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10 luglio 2004: Chavez vuole dominare l'intero continente latino americano, con petrolio e politica economica Scatta la grande offensiva rivoluzionaria

Fonte:
CulturaCattolica.it



Caracas, 10 Luglio 2004

Mentre nel mondo e in Italia, le notizie dell'ultima ora, riguardano la sentenza sul muro costruito da Israele per garantire la propria difesa, dall'altro lato dell'Atlantico, la rivoluzione castro bolivariana sferra la sua più grande offensiva, sia in Venezuela che in tutto il continente sud americano. Hugo Chavez ha lanciato, direttamente dalla riunione dei capi di stato del Mercosur, tenutasi a Iguazú, i piani strategici che lo porteranno a dominare un continente attraverso il controllo diretto dell'energia e, indirettamente, della politica economica.
In Venezuela si avvicina la data del 15 Agosto, giorno in cui dovrà superare la prova più difficile del suo governo, il Referendum Revocatorio. Nonostante nella maggior parte dei sondaggi, Chavez, non risulti come il maggior selezionato - oggi la relazione contro di lui oscilla dal 60 al 40% -, lo stesso, ha promosso una campagna di altissima intensità, sia sui mezzi di comunicazione, sia attraverso i canali di sovvenzione o aiuti "missioni", che sotto la voce: borse di studio, incentivi culturali, prestiti cooperativistici eccetera, sono, in realtà, solo donazioni a coloro che accettano di votare a favore del regime.
Una riserva di 23 mila milioni di dollari e un fondo cassa, creato dalla petroliera statale PDVSA, senza nessun controllo fiscale, gli permettono di affrontare qualunque campagna, sia interna che all'estero, per migliorare la sua immagine, caduta dopo i tragici fatti del Febbraio 2004.
Tutto questo non è evidentemente sufficiente per lo sviluppo continentale della rivoluzione, in effetti, durante la riunione del Mercosur, a Iguazú, ha rilanciato l'idea di un gruppo, o Holding petrolifera, di tutto il sud America, con la petroliera venezuelana PDVSA alla testa, trattandosi della società con le maggiori riserve provate nel continente. Questo significa il controllo del sistema energetico continentale, perché tanto l'Argentina come il Brasile, i due giganti industriali che compongono il Mercosur, dipendono, per il loro sviluppo interno e le esportazioni, oggi di vitale importanza, di una disponibilità energetica sicura e a basso costo. Chavez ha presentato alla Nazione, l'Associazione al Mercosur, come una vittoria personale, ben sapendo il sacrificio che costerà al paese tale partecipazione.
Non più petrolio agli Stati Uniti, attuale compratore dell'80% del greggio venezuelano. Al grido di "fuori gli Yankees", o meglio, "fuori Bush", Chavez continua la sua campagna anti Americana, approfittando del momento particolarmente difficile della Casa Bianca, sia per la politica in Iraq, che per l'avvicinarsi delle elezioni presidenziali. Mai come adesso, in sud America, qualunque referenza anti USA, è accolta con il beneplacito ed inoltre, l'indifferenza europea, permette proprio alla rivoluzione castro - bolivariana, di creare nuove metastasi, senza incontrare, in pratica, nessuna resistenza. Se, come dai piani di Fidel Castro, Hugo Chavez, riuscisse a superare indenne lo scoglio del 15 Agosto, e consociare in un solo gigante le varie compagnie petroliere continentali, sicuramente la rivoluzione avrà consolidato le sue trincee per una battaglia lunga, ardua e difficile
Il costo di tutto questo lo pagherà il cittadino venezuelano, ma come sappiamo, oramai per esperienza, il grido è "Rivoluzione o morte", o meglio, "Rivoluzione e Morte".

Maria Luz FdC

SALVIAMO VENEZUELA

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