Vero trionfalismo
- Autore:
- Curatore:
- Fonte:

«Nella sua grande opera “La Città di Dio”, Sant’Agostino dice una volta che tutta la storia umana, la storia del mondo, è una lotta tra due amori: l’amore di Dio fino alla perdita di se stesso, fino al dono di se stesso, e l’amore di sé fino al disprezzo di Dio, fino all’odio degli altri. Questa stessa interpretazione della storia come lotta tra due amori, tra l’amore e l’egoismo, appare anche nella lettura tratta dall’Apocalisse… Qui, questi due amori appaiono in due grandi figure. Innanzitutto vi è il dragone rosso fortissimo, con una manifestazione impressionante e inquietante del potere senza grazia, senza amore, dell’egoismo assoluto, del terrore, della violenza» [Benedetto XVI, Omelia dell’Assunzione, agosto 2007].
C’è stato un periodo di ecclesiocentrismo trionfalista che ha condotto facilmente a una specie di relativismo e soggettivismo della fede: viene presentata soltanto la coscienza della Chiesa, quella del dopo Concilio che avrebbe trovato finalmente la strada giusta e su di essa la certezza di un mondo nuovo, di una speranza nuova che riempie la statistica, divenuta oggi una nuova divinità: viene presentata soltanto la nuova coscienza di Chiesa ma rimane tra parentesi la questione se tale coscienza rimanda all’essere, alla verità cioè alla realtà sacramentale del Risorto, via ecclesialmente umana alla Verità e alla Vita, come in continuità più o meno chiara è sempre stata in tutta la Tradizione. Ci sono libri di religione, oggi, che non osano più neanche dire: Cristo è Risorto; ma affermano semplicemente: la comunità sperimentò fin dagli inizi Cristo come risorto. E la questione della verità, della realtà di questa esperienza rimane aperta. Secondo l’idealismo tedesco, divenuto tanto egemone non solo in filosofia ma anche in teologia, tutto si muoverebbe solo all’interno della coscienza; in questo caso della coscienza della Chiesa che crede, celebra, vive. Ma il Catechismo della Chiesa Cattolica e il suo Compendio punta a un parlare franco e chiaro al riguardo: Cristo è risorto, quindi Cristo è presente, si fa presente nella mediazione sacramentale del Suo corpo che è la Chiesa per tutta la famiglia umana, per tutta la storia e l’universo. Il Catechismo e il suo Compendio aiuta la fede, mostrando che accade realmente l’incontro con la Persona viva di Gesù Cristo crocefisso e risorto che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva, come realtà somma e valore assoluto, unico, cui rimanda il vissuto fraterno di comunione ecclesiale e non soltanto come contenuto soggettivo della coscienza dei cristiani. Così cresce continuamente la Chiesa con piccole realtà piene di vitalità, anche se non così da riempire le statistiche ma cresce negli animi e crea la gioia della fede nella presenza reale del Risorto, crea oggi l’ascolto del Suo Vangelo, della Sua Parola, crea una nuova dimensione della vita che penetra continuamente nel nostro mondo, lo trasforma progressivamente e lo attira a sé. L’umiltà del Crocefisso risorto non è mito poetico, non è teologia civile dei politici, consuetudine ma la Verità e la Vita in una Chiesa che è sempre umile e contrastata dai grandi poteri economici, militari, ma che non potrà mai essere distrutta. Dobbiamo avere coscienza, insieme a questa umiltà attraverso piccole vie sempre esposte al rischio, anche della Verità e della Vita del trionfalismo storico della cattolicità che cresce in tutti i secoli: Io risorto ho vinto il mondo.
