21 luglio 2004: Il referendum si avvicina e il regime contrattacca
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Caracas, 21 Luglio 2004
È iniziato, su tutti i fronti, il contrattacco del regime rivoluzionario, senza lasciar nulla al caso e senza economie. Migliaia di milioni spesi in pubblicità, su tutte le reti televisive, giornali, depliant e foglietti con lo slogan di Hugo Chavez. Soldi letteralmente buttati, ogni giorno, nella lotta per capovolgere una situazione, il Referendum Revocatorio, che metterebbe in pericolo tutto il piano rivoluzionario castrista, che mira a consolidarsi in Venezuela ed entrare, conseguentemente, in tutto il continente sud americano. Per il regime tutto è valido, al punto che, per giustificare la costosissima campagna indetta dal partito di Chavez, pagata con fondi provenienti dalle casse dello stato, ha deciso di coprire i prelievi effettuati in forma totalmente illegale, promuovendo una lotteria, i cui benefici saranno a favore delle spese di pubblicità del presidente.
Secondo Diosdado Cabello, ex tenente ribelle, che lo accompagnò nella fallita rivolta armata dell’anno 1992, e creatore della lotteria, i fondi ricavati saranno sufficienti per pagare tutti i costi della campagna che Chavez sta gettando a mani piene in tutto il paese.
Non contento, l’ex militare, adesso presidente, che teme di essere defenestrato, per la pessima gestione del suo governo, nelle votazioni che si terranno il prossimo 15 Agosto, sta sottoscrivendo un piano di micro crediti che, se pur facevano parte delle sue promesse elettorali, non avevano mai raggiunto l’intensità della settimana in corso, periodo in cui migliaia di cittadini sono stati invitati a usufruirne, per riattivare l’economia che dall'anno 1998, anno di inizio del suo regime rivoluzionario, è caduta ai peggiori indici storici.
Nel piano internazionale l’offensiva rivoluzionaria ha centrato il suo bersaglio nella lotta anti americana e, in particolare, contro G. W. Bush, accusandolo di finanziare i partiti di opposizione, creando il caos in Venezuela. “L’opposizione è G. W. Bush, e lui è un assassino dei poveri”. Questo è il grido di guerra lanciato da Chavez, e per dare corpo alla dichiarazione anti americana, ha deciso di separarsi definitivamente dalle negoziazioni con Alca, per associarsi, anche se in forma di osservatore, con il Mercosur, dove, sia il Brasile che l’Argentina, lo hanno accolto a braccia aperte. Non possiamo dimenticare che il Venezuela è il primo produttore di greggio del sud America, mentre Argentina e Brasile, due giganti industriali, soffrono di una profonda e costante crisi energetica. Proprio oggi, Chavez, ha predisposto, nell’Isola venezuelana di Margarita, un incontro commerciale con il presidente argentino Kirchner, al quale ha già proposto la fabbricazione di un numero non preciso di petroliere, per sostituire le vetuste navi attuali, contratto che, probabilmente, pagherà con interscambio petrolifero.
Decine di imprenditori della nazione dell’estremo sud, hanno partecipato all’incontro per lanciare prodotti nel mercato venezuelano, sino ad ora chiuso alle loro esportazioni e, soprattutto, per competere nelle offerte tecnologiche, e poter così soddisfare le richieste della petroliera statale PDVSA, necessità precedentemente contrattate con i fornitori più specializzati nord americani. Evidentemente Hugo Chavez approfitterà della visita del presidente argentino, come di quella degli imprenditori, per utilizzarla come elemento pubblicitario, tanto internamente come all’estero, per dimostrare il grande appoggio che ha in tutto il sud America.
Maria Luz FdC
SALVIAMO VENEZUELA