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25 maggio 2004: Lettera fax a Ministro Tremaglia

Fonte:
CulturaCattolica.it



Gentili Onorevoli e cari amici.

In allegato vi giro il fax che ieri sera ho trasmesso direttamente all'Ufficio del Ministro degli Italiani nel Mondo, On. Mirko Tremaglia, dopo la notizia appresa che il Venezuela è stata lasciata fuori dal Fondo Unico di Solidarietà.
Il fatto che il Venezuela galleggi su un mare di petrolio, non significa che le politiche condotte dal Presidente Chávez in questi ultimi anni, non abbiano portato ad una gravissima contrazione dell'economia, aggravando in particolare la situazione delle medie e piccole imprese, molte di proprietà di italiani, che si sono visti costretti a chiudere, rimanendo completamente privi di lavoro. Molti sono gli italiani che si sono dovuti mangiare i risparmi del lavoro di una vita, soffrendo oltretutto le conseguenze della cronica mancanza di adeguati servizi sanitari, oggi peggiorati drasticamente.
Non mi dilungo, altrimenti ci vorrebbe un intero articolo per farvi capire la situazione difficile e drammatica di molti connazionali che, per dignità e orgoglio, non si presentano neanche agli sportelli dell'Assistenza Sociale del Consolato Generale d'Italia a Caracas.
Distinti saluti.


Leonella Olivieri
Fondo Aiuto agli Italiani in Venezuela
Dirigente sede Caracas
Caracas, 25 maggio 2004

Onorevole
Ministro degli
Italiani nel Mondo
Mirko Tremaglia


Gentile Onorevole

In allegato troverà la copia dell'articolo uscito ieri 24 maggio su La Voce d'Italia, intitolato: ITALIA PERCHÉ? dove la comunità italiana è venuta a conoscenza che il Venezuela è stato escluso dal programma di cooperazione, Fondo Unico di Solidarietà.

Come sicuramente Lei ben saprà, la crisi política che ogni giorno diventa più acuta, ha portato ad una forte contrazione dell'economia che ha colpito soprattutto le medie e piccole imprese (su 11.000 aziende, circa la metà sono state chiuse), molte delle quali di proprietà di italiani.

Nel mese di Marzo u.s., all'associazione FAIV, Fondo Aiuto agli Italiani in Venezuela, è stata fatta richiesta telefonica, da parte della Segretaria del Ministero, Sig.ra Vanya Cardone, di inviarLe via fax tutti i casi dei connazionali che questa associazione sta assistendo: con l'acquisto di medicinali, o con il pagamento della retta scolastica per i figli di coloro che hanno ristrettezze economiche tali da mettere in pericolo il proseguimento degli studi, o con spesa di generi alimentari quindicinale o con pagamento di costosi o speciali analisi, TAC, elettrocardiogrammi e in tanti altri modi, dipendendo dalle necessità più impellenti. Le abbiamo trasmesso oltre 70 fax dalla nostra sede di Caracas. Ma da allora ad oggi, abbiamo superato la soglia dei 100 assistiti - e per ogni indigente, bisogna ricordare che dietro c'è un'intera famiglia indigente.

Dopo le seguenti dichiarazioni da Lei date: "Adesso dobbiamo affrontare insieme l'emergenza Venezuela". Attraverso i contatti con le realtà italiane del luogo e con la Missione italiana, sono venuto a conoscenza di una situazione molto critica - ha spiegato il Ministro - e sono convinto che noi non sbagliamo nel mettere il nostro impegno, le nostre energie a favore della nostra comunità. Quello che vogliamo dare, anche da parte delle Regioni, è un forte segnale di attenzione", non solo FAIV aveva sentito che finalmente la nostra madrepatria ci aveva, sì dimenticati, ma per fortuna non abbandonati.

Siamo rimasti in attesa di ulteriori comunicati e iniziative che sembravano si sarebbero dovute prendere tempestivamente. Purtroppo non abbiamo avuto più notizie di nessun tipo al riguardo, tranne questa apparsa sul quotidiano: "La Voce d'Italia".

Sono diversi gli Onorevoli, anche di diversi partiti, che FAIV ha avuto l'onore di incontrare a Caracas durante la visita di alcuni di loro. Primo fra tutti, il gentilíssimo On. Marco Zacchera, a cui abbiamo dedicato quasi pienamente le quarantotto ore di sosta lampo in Venezuela. L'On. Zacchera ha incontrato alcuni dei nostri assititi presso l'Ambulatorio Campano, ambulatorio questo diretto da due signore di buona volontà e che si occupano di circa ottantacinque pazienti.