Le parole della Sacra Scrittura trascendono sempre il momento storico e così diventano Parola di Dio
“Nel momento in cui san Giovanni scrisse l’Apocalisse - Benedetto XVI nell’Omelia citata - per lui questo dragone era realizzato nel potere degli imperatori romani anticristiani, da Nerone fino a Domiziano. Questo potere appariva illimitato; il potere militare, politico, propagandistico dell’impero romano era tale che davanti ad esso la fede, la Chiesa appariva come una donna inerme, senza possibilità di sopravvivere, tanto meno di vincere. Chi poteva opporsi a questo potere onnipresente, che sembrava in grado di fare tutto? E tuttavia, sappiamo che alla fine ha vinto la donna inerme, ha vinto non l’egoismo, non l’odio; ha vinto l’amore di Dio, la civiltà dell’amore e l’impero ellenistico- romano si è aperto alla fede cristiana”.
Il dragone nel potere anticristiano di tutti i tempi
E così, questo dragone indica non soltanto il potere anticristiano dei persecutori della Chiesa di quel tempo, ma le dittature materialistiche di tutti i periodi. Vediamo di nuovo realizzato questo potere, questa forza del dragone rosso nelle grandi dittature del secolo scorso conseguenti alla tentazione di lasciare il Cristianesimo per l’illusione di ideologie più avanzate e più efficaci: la dittatura del nazismo e la dittatura di Stalin avevano tutto il potere, penetravano ogni angolo, l’ultimo angolo. Appariva impossibile che, a lunga scadenza, la fede potesse sopravvivere davanti a questo dragone così forte, che voleva divorare il Dio dal volto umano fattosi bambino e la donna, la Chiesa. Ma in realtà, anche in questo caso alla fine ci si è resi conto di non essere andati avanti abbandonando le radici cristiane, ma di essere tornati indietro sperimentando forme di barbarie sconosciute agli stessi antichi pagani ed è apparso che l’amore, la civiltà dell’amore è sempre più forte del dominio del mercato selvaggio, dell’ideologia della rivoluzione violenta, dell’ideologia classista, razzista.
“Anche oggi - ha continuato il Papa - esiste il dragone in modi nuovi, diversi. Esiste nella forma delle ideologie materialiste che ci dicono: è assurdo pensare a Dio; è assurdo osservare i comandamenti di Dio; è cosa di un tempo passato. Vale soltanto vivere la vita per sé. Prendere in questo breve momento della vita tutto quanto ci è possibile prendere. Vale solo il consumo, l’egoismo, il divertimento. Questa è la vita. Così dobbiamo vivere. E di nuovo, sembra assurdo, impossibile opporsi a questa mentalità dominante, con tutta la sua forza mediatica, propagandistica. Sembra impossibile oggi ancora pensare a un Dio che ha creato l’uomo e che si è fatto bambino e che sarebbe il vero dominatore del mondo”.
La debolezza della dittatura mondiale del secolarismo che punta a dissolvere e fagocitare tutte le religioni
Anche adesso questo dragone del secolarismo che fagocita tutte le religioni del mondo appare invincibile, ma anche adesso resta reale, vero che Dio, Dio nel volto umano del Risorto presente nella Sua Chiesa, è più forte di questo dragone come lo è stato di tutti i dragoni della storia e che l’amore, la civiltà dell’amore vince e non l’egoismo. E il futuro sarà sempre dalla parte di ogni persona concreta che in vissuti fraterni anche piccoli crede alla verità e all’amore con la sola forza della verità e dell’amore.
