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15 agosto 2004: Dopo 4 ore: finalmente ho votato!

Fonte:
CulturaCattolica.it



Caracas, 15 Agosto 2004

Cari amici,

Spero che abbiate ricevuto la mia e-mail di stamani, prima che andassi a votare.
Io e Tico - Alberto, mio marito - abbiamo raggiunto mia cognata, alle 7 in punto. Lei era seduta sul marciapiede della scuola dove dovevamo votare, a leggersi un libro, fin dalle 5:40. Abbiamo votato alle 11!!!!!! Il problema non era tanto fuori la scuola, ma una volta dentro: è stata una lunga attesa, sotto il sole, che mi ha fatto esplodere un gran mal di testa.
Appena entrata nel recinto scolastico, un soldato mi ha chiesto di versare su un tavolo tutto quello che avevo dentro la borsetta. Questo, poi, cercava di fare lo spiritoso e mi ha domandato dove avevo lasciato la granata e la pistola - donde las dejó, en la esquina???? - (dove le ha lasciate, all'angolo???). Io, quando le cose non mi vanno giù, faccio delle facce feroci, che molti di voi ben conoscono. A lui ho messo uno dei miei migliori visi!!!!!
Quindi, passata davanti a 3 funzionari seduti a un altro tavolo, ognuno con un computer davanti, ho consegnato la mia carta d'identità. Una volta trovato il mio numero al computer, ho dovuto mettere sul "cazahuellas" - caccia impronte - prima il pollice sinistro e poi il destro; un sistema che controlla automaticamente in tutti gli altri centri elettorali la tua impronta digitale, in caso ti dovessi presentare a votare in un altro posto in seguito. Comunque, abbiamo saputo, durante l'attesa, che in molti centri, questo caccia impronte non funzionava e, perciò, hanno potuto iniziare il lavoro alle 8 anziché alle 6 di mattina. Il CNE, quindi, sempre attraverso il portavoce Rodriguez, ha detto di proseguire. (Nel pomeriggio, in TV, ho visto che annunciava di mettere le impronte all'uscita, dopo aver votato, per accelerare il processo). Dopo aver fatto questo, mi hanno consegnato un bigliettino con il numero del mio libro e la pagina. Io e mio marito, per fortuna, siamo capitati nella stessa fila: la 1. Qui è stata l'attesa più lunga e fastidiosa. Anche perché la quantità di vecchietti in sedie a rotelle che arrivavano è stata impressionante. Naturalmente, avevano priorità, per cui, il turno molte volte era interrotto, e poi ripreso. Qui, dentro al cortile, siamo rimasti più di due ore.
A un certo punto, quando ero terza nella mia fila, la signora davanti a me si gira e dice, a me e al gruppetto di persone che le stavamo intorno, di stare allerta, per via di due signore entrate da un po' e che gironzolavano di qua e di là. Poi si sono avvicinate a un'addetta alla sede dall'aria chavistissima, che stava fuori l'aula, non lontano da un altro soldato - ho dimenticato di dirvi che i soldati erano armatissimi -, e hanno tirato fuori dei fogli che le accreditava come "operadoras de mesa" - aiutanti al tavolo di votazione -, di un altro centro elettorale, e che erano lì per votare. La signora, davanti a me, ha cominciato a protestare vivamente che era una frode, che le persone addette ai centri elettorali erano state, effettivamente, le prime persone a votare nei propri centri assegnati. Al che, abbiamo cominciato a urlare: "che facciano la fila, che non vengano qui a barare e cose simili...", e si è scatenato un forte battibecco, malcontento, e proteste. Comunque, le signore, dall'aria stra-chavista, le hanno fatte passare, anche davanti alle persone anziane. Il soldato che stava davanti all'aula, dove c'erano i computer, è intervenuto e ha detto che se avevano le credenziali dovevano eseguire gli ordini del CNE e, quindi, farle votare. Al che io ho risposto che non si trattava di non farle votare, ma che rispettassero la coda, come tutti gli altri. Tuttavia, niente da fare, le hanno fatte entrare. Ma quando sono uscite, abbiamo cominciato a fischiare a tutto spiano, e se ne sono andate via borbottando e imprecando, e allora altri soldati, sempre armati, si sono avvicinati a mettere ordine...
