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25 Maggio 2004: Pochi giorni al verdetto sulle firme

Fonte:
CulturaCattolica.it



Caracas, 25 Maggio 2004

La morsa della dittatura

Con l'avvicinarsi della data per la raccolta delle firme che, come una spada di Damocle pende sulla testa di Hugo Chavez, il regime castro-bolivariano stringe la morsa, per impedire che il processo elettorale giunga a buon fine.
L'attacco è spietato e su tutti i fronti. Fioccano le denunzie gravissime contro i principali rappresentanti dei partiti democratici di opposizione. Proprio oggi un'altra giornalista, Ibelice Pacheco, una delle più acerrime nemiche del regime è stata condannata a nove mesi di reclusione per aver attaccato, nei suoi articoli, uno dei militari più vicini al vertice della rivoluzione. Due dei dirigenti della ONG Sumate, incaricata dai partiti democratici di sorvegliare tutti i processi elettorali, e specializzata in "Computer Data Consulting", l'ing. Maria Corina Machado e il responsabile dell'ufficio statistica, Sig. Francisco Plaz, sono stati chiamati e accusati dalla Procura Generale del regime di "Alto Tradimento".
Già nei giorni scorsi sono caduti il sindaco del Hatillo, Enrique Capriles Radonsky e il generale ritirato Francisco Huson, entrambi membri importanti della democrazia e detenuti per crimini politici. Negli uffici pubblici di qualunque livello sono esposte le liste di coloro che hanno firmato a favore del referendum revocatorio presidenziale e sono adesso chiamati a rettificare, rinnegando la volontà sotto pena di essere licenziati ed esclusi da qualunque carriera pubblica presente o futura. Lo stesso metodo lo sta utilizzando il regime, per costringere tutte le imprese legate allo stato o alle regioni, obbligando gli industriali a rettificare gli eventuali appoggi al referendum sotto pena di perdere qualunque contratto o appalto presente o futuro.
Mentre il Presidente Chavez annunciava, nel discorso ufficiale, la creazione di brigate armate di riservisti per difendere la patria, in altre parole, di paramilitari totalmente fedeli al regime, il Ministro della Difesa annunciava ieri, in conferenza stampa, che i primi gruppi di civili saranno addestrati per informare e riportare alle autorità qualunque movimento sospetto, o qualunque cittadino che possa costituire una minaccia potenziale al regime. Non è difficile fare un parallelismo con i comitati di vigilanza urbani cubani, che da oltre 40 anni spiano a favore del governo castrista.
Oggi il Consiglio Nazionale Elettorale negava l'autorizzazione, precedentemente concessa, di istallare centri di informazione e orientazione del Coordinamento Democratico in prossimità delle sedi autorizzate per la raccolta delle firme, privando così i cittadini di qualunque sostegno. E per colmo, uno dei gerarchi del regime esponeva al CNE la necessità di cambiare alcuni osservatori internazionali che, a suo giudizio, si sono definitivamente dichiarati a favore dell'opposizione, facendo allusione all'evidenza che forse il governo e Hugo Chavez non giocano pulito.
Mancano oramai solo ore alla crocifissione definitiva della democrazia e della vera libertà in Venezuela. Ma il resto del mondo cosa ne pensa?
Per quanto concerne gli Italiani, la risposta ci è già arrivata direttamente dal super ministro Mirko Tremaglia, il quale ha deciso di ridurre gli aiuti agli italiani residenti in Venezuela, date le "prospere condizioni" del Paese. Grazie per la gentile collaborazione Signor Ministro.

Maria Luz FdC
SALVIAMO VENEZUELA

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