17 ottobre 2004: La nuova "Inquisizione" rivoluzionaria
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Caracas, 17 Ottobre 2004
Da mesi era attesa la sentenza, con la quale, il giudice Gerson Niño, avrebbe, condannato o assolto, gli imputati accusati di ribellione contro lo Stato venezuelano, i cui fatti si sono svolti durante il fatidico 11 Aprile del 2002.
Diversi gli imputati, tutti appartenenti alla classe media, e molti di loro, attivisti politici nella costellazione dei partiti che componevano il Coordinamento Democratico, aggregazione di opposizione, in aperta lotta contro il regime di Hugo Chavez.
Dopo settimane, di prove e testimonianze, è risultato chiaramente che nessun indiziato era in possesso di armi, né di strumenti che potessero, eventualmente, causare una minaccia fisica verso i gerarchi asserragliati nel palazzo del Governo Regionale, dopo la rinuncia di Chavez, annunciata dal suo Ministro della Difesa, Lucas Rincón.
L'imputazione, come stabilisce il Codice penale, nell'articolo 144, dice: "Coloro che hanno cospirato per cambiare la Costituzione della Repubblica, utilizzando la violenza, o con uso delle armi, secondo il Codice militare".
Tutto il Venezuela tace, in attesa del verdetto, che viene pronunciato dallo stesso giudice Niño, e che risulta essere di condanna. Segue un rapido sguardo di smarrimento fra gli avvocati difensori, e immediatamente, si procede con le motivazioni che hanno portato a tale conclusione. Il giudice, interpretando la Legge penale, e la Costituzione Nazionale, secondo la Dottrina Plaza, considera che: "L'atteggiamento ostile, lo sguardo carico di odio, e l'aspetto sudaticcio", sono elementi sufficienti per determinare la colpevolezza degli imputati, i quali, rappresentano una minaccia contro la salute della Repubblica Rivoluzionaria Bolivariana.
La dottrina "Plaza", per molti sconosciuta, è stata dichiarata, e immediatamente utilizzata, dalla Procuratrice della Repubblica Rivoluzionaria Bolivariana, d.ssa. Marisol Plaza. Quindi, secondo le testuali parole, della stessa Procuratrice, si afferma quanto segue: "La legge e la Costituzione saranno interpretate d'accordo agli interessi della rivoluzione".
Di conseguenza: anni di carcere, condanne che variano da tre a cinque anni, per coloro che, nella fatidica notte dell'11 Aprile 2002, si sono presentati alle porte del Palazzo del Governo Regionale del Tachira, regione del Venezuela, al confine con la Colombia, con lo sguardo carico di odio, l'atteggiamento minaccioso e, soprattutto, il corpo madido di sudore che, secondo il giudice, rappresenta e interpreta proprio il segno del Maligno.
Così, per lo meno, si legge in alcune sentenze dell'Inquisizione, correndo gli anni dell'oscurantismo. Il sudore e lo sguardo torvo, sono gli effluvi perversi, che dimostrano, senza ombra di dubbio, la possessione diabolica.
Come lottare contro un'Inquisizione rivoluzionaria? Come difendere, la morale e l'intelligenza, frutto della libertà e della democrazia, contro l'ossessione rivoluzionaria castrista bolivariana, che spinge il continente ai limiti dell'oscurantismo ideologico?
"La volontà del popolo è sovrana, e io la rappresento, pertanto, la mia volontà è sovrana". Più volte Hugo Chavez ripete il comandamento del nuovo credo, ma il resto del mondo non ha ancora compreso il reale pericolo che tale frase racchiude.
I profeti islamici basano il loro potere su questo credo, e gli USA, solo ora, stanno scoprendo la forza che tale potere può adottare e applicare nei casi estremi. Chavez, e i Paesi Arabi, sono oggi, i padroni del petrolio, e lo utilizzano come arma mortale, strangolando il mondo tecnologico, lentamente, ma senza pausa.
Sino a quando si potrà resistere a tale pressione?
La teoria "Plaza", parla chiaro: "La legge si interpreta d'accordo agli interessi della rivoluzione".
Signora Procuratrice, mi permetta di ricordarLe che, il nostro Machiavelli, lo scrisse molto tempo prima, in parole più semplici: "Il fine giustifica il mezzo". Che equivale a condannare tutti coloro che, per qualsiasi motivo o ragione, si oppongano alla marcia rivoluzionaria, o a Hugo Chavez.
Maria LUz FdC
(SALVIAMO VENEZUELA)