Certo che in questo, il Venezuela, non è cambiato. Anzi, con Chávez, queste priorità sono aumentate e finché questa mentalità non cambia, non si potrà fare molto.
Proseguiamo: una volta entrata, ho firmato, ho posto la mia impronta sul libro, e poi sono passata dietro una specie di paravento, dove c'era questo piccolo computer, che veniva attivato dallo stesso incaricato che mi aveva preso i dati e fatto firmare. Quando ho dato l'avviso che ero pronta, sullo schermo è apparsa la domanda: "Desidera lei sospendere il mandato dell'eletto democraticamente presidente e bla bla bla..." e sotto, come al bancomat, la prima casella con il NO e successivamente quella del SI.
Una volta premuto il SI, veniva fuori il segno di approvazione e sotto c'era un altro tasto da premere, che diceva VOTARE. Premuto questo, veniva stampato un foglietto, proprio come la ricevuta del bancomat, l'ho controllato bene, che ci fosse scritto il SI, come avevo scelto. Visto, controllato e approvato, che il mio voto era giusto, ho depositato questo bigliettino dentro a uno scatolone...
Mentre eravamo in fila, è successo che a una persona lo scontrino gli ha stampato il NO, invece del SI, e questo, dalla cabina, ha fatto un urlo che non era quello che lui aveva votato, che il computer aveva barato, eccetera, eccetera. C'è stato un po' di disordine, la discussione è durata parecchio, ma non c'è stato niente da fare. Il voto era quello, punto e basta! Ahi, ahi... Ho subito pensato che tra questi No, che ogni tanto vengono fuori, naturalmente programmati, e tra queste persone, che arrivano con delle credenziali per niente affidabili, è proprio da lì che nascono le frodi.
Ora sono le 21 passate, e ancora c'è gente che sta facendo la fila per votare Nel primo pomeriggio il CNE aveva annunciato che si sarebbe prolungata la giornata fino alle 20. Verso le 19, di nuovo, Jorge Rodriguez, appariva sugli schermi informando che, data la pochissima astensione, record in questo processo di votazione, si prolungava la durata dello stesso fino a mezzanotte, cioè fino alle 6 di mattina, ora italiana.
I dati extra ufficiali parlano di 8 milioni di SI, su una popolazione votante di 14 milioni, e ancora c'è gente in fila, (fino all'anno scorso i votanti erano circa 12 milioni, ma, in questi ultimi mesi, la popolazione è aumentata di circa un milione e mezzo, forse anche per il fatto che gli stranieri, appena entrati in Venezuela, venivano automaticamente naturalizzati e, quindi, ricevevano la cittadinanza venezuelana per poter votare, ma a favore di Chavez, ovviamente!).
Vedremo stanotte cosa diranno, o se, i risultati definitivi li annunceranno domani. Sono molti però quelli che telefonano e dicono che si sta covando qualcosa. Chávez non è apparso per dare qualche dichiarazione, in nessun momento. Si dice anche che il governo ha ritardato apposta il processo, aspettando il calare della notte, per mettere in moto i loro squadroni del terrore. Altre voci parlano di una enorme frode, messa a punto proprio stanotte, per cui, domani i risultati saranno, invece, a favore del NO. Altri parlano di un colpo di stato, da parte di Chávez e i suoi pochi, ma radicalissimi seguaci nell'esercito.
Certo, sono momenti di tensione quelli che stiamo vivendo. Finché non si sapranno veramente i risultati reali e le possibili reazioni, si sta col fiato sospeso... Io convivo con il mal di testa da stamani, non mi è passato durante tutta la giornata, con nessun tipo di calmante.
E poi, se Chávez se ne va, per un mese (ma hanno detto che saranno per lo meno due), governerà il Vice Presidente, José Vicente Rangel, vecchissimo amico di Fidel Castro, uomo senza scrupoli e senza nessun tipo di morale.
Il SI sarà solo la prima grande vittoria verso la Libertà e la Pace, ma la battaglia non finisce ancora qui. Speriamo bene.
Un abbraccio e vi terrò informati.

Leonella Olivieri

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