Dopo aver considerato così le diverse configurazioni storiche del dragone, vediamo ha suggerito il Papa - l’altra immagine storica, reale, segno di consolazione e di sicura speranza: la donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi, circondata da dodici stelle. Sono immagini di una realtà multidimensionale. Un primo significato reale è senza dubbio la madre di Gesù, vestita di sole, cioè di Dio, totalmente in anima e corpo; Maria che vive in Dio, totalmente, circondata e penetrata dalla luce di Dio. Circondata dalle dodici stelle, cioè dalle dodici tribù d’Israele, da tutto il Popolo di Dio, soggetto della Parola di Dio testimoniata dalla Scrittura, da tutta la comunione dei santi, e ai piedi la luna illuminata dal sole, immagine della morte e della mortalità vinta con la risurrezione. Maria Assunta ha lasciato dietro di sé la morte; è totalmente vestita di vita, è assunta con corpo e anima nella gloria di Dio e così, posta nella gloria, avendo superato la morte, ci dice: Coraggio, nonostante tutte le sconfitte e le apparenze alla fine vince sempre la verità e l’amore, la ragione e la fede! La mia vita è stata immacolata cioè senza peccato perché mai vissuta in autarchia, in autosufficienza: Sono la serva di Dio, la mia vita era dono di me, per Dio e per il prossimo. E questa vita di servizio è arrivata realmente nella vera vita. Non abbiate paura ma fiducia, abbiate il coraggio di vivere così anche voi, anche ridotti a pochi per tutti, contro tutte le minacce del dragone. Ogni uomo e ogni donna diventano conformi al proprio essere solo quando si lasciano assimilare, come Maria, a Cristo e diventano conformi a Cristo con un al di là anche del proprio corpo, quando diventano amanti con Lui come la Regina dell’Amore. La sequela di Cristo con Maria e la comprensione di tutti i singoli doveri a partire dal comandamento dell’amore sono collegate, fede e ragione, l’una all’altra; entrambe le ali per volare verso la verità non sono separabili dalla corrispondenza alla parola nascosta dell’essere eppure percepibile della creazione. Così come creazione e redenzione già realizzate in Maria Assunta, annuncio dell’essere (Verità) e annuncio della Rivelazione (Amore) sono inseparabili, così sono anche fede e ragione, essere e ragione.
La “donna vestita di sole” è il grande segno di sicura speranza della vittoria della verità e dell’amore, del futuro di Dio per la verità in connubio con la libertà cioè per l’amore, della vittoria di Dio che è amore. Grande segno di consolazione e di speranza. Ma poi questa donna che soffre, che deve fuggire, che partorisce con un grido di dolore, è anche la Chiesa, la Chiesa pellegrina di tutti i tempi. In tutte le generazioni di nuovo essa deve partorire figli nel Figlio, far incontrare e accogliere la Persona del risorto, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva, questo con grande dolore in questo modo sofferto. In tutti tempi è perseguitata, vive quasi nel deserto colpita dal dragone, dai vari tipi di dragone, oggi quello del secolarismo. Ma in tutti i tempi la Chiesa anche ridotta o aumentata di numero, il Popolo di Dio vive anche della luce di Dio e viene nutrito di Dio, nutrito col pane della Santa Eucaristia. E così in tutta la tribolazione, in tutte le diverse situazioni della Chiesa nel corso dei tempi, nelle diverse parti del mondo, soffrendo vince. Ed è la presenza del Risorto con il dono del Suo Spirito, la garanzia quindi dell’amore di Dio nella certezza assoluta della verità in ogni persona credente in vissuti fraterni che vince tutte le ideologie dell’autosufficienza, dell’odio e dell’egoismo.
Anche la dittatura del secolarismo è il dragone che vuol divorare Dio fattosi bambino, un Dio con una presenza poco manifesta, un Risorto che non ha lasciato dietro di sé lo splendore di una presenza che colpisse in modo irresistibile. Ma non c’è motivo di temere per questo Dio apparentemente debole. La lotta è già superata. Anche oggi questo Dio debole è forte: anzi è la vera forza che rende liberi e capaci di amare. L’Assunta è luce e forza ad avere sempre fiducia in Dio e in ciò che Ella ha fatto e detto: Sono la serva del Signore, mi metto a disposizione del Signore e subito della cugina Elisabetta. Occorre seguire la Sua strada; dare la nostra vita e non prendere la vita. E così siamo sul cammino della verità e dell’amore che è un perdersi, ma un perdersi che in realtà è l’unico cammino per trovarsi veramente, per trovare la vera vita.