Condividi:

11 giugno 2004: Sarà pulito il Referendum Revocatorio del 15 Agosto?

Fonte:
CulturaCattolica.it



Caracas, 11 Giugno 2004

La situazione, in terra venezuelana, si complica ogni giorno di più fra un'altalena di focose dichiarazioni di guerra degli alti gerarchi del regime castro-bolivariano, mentre, una vera tempesta di perquisizioni domiciliari e di arresti, si abbattono su tutti quelli che hanno occupato posti di rilievo nella campagna, che il coordinamento democratico ha svolto per obbligare Hugo Chavez, ad accettare la sfida elettorale del 15 Agosto.
Definitivamente è iniziata una delle più difficili battaglie elettorali che non abbia mai vissuto il Venezuela nella sua storia moderna. Dal lato ufficiale, il leader rivoluzionario Hugo Chavez, ha aperto le ostilità nominando il suo comando strategico e informando la Nazione e il mondo, che utilizzerà tutti i mezzi, e tutti i poteri, a disposizione dello Stato, per distruggere definitivamente l'opposizione, ripetendo le gesta di Ezequiel Zamora, eroe dell'Indipendenza, nella battaglia di Santa Ines. Per finanziare la campagna politica, il presidente, per mezzo di un affrettato decreto, per molti assolutamente illegale, ha deviato circa 850 milioni di dollari, i quali, secondo la legge, sarebbero dovuti essere consegnati, dalla petroliera statale PDVSA alla Banca Centrale, per essere poi immessi nella corrente finanziaria dello Stato.
Dal lato dell'opposizione democratica, tutti i partiti che la conformano hanno finalmente raggiunto gli accordi necessari e accettato la data del 15 Agosto, riunendo così gli sforzi per raggiungere la votazione necessaria alla defenestrazione del presidente. L'unica arma dell'opposizione è costituita dal pessimo governo condotto da Chavez, e dalle miserrime condizioni nelle quali si trova attualmente la nazione.
La difficile previsione è valutare il potere della democrazia, potere basato solo sulla volontà e buona fede dei cittadini, contro una macchina da guerra, creata dai castro bolivariani, con la chiara intenzione di terrorizzare la popolazione attraverso le costanti perquisizioni in piena notte e le detenzioni che grandinano sulle teste dei leader oppositori. Quasi tutti gli alti ufficiali, che nel passato si sono dichiarati in disaccordo con il regime, sono attualmente carcerati o nei loro confronti sono spiccati ordini di cattura, con la pesantissima accusa di tradimento alla patria. La stesso metodo è stato utilizzato contro i dirigenti dell'Associazione Civile "Sumate" (Sommati, N.d.R.), i quali, sono stati accusati, appunto, di alto tradimento.
Di ben sei ex generali, fra i più rappresentativi delle Forze Armate, sono state pubblicate le fotografie sui giornali e quotidiani, con l'indicazione di "RICERCATO", con la gustosa ricompensa di 50.000.000 Bolívares, a chi li consegnerà o darà informazioni su di loro. Non soddisfatto dell'implacabile attacco, Hugo Chavez, ha previsto forti limitazioni ai mezzi informativi, ben sapendo che la maggior parte di loro sono a favore di un autentico governo democratico e per questo sono iniziate le perquisizioni alle reti televisive, alle quali seguiranno certamente i giornali, e le relative sedi.
Saranno elezioni pulite? Difficile assicurarlo. Ma il ministro degli esteri del regime ha affermato, durante una riunione a Quito, che gli osservatori internazionali saranno, forse, accettati ma alle condizioni che saranno imposte dal regime, sia sul numero che sull'attività del controllo.
Quale potrà essere la ragione per evitare una totale e libera osservazione internazionale del prossimo processo elettorale?

Maria Luz FdC
SALVIAMO VENEZUELA

Vai a "Notizie dal Venezuela"