Ma cosa sta succedendo tra i cattolici?
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Confesso che mi avvicino a questo tema davvero con timore e tremore, non per paura di essere criticato o ripreso, anzi ben venga, ma perché sento la sproporzione rispetto al dramma della Chiesa nei nostri giorni, il dramma che Paolo VI sintetizzava così: «Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non-cattolico e può avvenire che questo pensiero non-cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa» Questa citazione è tratta da un articolo di Antonio Socci, che si può leggere sul suo sito “Lo Straniero” [www.AntonioSocci.it] alla pagina http://www.antoniosocci.it/Socci/index.cfm.
Qualche volta sono stato in disaccordo con Socci, altre volte mi sembra troppo tranchant, ma questa volta, con profondo rammarico per la sua descrizione della nostra situazione, sono totalmente d’accordo con Lui.
Ciò che mi colpisce e mi addolora è riscontrare la situazione di cui parla nella realtà locale in cui sono inserito, nel nostro Paese ed in Europa, ambiti che per una serie immeritata di circostanze conosco direttamente.
La mia realtà locale di Chiesa. Nel mio Decanato (sette Parrocchie, in Milano), al di là del giudizio sulle Persone che non mi compete, verifico puntualmente le constatazioni di Socci: alcuni sacerdoti e parecchi laici hanno votato alle primarie per Prodi, e moltissimi ancor oggi sono schierati con l’ulivo: la Commissione per la pastorale socio politica del Decanato ha al proprio interno Consiglieri di Zona dell’ulivo, e all’ordine del giorno mozioni dell’Unione! L’aver citato cose inaccettabili di Prodi e del suo Governo è servito solo ad emarginarmi come “integralista” senza neppure rispondermi. Per ultimo, la recente iniziativa “forte” è l’invito a Padre Bartolomeo Sorge a tenere una conferenza sul tema: «Quarant’anni dal Vaticano II: Luci e ombre, e il ruolo dei laici in un contesto multiculturale». Lo stesso padre Sorge è venuto a Bruxelles, invitato al foyer catholique, a tenere un incontro sullo stesso tema, incontro che ha concluso dicendo che per i cattolici italiani l’unica possibilità in politica è appoggiare uomini simbolo degni di fiducia e speranze per il Paese e per la Chiesa, come Romano Prodi e Leo Luca Orlando (sic!).
L’ambito nazionale è riscontrabile in quel che dice Socci, in particolare i due articoli cui fa riferimento lasciano davvero sconcertati.
Provo a riferire qualche cosa concernente l’ambito europeo, ed in particolare alle Istituzioni comunitarie. In occasione delle frequenti, periodicamente ricorrenti, discussioni delle mozioni contro l’omofobia, al Parlamento europeo, il Papa è esplicitamente accusato di fornire il supporto culturale ai discriminatori ed agli oppressori degli omosessuali. Il 25 e 26 aprile scorso, a Strasburgo, sono stati presentati emendamenti che condannavano, oltre al Papa, Mons. Leonard, Vescovo di Namur, e Mons. Bagnasco, Presidente della CEI, reo di aver equiparato il rapporto omosessuale all’incesto ed alla pedofilia (flagrante falsità, perché Mons. Bagnasco non ha mai detto così). Questi emendamenti, che facevano esplicito riferimento ai nomi, non sono stati accolti grazie all’azione di alcuni deputati italiani del PPE, ma è rimasta tuttavia la denuncia dei Responsabili religiosi, cioè in primo luogo il Papa ma non solo, votata, tra gli italiani, da tutta la sinistra e dagli Onorevoli Andria, Cocilovo, Prodi, (Prodi Vittorio, il fratello) Sbarbati e Veraldi, della Margherita. Ed a questo proposito, l’Onorevole Agnoletto, di Rifondazione comunista, a cui tutti avevano addebitato la paternità di questi emendamenti, e che pure ha votato a favore della mozione, ha dichiarato: «Se proprio vogliamo dirla tutta questa cosa è uscita dal gruppo liberale, gruppo a cui aderisce la Margherita, ed è stata accolta nella risoluzione del gruppo socialista a cui aderiscono i Ds.» Gli italiani, Vescovi, sacerdoti e laici simpatizzanti della Margherita, o prendono le distanze da Andria, Cocilovo, Prodi, Sbarbati e Veraldi, sconfessandoli, oppure sono corresponsabili dalle accuse al Santo Padre, a Mons. Bagnasco ed a Mons. Leonard.
Il nostro Ministro delle Politiche Comunitarie, Emma Bonino, al Parlamento europeo, poco prima di diventare Ministro, ha dichiarato, con un approccio molto grossolano, che i cattolici hanno paura dell’ingresso della Turchia, perché sanno che il confronto culturale con l’Islam cancellerà il cristianesimo dalla storia. Un amico giornalista che era presente, commentò: “meriterebbe che vincessero gli islamici!” Ovviamente fu condivisa e appoggiata da Pannella e da altri dello stesso Gruppo politico, incluso il Presidente del Gruppo Graham Watson; lo stesso Gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa nel quale militano i deputati europei della Margherita. Le dichiarazioni della Bonino mi hanno ricordato la risposta Mons. Fouad Twal, quando era Arcivescovo di Tunisi, alla domanda: «Quali sono secondo Lei i maggiori problemi nei rapporti con l’Islam?» E la risposta fu: i cattolici.
Risposta che traduce in altri termini la raccomandazione di altri due grandi uomini di Chiesa:
- S. E. Mons. Luigi Negri, Vescovo di San Marino-Montefeltro: sottolineando che attraversiamo un conflitto epocale tra la cultura del nulla, della morte, e la cultura della vita, ci invita a smettere di piangerci addosso ed a gridare al mondo con la vita la bellezza e la convenienza di seguire Cristo, sapendone dare le ragioni, come ho già riferito in queste news.
- Padre Romano Scalfi, fondatore di “Russia cristiana” che è solito dire: Vuoi convertire l’Europa, convertiti tu.