20 Maggio 2004: Si stringe il nodo sulla democrazia
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Caracas, 20 Maggio 2004
Gli ultimi movimenti della rivoluzione bolivariana accelerano la marcia del castro-bolivarianismo sia in Venezuela come nel mondo.
Nella politica interna il gruppo di parlamentari sotto la direzione del leader Hugo Chavez, stanno elaborando le nuove proposte di legge che dovrebbero, secondo le loro dichiarazioni, essere approvate nel corso del prossimo mese di Giugno.
Le principali sono:
- La legge che permette di condannare con carcere da tre a otto anni qualunque manifestazione che abbia come oggetto un reclamo a funzionario pubblico, e se il funzionario é di alta investitura, la pena sarà raddoppiata.
- Una legge che prevede carcere da tre a otto anni, per pubblicare o trasmettere attraverso qualsiasi mezzo, stampa, radio, televisione, e-mail ecc., notizie che possano in qualunque maniera turbare la pace della Nazione. Tali informazioni saranno giudicate da un comitato e in base ai suggerimenti emessi da questo, il magistrato di turno stabilirà la sentenza.
Tutto questo è stato incluso in un pacchetto di riforma al codice penale che prevede in totale solo sei articoli, permettendo così un'approvazione rapida della camera per poi passare direttamente alla sua pubblicazione ed esecuzione.
Ogni commento è inutile, soprattutto quando si tratta di comunicazioni sociali.
Il ministro della Sanità, Roger Capella, ha dichiarato ieri a Ginevra, durante una breve conferenza stampa, che in Venezuela si "recupereranno", tradotto in termini pratici, si "statalizzeranno" tutte le cliniche e ambulatori privati dovuto all'assoluta e totale corruzione che esiste in tali centri dedicati alla salute. Tali affermazioni hanno fatto supporre che nei prossimi mesi, dipendendo dal risultato del referendum presidenziale, avranno inizio le statalizzazioni, cominciando da uno dei settori ai quali è maggiormente sensibile la popolazione, specie quella di scarse risorse economiche. Pochi fra coloro che non hanno mezzi per ricorrere ai centri assistenziali privati si chiedono come con una entrata petrolifera che permette al regime di accumulare riserve internazionali superiori ai 25 mila milioni di dollari, il governo rivoluzionario non abbia saputo riportare a galla il servizio sociale, oggi assolutamente inoperante, nonostante i versamenti dei lavoratori.
Hugo Chavez ha in previsione un lungo viaggio internazionale nel quale, dopo la partecipazione alla riunione di Guadalajara in Messico, visiterà una serie di Paesi con caratteristiche veramente speciali. Tutti formano parte del mondo anti americano e anche se tuttora non si conosce esattamente quale sarà l'itinerario, la missione che intraprende il leader castro-bolivariano è chiara: Approfittare del momento politico difficile degli USA, sia per la vicinanza delle elezioni presidenziali che per i problemi impantanati in Iraq, e quindi stabilire una serie di alleanze con i paesi no global o pesudo comunisti, utilizzando l'arma del petrolio, che in questo momento può essere particolarmente distruttiva. Non possiamo dimenticare che il Venezuela è un membro ancora influente della OPEC e le relazioni di Chavez con alcuni paesi arabi sono eccellenti.
Si è aperta la battaglia sul piano internazionale perciò, sicuramente nel suo viaggio, farà uno scalo sia in Francia che in Italia, due Nazioni che gli hanno dato un ottimo sostegno dati i legami di gruppi politici italiani e francesi con i circoli bolivariani. L'anti americanismo è in questo momento allo zenit e Chavez ne vuole approfittare per cercare di rompere la camicia di forza democratica alla quale lo obbligano gli USA e gli altri Paesi incaricati della sorveglianza elettorale come il Cile, Brasile, Portogallo, Spagna, gruppo di nazioni dove gli Stati Uniti gioca una parte decisiva.
Maria Luz FdC
SALVIAMO VENEZUELA