La vera misericordia cristiana
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QUI il testo dell'Omelia del Papa
La vera misericordia cristiana che va sempre incontro a tutti che si riconoscono non giusti con un di più di dono, di perdono.
Chi agisce in persona di Cristo (Papa, Cardinali, Vescovi, Sacerdoti, Genitori, Fedeli laici posti in autorità) si lascia coinvolgere nel dolore e nel bisogno della gente, non si vergogna di avere compassione di fronte all’emarginazione, come Gesù che ha voluto purificare il lebbroso, l’ha voluto reintegrare nella comunità e raggiungere e salvare tutti i lontani, curare le ferite die malati, reintegrare tutti nella famiglia di Dio, anche con rischio di scandalizzare qualcuno!
La strada della Chiesa, dal Concilio di Gerusalemme in continuità o tradizione è sempre quella di Gesù: della misericordia e dell’integrazione cioè quella di non condannare eternamente nessuno; di effondere la misericordia di Dio cioè il di più del per-dono a tutte le persone che la chiedono con cuore sincero cioè nel connubio di misericordia e giustizia; la strada della Chiesa è proprio quella di uscire dal proprio recinto per andare a cercare i lontani nelle “periferie” essenziali dell’esistenza; quella di adottare integralmente la logica di Dio; di seguire il Maestro che disse: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori” (Lc 5,31-32).
Gesù ci rivela, con la parabola del Padre misericordioso, che il Padre non definisce nessuno dal male che fa, ridando la possibilità fino al termine della vita, di ritentare, ricominciare con la fiducia che solo Cristo porta a compimento. E Gesù libera i sani, chi riesce dalla tentazione del “fratello maggiore” (Lc 15, 11-32) che definisce il fratello prodigo dal male che ha fatto e dal peso sempre in agguato dell’invidia e della mormorazione degli “operai che hanno sopportato il peso della giornata e il caldo” (Mt 20,1-16):
Amare come Lui ci ama cioè la carità contagia, appassiona, rischia e coinvolge privatamente e pubblicamente! La carità vera è sempre immeritata, incondizionata e gratuita.
Con la guida della Madre di Dio, della Regina dell’amore possiamo non aver paura di accogliere con tenerezza gli emarginati, non aver paura della tenerezza della compassione e che ci rivesta di pazienza nell’accompagnare tutti nel loro cammino, senza puntare ai risultati di un successo mondano non godendo mai dell’ingiustizia ma affascinati dalla verità che troviamo pienamente nella Parola e nella Carne sacramentale e umana di Gesù Cristo, sorgente inesauribile della nostra gioia. “Chi è chiamato nella Chiesa – aveva detto il giorno prima – al servizio del governo deve avere un forte senso della giustizia, così che qualunque ingiustizia gli risulti inaccettabile, anche se potesse essere vantaggiosa per lui o per la Chiesa”, per la società. Per chi governa qualunque ingiustizia, fosse pure dell’opinione prevalente, democraticamente maggioritaria, è inaccettabile.
Lui ci rende persone capaci di perdonare sempre; di dare sempre fiducia, perché piene di fede in Dio; capaci di infondere speranza perché piene di speranza in Dio; persone che sanno sopportare con pazienza ogni situazione e ogni fratello e sorella, in unione con Gesù, che ha sopportato con amore il peso di tutti i nostri peccati.