimpo, disposto a sacrificare la propria vita per salvare la patria, costantemente minacciata da invasori esterni. Immaginiamo volesse riferirsi al tentativo di invasione dei circa 80 contadini colombiani, mascherati da soldati, e senza armi, arrestati in stranissime circostanze.

I chiari segni che identificano un regime totalitario sono la dilagante corruzione dell'impalcatura statale e il fiorire di figure secondarie, la cui funzione è, soprattutto, quella di soddisfare l’ego del leader.
Non è difficile riconoscere questi sintomi nel governo rivoluzionario di Chavez Frias…

Maria Luz FdC
SALVIAMO VENEZUELA

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