FAIV non riceve contributi dal Governo, ma bensì donativi privati. Il grosso e faticoso lavoro che FAIV svolge, è quello di portare a conoscenza dei Comuni sparsi in tutta la Nazione, sulle gravi difficoltà economiche e sanitarie che i loro compaesani stanno attraversando in questo momento. Lo stesso Console Generale, Dott. Fabrizio Colaceci, alla prima riunione di Solidarietà a cui FAIV ha fatto parte, da un lato ha elogiato il lavoro condotto dalla nostra associazione, catalogandolo come l'anello mancante nella catena dell'assistenza. Dall'altro, abbiamo colto l'avvertimento e preoccupazione degli enti diplomatici italiani, qui radicati, di non far vedere troppa drammaticità, poichè l'Ambasciata sta facendo dei grossi sforzi per far arrivare investimenti italiani in Venezuela.

Ma la nostra coscienza non ci permette di non far vedere e sapere, non diciamo il dramma, ma quasi la tragedia che vivono tante famiglie, dove sembra che piova sempre sul bagnato.

Una cosa che l'articolo di ieri non dice è che ormai alcuni dei nostri connazionali, che hanno superato da anni l'età pensionabile, hanno cominciato a mendicare tra il traffico delle strade di Caracas perché, come ci è stato detto, è meglio chiedere piuttosto che rubare. Purtroppo, data la fame, anche la dignità si sta perdendo. (Tra i fax inviati c'è il caso di un siciliano di settantaquattro anni).

Ministro Tremaglia, la nostra associazione non ha interessi politici. L'unico motivo che ci ha spinti a dedicarci a questo lavoro (ero insegnante di Religione alla Scuola Media e Liceo Scientífico presso l'Agostino Codazzi di Caracas e mi sono rititrata per dedicarmi ai poveri italiani e ai loro discendenti) è soltanto un sentimento di umana compassione. Per questo speriamo che almeno una volta, gli interessi politici ed economici non siano i soli ad essere tenuti presenti.

Con la viva speranza di ricevere una Sua comunicazione, La ringraziamo anticipatamente e Le porgiamo,

Distinti Saluti

Leonella Olivieri
Fondo Aiuti agli Italiani in Venezuela
Dirigente sede di Caracas


Articolo su "La Voce d'Italia" - Caracas - (allegato)

Italia perché?

Dopo l'annuncio dato dal Ministro Mirko Tremaglia, il 19 Marzo, in occasione dell'incontro con il Coordinamento delle Regioni: "Adesso dobbiamo affrontare insieme l'emergenza Venezuela" e che ci aveva fatto sperare che finalmente si desse seguito alla sua ammissione nel Fondo Unico di Solidarietà, il silenzio è stato rotto solo dalla notizia che questo paese è stato invece escluso dal programma di cooperazione economica. E allora noi italiani del Venezuela, non riusciamo a comprendere il perché dell'Italia, del disconoscimento del grado di crisi economica del Venezuela: il perché della sua non considerazione; della sua ricaduta sulla collettività italiana; il perché della drammatica conseguenza della drastica riduzione nella finanziaria dei contributi assistenziali; il perché della negazione sistematica, finanziaria dopo finanziaria, di un contributo di solidarietà per i poveri più poveri, degli italiani del Venezuela che, solo per dignità, certo scritta nel loro DNA, non mendicano né rovistano nella spazzatura in cerca di cibo o di una qualsivoglia immondizia riciclabile ai venditori ambulanti che pullulano nelle strade.
Si crede forse in Italia o meglio, crede forse il nostro governo, che questi poveri miserabili non siano anche loro di origine italiana? Certo che possono esserlo dato l'alto grado di integrazione dell'emigrazione italiana ad ogni livello della scala sociale. La sequela dei perché potrebbe continuare, ma ciò a che pro? La sostanza è che siamo stati lasciati soli, con i nostri problemi di sopravvivenza e questa solitudine che pesa e persiste, sebbene sia nota al Palazzo.

Fedora di Marco
Lunedì, 24 maggio 2004
La Voce d' Italia


Già ce lo chiediamo in molti e gradiremmo che il Ministro Tremaglia rispondesse alle nostre domande ed alle nostre richieste, a viva voce. Magari in una intervista a "Sportello Italia" o "Qui Roma", programmi televisivi che possono essere visti dalla gran parte degli italiani del Venezuela, affinché tutti possano essere al corrente dei progetti del Ministero per gli Italiani nel Mondo e che spesso, non si capiscono bene. Grazie.

Distinti Saluti
Isabella Olivieri

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