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16 giugno 2004: Articolo di Gustavo Coronel

Fonte:
CulturaCattolica.it



Ciao a tutti, vi giro questo interessante articolo di Coronel, da anni personaggio di rilievo nel mondo dell'industria petrolifera del Venezuela.

Leonella Olivieri
(FAIV)

Caracas, 12 Giugno 2004: Analisi politica, industriale, economica e sociale del Venezuela di Chavez
Sono di ritorno nel mio paese e devo sottolineare che una parte di questo, quello nelle mani di Chavez, si sta rapidamente riducendo. Non in misura fisica bensì in termini spirituali.
Il Venezuela, in realtà, è un paese condotto da un gruppo, relativamente piccolo, di persone ignoranti, di natura violenta ed autoritaria. Vi faccio alcuni esempi: oggi, 12 dissidenti, leader politici dello Stato Tachira, ai confini con la Colombia, compiono un anno di prigionia senza processo, qualche cosa che ormai è completamente dimenticato dalle leggi venezuelane; 15 dissidenti politici, includendo il sindaco di Baruta, una zona residenziale di Caracas, e parecchi militari d'alto rango, sono in prigione senza una chiara accusa, e senza che si permetta loro una difesa legale.
I dirigenti di Sumate, una ONG, che ha come obiettivo quello di offrire trasparenza negli eventi elettorali, ha ricevuto una donazione di $ 53.000 dal National Endowment for Democracy, che ha sede a Washington, DC, sono stati incriminati come cospiratori contro il governo venezuelano, nonostante che, niente, del loro operato si sia svolto di nascosto, o in maniera illegale.
Giornalisti, come Ybeyse Pacheco e Patricia Poleo, hanno subito vessazioni da parte della polizia segreta (non così tanto segreta!).
Il denaro, proveniente dal petrolio sul mercato internazionale, viene deviato direttamente al governo, invece di essere inviato alla Banca Centrale del Venezuela, come stabilito dalla legge.
Oltre un bilione di dollari, sono stati concessi al governo di Chavez, dalla compagnia petrolifera venezuelana, senza trasparenza né contabilità, in aperta violazione delle regole legali ed etiche. Il denaro è maneggiato da Nelson Merentes, il capo della venezuelana "Banca di Sviluppo", il quale, è anche uno dei coordinatori nel team della campagna elettorale di Chavez. Una qualsiasi persona civilizzata può ben capire che, chi maneggia i fondi della nazione, non può anche incaricarsi dei fondi della campagna politica di Chavez! Questo è un chiaro esempio di conflitto d'interessi. Inoltre, il denaro della PDVSA, la compagnia petrolifera nazionale, viene deviato per finanziare direttamente le spese degli 11.150 "patrioti" cubani presenti nel paese, come è stato ammesso, recentemente, dallo stesso Juana Contreras, Direttore del Ministero della Salute, (Descifrado del 7 giugno 2004).
Oscar Battaglini, uno dei 5 membri del Consiglio Nazionale Elettorale e simpatizzante di Chavez, ha dichiarato che "si opporrà", alla presenza di osservatori internazionali, durante il Referendum e durante la verifica del Referendum stesso. Questo è in aperta violazione di ogni norma internazionale. In aggiunta all'ingiuria, le macchine che saranno utilizzate per quest'evento, provengono da una compagnia nella quale il governo di Chavez ha sostanziali porzioni azionarie e che non ha mai, ripeto, mai, lavorato in nessuna elezione, da quando è stata costituita, in modo alquanto sospetto, alcuni mesi fa. Vi sembra questo trasparente? Credete che l'opposizione venezuelana debba fare un atto di fede e sperare che questo marchingegno, che abbiamo descritto, trasmetterà fedelmente la volontà dei venezuelani? Una tale presunzione sarebbe molto naïf da parte dell'opposizione, considerando le basse qualità morali delle persone attualmente al governo. Non ci si può fidare di questi avventurieri.
Mentre scrivo questo articolo, Venevision, una TV privata che si oppone al governo, è oggetto di un'irruzione da parte della polizia "non tanto segreta" del governo, il trentesimo raid, che sistematicamente viene condotto contro le televisioni private e i mezzi della stampa scritta, cercando di "seminare" evidenze incriminanti. Durante la recente raccolta di firme per il referendum, Chavez, come al solito, gridò alla frode e questa volta la sua denuncia era che molti cittadini avevano utilizzato delle carte d'identità false, o clonate. La sua accusa era così ridicola che nessuno dei suoi seguaci ha avuto il coraggio di seguirlo.
Il governo di Chavez è caratterizzato dall'improvvisazione e dallo sperpero. Tutti i dati più fidati puntano verso il drammatico deterioramento della situazione venezuelana: una caduta di 25 posti nell'indice di Sviluppo Umano delle Nazioni Unite, (che misura la qualità della vita), dal 1998 al 2003; un aumento record della disoccupazione, durante gli ultimi cinque anni, il più alto dell'America Latina; il più alto indice d'inflazione dell'America Latina; la più alta caduta nella crescita economica, durante il 2003; una disastrosa situazione di più di 200.000 bambini abbandonati per le strade.
Sono arrivato in Venezuela tre giorni fa. L'aeroporto è uno scandalo nazionale: sono poche le cose che funzionano, i parcheggi sono in rovina, senza luci. La strada che conduce a Caracas è totalmente distrutta, senza luci, manutenzione, enormi buche, gallerie in rovina, niente che ricordi la grande autostrada inaugurata, 60 anni fa, da un dittatore più progressista. Caracas assomiglia a uno sporco, sdentato, vecchio mendicante. Per quelli come me, che hanno l'età per ricordare quanto era bella Caracas, quest'orrenda accumulazione di sporcizia, cattivi odori e miseria, che Chavez adesso chiama la sua Caracas, è un insulto inaccettabile. Io ho vissuto e ho visitato posti orribili nel mondo, e sempre mi sentivo riconfortato, sapendo che potevo ritornare alla mia bella Caracas. Ma adesso Caracas è un posto più orrendo e puzzolente che il peggiore dei posti che ho visitato. E, secondo me, un discorso politico non ha senso se la gente non può vivere decentemente. La retorica sulla rivoluzione non significa niente se la gente è affamata e vive nello squallore. Le parole contro la povertà sono totalmente inefficaci se non sono accompagnate da una gestione corretta e trasparente della ricchezza nazionale.
Quello che abbiamo oggi in Venezuela sono rovine e parole vuote, farneticanti. Gente affamata cammina per le strade con gli occhi pieni di disperazione, mentre in Canada, Inghilterra, Francia e Stati Uniti, in tutti i centri di propaganda assoldati dal governo, è ormai noto che dei mercenari sono pagati con somme di danaro, per diffondere le bugie del governo venezuelano sulla sua "rivoluzione". I nomi di questi mercenari saranno resi noti a tempo debito. Hanno venduto le loro anime per pochi denari, ma non riusciranno a modificare il corso degli eventi che finirà nel ristabilimento di una vera democrazia in Venezuela.
Come venezuelano che ama il suo paese per tutto quello che si merita, io dico: Chavez, vai via dal nostro paese! Basta seminare odio e risentimento nel nostro popolo!
Vai fuori, se ancora ti rimane qualche briciola di decenza!

© 2004 Gustavo Coronel
http://www.venezuelatoday.net/gustavocoronel.html

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