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Una domanda ad "Uno Mattina": perché esistono degli embrioni congelati?

Autore:
Pollastri, Angiola
Fonte:
CulturaCattolica.it
Sono rimasta molto sorpresa dal servizio sugli embrioni congelati giacenti a Milano, andato in onda su RaiUno sabato 31 gennaio alle 7,45. Un filmato per nulla rispettoso di una deontologia giornalistica intesa ad informare sui fatti e a scavare sui motivi per cui i fatti sono avvenuti, ma finalizzato piuttosto ad usare una lettura faziosa e parziale dei fatti a sostegno di una tesi ideologica preconcetta.

La trasmissione prima ha presentato un servizio sugli investimenti ospedalieri in Sicilia, sottolineando gli sprechi in denaro pubblico per opere mai del tutto completate. Per poi passare a denunciare che non soltanto in Sicilia ci sono sprechi, ma anche in Lombardia.

Ha quindi mostrato una banca per la conservazione degli embrioni ottenuti mediante fecondazione effettuata in laboratorio, prima che entrasse in vigore la legge 40 del 2004.
Ha sottolineato come tanti soldi investiti nella costruzione della struttura continueranno a essere sprecati, finché gli embrioni non potranno essere usati per la ricerca scientifica.
Ha poi intervistato una coppia portatrice sana di una malattia genetica (se non ricordo male fibrosi cistica), che per selezionare un bambino sano è stata “costretta”, a causa della legge, a uno o più aborti (anche qui non ricordo se uno o più di uno) eugenetici, per poi rivolgersi a strutture straniere per selezionare un embrione sano in quanto non portatore della malattia.

Tutto questo senza la minima preoccupazione giornalistica di indagare sul perché si sia arrivati a questa situazione paradossale di embrioni congelati, e perché parlamentari di schieramenti trasversali, dopo un lungo e informato dibattito, siano giunti alla legge attuale, che peraltro risulta confermata anche dopo un referendum abrogativo, nonostante le ragioni dei quesiti abrogativi, se non di tutti almeno di una parte di essi, siano state sostenute dai principali mezzi di comunicazione e da molti leader politici di spicco.
La presenza di embrioni congelati non è causata della legge, ma dalla dissennatezza scriteriata con cui prima della legge si sono generati senza freni e senza limiti embrioni, al punto che è stato per questa prassi che da tutte le parti si è invocata una legge che regolasse la fecondazione assistita.

La trasmissione è partita da alcuni saldi preconcetti:

(1) è nel potere e nel diritto di ogni coppia o genitore il pretendere dei figli che corrispondano alle proprie aspettative;
(2) è giusto il poter decidere la soppressione delle persone che sono all’inizio della vita e non corrispondono o rischiano di non corrispondere a standard di qualità di vita stabiliti dall’opinione egemone del momento. Non solo, tale soppressione è spiegata come un atto dovuto verso chi non riesce comunque a manifestare la propria volontà;
(3) è diritto di chi già vive ed è in grado di esercitare il potere di decidere, il disporre della vita di esseri umani in formazione a vantaggio di chi sia già stato accolto fra coloro che, di fatto, possano godere di piena autonomia decisionale, diretta o delegata.


Se però siamo onesti, dobbiamo riconoscere che su questi tre punti non c’è un universale consenso, per le implicazioni che la loro accettazione può portare sulla convivenza di una umanità globalizzata e sulla costruzione di una società che abbia un futuro.
Sentiamo sempre di più, infatti, la necessità di punti fermi, paracarri invalicabili per tutti e basi minime per convivenza costruttiva. Potremo non essere d’accordo sulle singole decisioni, ma più o meno confusamente, ripetiamo che la dignità della persona non può dipendere dal potere di chi governa e di chi può manipolare l’opinione pubblica.

Inoltre, un servizio giornalistico avrebbe dovuto anche indagare sulle scelte diverse effettuate da altre coppie, che vivono situazioni analoghe o anche più drammatiche di quella che, sola fra tutte, si è scelto di intervistare.
La coppia intervistata, con tutto il rispetto che si deve a lei come a tutte le altre coppie, non esaurisce l’esperienza, il dolore, le aspettative e le motivazioni di tutti i genitori, in particolare di chi abbia deciso di non abortire il figlio nel grembo, anche se portatore di malformazioni, o di chi abbia adottato figli sani e non sani.
Il progresso della coscienza ci ha infatti portato alla consapevolezza che non è diritto di una coppia o di un genitore avere un figlio, ma è diritto di ogni essere umano essere accolto ed amato, per quello che è.

E poi, dal punto di vista scientifico, mi piacerebbe tanto sapere quanti successi si sono ottenuti con le cellule staminali adulte e quanti con la manipolazione degli embrioni.

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