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X Files: Voglio crederci

Regia:
Chris C. Carter
I detective Mulder e Scully ormai fuori dall’FBI, sono chiamati a condurre una nuova indagine. E’ scomparsa infatti una poliziotta e c’è pure di mezzo un prete pedofilo sensitivo.
Voto: 4,0

L’ambientazione è la stessa e anche le facce, per quanto invecchiate. Eppure il film non c’entra un tubo non dico con la serie, ma nemmeno col film di dieci anni fa, già non proprio accolto con entusiasmo da critica e pubblico. A mancare, al di là di una sceneggiatura scritta in grazia di Dio, è proprio la storia, carente quanto a suspense, verosimiglianza, psicologia. Lo stesso carisma dei due attori sembra appannato: la loro relazione che per anni era stato uno dei punti di forza della serie viene liquidata in quattro e quattr’otto. Il creatore Carter bissa il flop cinematografico, ma questa volta lo fa cadendo rovinosamente e tralasciano volutamente i punti di forza della serie. Così non si capisce proprio dove si voglia arrivare, anche come semplice e puto thriller: non si capisce l’utilità di un personaggio come quello del prete pedofilo e sensitivo; non si comprende a fondo come mai nella provincia sperduta nordamericana la Chiesa cattolica retriva come sempre difenda a spada tratta la possibilità di un’eutanasia su un bambino (mentre la Scully, ovviamente portabandiera della scienza, dice che no, il bambino deve essere salvato, la scienza ce la può fare). Non si capisce poi che storia abbia alle spalle il killer, quali siano le sue motivazioni più profonde. E poi non si capisce poi come si possa provare un minimo brivido di fronte a sequenze telefonatissime e scontate. Insomma, non si capisce proprio l’opportunità di un film del genere che scontenterà un po’ tutti, fan sfegatati della serie televisiva ma anche semplici spettatori alla ricerca di un buon thriller per una serata di fine estate. E poi: che brutto titolo!

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