18 dicembre 2004: Un triste mondo di pezza
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Caracas, 17 Dicembre 2004
Chi non ricorda le famose bambole di pezza? Pupazzi, fatti cucendo decine di ritagli multicolori, con forma di bambole, e il ripieno di segatura o cotone. Le famose bambole di pezza, immagine di povertà, passate al regno dei collezionisti.
Il presidente del Venezuela Hugo Chavez, sta viaggiando per il globo, cercando di creare un mappamondo di pezza. Dopo la schiacciante vittoria ottenuta, secondo lui, nel Referendum del 15 Agosto, e nelle elezioni amministrative, ha ceduto il timone della rivoluzione al suo secondo, il vicepresidente J. V. Rangel, il quale, scivola qual Richelieu, fra il Palazzo Presidenziale e quello del Governo, mentre il vero leader corre da un punto all’altro, cercando di cucire le toppe variopinte che formeranno il suo sogno.
Un mappamondo di pezza, per cui, non sono importanti gli aspetti individuali di ogni nazione, razza, credo, storia e sforzo personale. Per il grande sarto, o meglio rammendatore, quello che veramente importa è il contenuto, cioè la sua rivoluzione. Come nelle bambole, decine di ritagli multicolori per la felicità dei bambini, però, con il triste ripieno fatto di segatura.
Dopo aver compiuto un periplo per i Paesi Arabi, con un primo scalo in Spagna, oggi sta cucendo, appassionatamente, i ritagli sudamericani nella riunione di Ouro Preto, in Brasile, dove, di fronte agli allibiti, e increduli presidenti, offriva un apporto di 100 milioni di dollari, per creare un fondo di aiuti comune. Velata, dietro tale offerta, esiste la chiara proposta di creare un’organizzazione, che ha lui stesso battezzata UNISUR, dove saranno rappresentati tutti i paesi sudamericani, rinunziando, ovviamente, al Patto Andino e al Mercosur.
Tali organizzazioni, Patto Andino e Mercosur, di natura strettamente economica, non soddisfano i sogni di Chavez, per il quale, l’economia, cioè il petrolio, è solo un’arma per imporre una volontà politica: la rivoluzione. È evidente che qualora il sogno si trasformasse in realtà, il leader indiscutibile della UNISUR, sarebbe lo stesso Hugo Chavez, accompagnato da un accordo energetico per quei paesi meno fortunati, i quali, come El Salvador, dovettero rinunciare a concedere asilo a due commissari della polizia metropolitana, accusati ingiustamente della carneficina dell’11 Aprile 2002.
Terminata la riunione di Ouro Preto, si recherà a Pechino, dove offrirà, durante la cena natalizia, al Premier cinese, la possibilità di comprare petrolio a basso prezzo, in cambio della sua adesione, e partecipazione, al famoso mappamondo di pezza. Sicuramente, durante la sua visita in Iran, in Qatar, in Libia, avrà proposto un accordo, il tutto per poter creare un pacchetto interessante all’immenso mercato cinese.
Chiediamoci: quali sono le ragioni di questo mappamondo di pezze colorate? Semplice, sganciarsi dalla dipendenza nord americana, che sente come un giogo, dato che è, in pratica, l’unico cliente redditizio della petroliera statale PDVSA. Se riesce a vendere il suo petrolio alla Cina, convincendo di essere un provveditore affidabile, e ampliando la produzione nazionale con alcuni soci dell’OPEC, il gioco è fatto. Addio Stati Uniti, addio odiato G. W .Bush. Chavez potrà cantare vittoria, mettendo in scacco, quasi obbligando, di fatto, gli altri paesi sudamericani ad accettare il suo piano UNISUR.
L’Unione Europea e gli Stati Uniti accetteranno che si cucia un mappamondo di pezza dove arabi, cinesi, sudamericani siano riuniti sotto un programma politico comune. Tanto Libia, come Iran e Qatar, sono per tendenza simili al pensiero politico di Chavez. Argentina, Brasile, Ecuador e Uruguay si sono avvicinati, anche se, per il momento, con prudenza. Centro America dipende in buona parte dal petrolio venezuelano, e Cuba o Fidel soffia sulle ceneri.
La Cina ha fatto grandi passi verso il capitalismo, però non possiamo dimenticare la ferrea disciplina politica sotto cui è sottoesposta la sua popolazione. Ancora oggi piangono le madri di Thiennamen.
La domanda, infine, che possiamo farci è: “Conviene alla Cina, un mappamondo di pezza, cucito da Chavez, che gli permetta prendere un vantaggio sul suo vecchio nemico, gli Stati Uniti, e sulla Russia, che non ha mai potuto digerire?
Occhio alle prossime mosse.
Maria Luz FdC
(SALVIAMO VENEZUELA)