Rivelazione o rivelazioni?
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«La Summa Theologiae, capolavoro di san Tommaso, è rimasta incompiuta, tuttavia è un’opera monumentale: contiene 512 questioni e 2669 articoli. Si tratta di un ragionamento serrato, in cui l’applicazione dell’intelligenza umana ai misteri della fede procede con chiarezza e profondità, intrecciando domande e risposte, nelle quali san Tommaso approfondisce l’insegnamento che viene dalla Sacra Scrittura e dai Padri della Chiesa, soprattutto da sant’Agostino. In questa riflessione, nell’incontro con vere domande del suo tempo, che sono anche spesso domande nostre, san Tommaso, utilizzando anche il metodo e il pensiero dei filosofi antichi, in particolare di Aristotele, arriva a formulazioni precise, lucide e pertinenti delle verità di fede, dove la verità è dono della fede, risplende e diventa accessibile per noi, per la nostra riflessione.
Tale sforzo, però, della mente umana – ricorda l’Aquinate con la sua stessa vita – è sempre illuminato dalla preghiera, dalla luce che viene dall’alto. Solo chi vive con Dio e con i misteri può anche capire che cosa essi dicono.
Nella Summa di Teologia, san Tommaso parte dal fatto che ci sono tre diversi modi dell’essere e dell’essenza di Dio:
- Dio esiste in se stesso, è il principio e la fine di tutte le cose, per cui tutte le creature procedono e dipendono da Lui;
- Poi Dio è presente attraverso la sua Grazia nella vita e nell’attività del cristiano, dei santi;
- Infine, Dio è presente in modo del tutto speciale nella persona di Gesù Cristo unito qui realmente con l’uomo Gesù, e operante nei Sacramenti, che scaturiscono dalla sua opera redentrice.
Perciò, la struttura di questa monumentale opera, una ricerca con “sguardo teologico” della pienezza di Dio, è articolata in tre parti, ed è illustrata dallo stesso Doctor Communis – san Tommaso – con queste parole: “Lo scopo principale della sacra dottrina è quello di far conoscere Dio, e non soltanto in se stesso, ma anche in quanto principio e fine delle cose, e specialmente della creatura ragionevole. Nell’intento di esporre questa dottrina, noi tratteremo per primo di Dio; per secondo del movimento della creatura verso Dio; e per terzo del Cristo, il quale, in quanto uomo, è per noi via per ascendere a Dio” (ibidem I, q.2). E’ un circolo: Dio in se stesso, che esce da se stesso e ci prende per mano, così che con Cristo ritorniamo a Dio, siamo uniti a Dio, e Dio sarà tutto in tutti.
La prima parte della Summa Theologiae indaga dunque su Dio in se stesso, sul mistero della Trinità e sull’attività creatrice di Dio. In questa parte troviamo anche una profonda riflessione sulla realtà autentica dell’essere umano in quanto uscito dalle mani creatrici di Dio, frutto del suo amore. Da una parte siamo un essere creato, dipendente, non veniamo da noi stessi; ma, dall’altra, abbiamo una vera autonomia, così che siamo non solo qualcosa di apparente – come dicono alcuni filosofi platonici – ma una realtà voluta da Dio come tale, e con valore in se stessa.
Nella seconda parte san Tommaso considera l’uomo, spinto dalla Grazia, nella sua aspirazione a conoscere ed amare Dio per essere felice nel tempo e nell’eternità. Per prima cosa, l’Autore presenta i principi teologici dell’agire morale, studiando come, nella libera scelta dell’uomo di compiere atti buoni, si integrano la ragione, la volontà e le passioni, a cui si aggiunge la forza che dona la Grazia di Dio attraverso le virtù e i doni dello Spirito Santo, come pure l’aiuto che viene offerto dalla legge morale. Quindi l’essere umano è un essere dinamico che cerca se stesso, cerca di divenire se stesso e cerca, in questo senso, di compiere atti che lo costruiscono, lo fanno veramente uomo; e qui entra la legge morale, entra la Grazia e la propria ragione, la volontà e le passioni. Su questo fondamento san Tommaso delinea la fisionomia dell’uomo che vive secondo lo Spirito e che diventa, così, un’icona di Dio. Qui l’Aquinate si sofferma a studiare le tre virtù teologali – fede, speranza e carità –, seguite dall’esame acuto di più di cinquanta virtù morali, organizzate attorno alle quattro virtù cardinali – la prudenza, la giustizia, la temperanza e la fortezza. Termina poi con la riflessione sulle diverse vocazioni nella Chiesa.
Nella terza parte della Somma, san Tommaso studia il Mistero di Cristo – la via e la verità – per mezzo del quale noi possiamo ricongiungerci a Dio Padre. In questa sezione scrive pagine pressoché insuperate sul Mistero dell’Incarnazione e della Passione di Gesù, aggiungendo poi un’ampia trattazione sui sette Sacramenti, perché in essi il Verbo divino incarnato estende i benefici dell’Incarnazione per la nostra salvezza, per il nostro cammino di fede verso Dio e la vita eterna, rimane materialmente quasi presente con le realtà della creazione, ci tocca così nell’intimo» [Benedetto XVI, Udienza Generale, 23 giugno 2010].
La dottrina cattolica sostiene che la rivelazione non può essere equiparata a quelle che alcuni chiamano “rivelazioni” di altre religioni. Tale equiparazione non tiene conto del fatto che la profonda verità, sia su Dio sia sulla salvezza dell’uomo, per mezzo di questa rivelazione risplende a noi in Cristo, il quale nello stesso tempo è il mediatore e la pienezza dell’intera rivelazione. Gesù Cristo, il Figlio eterno del Padre fatto uomo nel senso purissimo della vergine Maria per opera dello Spirito Santo, è la parola definitiva all’umanità. In Cristo si dà la piena e completa rivelazione del mistero salvifico di Dio. Pretendere che le “rivelazioni” di altre religioni siano equivalenti o complementari alla rivelazione di Gesù Cristo significa negare la verità stessa dell’incarnazione e della redenzione, poiché egli è colui che mediante il suo amore smisurato si fece quello che siamo noi per renderci perfetti con la sua perfezione. E lui si rivela a noi, ci viene incontro non attraverso una illuminazione puramente interiore occasionata dalla predicazione di un messaggio: si rivela a noi, ci viene incontro attraverso mediazioni “materiali” come i segni sacramentali, attraverso volti umani molto “carnali” in vissuti fraterni di comunione ecclesiale autorevolmente guidata.