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29 maggio 2004: Raggiunto in un giorno 80 per cento delle firme

Fonte:
CulturaCattolica.it



Caracas, 29 Maggio 2004

È veramente difficile fare previsioni sulle reali possibilità del popolo venezuelano di raggiungere il tanto desiderato referendum revocatorio e svegliarsi così dall'incubo rivoluzionario castro-bolivariano.
Nonostante la buona volontà, lo spirito indomabile dimostrato e ribadito dalle organizzazioni civili e politiche di opposizione, nella ricerca di far riconoscere la volontà della maggioranza, gli impedimenti, ostacoli, interruzioni e scaramucce, create dal regime, fanno supporre in un tragico finale.
Oggi, sabato, alle sei del pomeriggio, le informazioni ufficiose annunziano che il coordinamento democratico ha raggiunto oltre l'80% delle firme necessarie e che domani, domenica, sicuramente potrà compiere gli obbiettivi previsti. Però a tutto questo si oppone la ferrea volontà del regime chavista, nel negarsi di accettare una realtà politica: la rivoluzione è stata sconfitta. Se giocassimo nel terreno democratico, Hugo Chavez, già oggi, dovrebbe offrire, al governo e al popolo, le dimissioni come presidente. Ma considerando la caratteristica dittatoriale della pseudo rivoluzione, lo stesso leader e il suo seguito, hanno già iniziato a dichiarare che, ancora una volta, l'opposizione democratica ha lanciato una gigantesca frode e pertanto, di nuovo, le firme saranno invalidate e quindi assolutamente insufficienti.
Mentre voi, forse giustamente, vi arrovellate nel dubbio se la pizza napoletana è o non è DOC, secondo il tipo di mozzarella o pomodori, migliaia di italiani si dibattono nel dubbio che il loro sforzo, insieme a quello del popolo venezuelano, possa ristabilire le condizioni politiche ed economiche, che gli permettano di nuovo sperare in un futuro decente.
Ben lungi dal disprezzare la famosa, e sempre appetitosa, pizza napoletana che tanto ha contribuito a farci conoscere nel mondo, come "Italiani Brava Gente", considero che sia parte della nostra storia tanto quanto i milioni di immigranti, onesti e lavoratori, che oggi vivono nella più assoluta angustia, qui in Venezuela.
Oggi, il mondo è cosciente che Hugo Chavez, e la sua pseudo rivoluzione castro-bolivariana, è appoggiato solamente da un 24% della popolazione. In un momento storico e politico normale, sarebbe sufficiente permettere a un presidente di terminare il suo periodo, senza gravi inconvenienti, risolvendo l'impasse politico con una serie di alleanze, con partiti di opposizione, per raggiungere un equilibrio accettabile. La profonda differenza è che Chavez non è solo un presidente, è, e lui stesso si dichiara, un leader mondiale rivoluzionario e, come tale, sta occupando, o perlomeno tentando, di occupare spazi territoriali continentali e intercontinentali, per il trionfo finale del concetto castro-bolivariano di "Revolución o muerte".
Il 76% dei cittadini venezuelani, cioè quelli che non sopportano tale occupazione e tale dittatura, mai potranno, né condividere né accettare, alleanze politiche con un gruppo minoritario che utilizza le forze armate, i paramilitari e i circoli bolivariani, cioè la violenza, per imporsi, sia politicamente che economicamente. Hugo Chavez, ha scelto la via della guerra a bassa intensità, per imporre la sua rivoluzione e mai accetterà un'elezione dalla quale uscirebbe, senza dubbio, sconfitto.
Domani, domenica 30 di Maggio, è l'ultimo giorno della raccolta di firme. E dopo? Chi vivrà vedrà! Ma le previsioni non sono per nulla tranquille.

Maria Luz FdC
SALVIAMO VENEZUELA

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