Lettura degli avvenimenti della Chiesa del 2005

"Svegliati, uomo, poiché per te Dio si è fatto uomo" (S. Agostino, Discorsi, 185): così inizia il discorso di Benedetto XVI ai Cardinali della Curia di quest'anno. E come sempre ci aiuta a rileggere il senso profondo degli avvenimenti, realizzando così il compito magisteriale della Chiesa. È infatti caratteristica essenziale della Chiesa questa capacità di leggere la storia e gli avvenimenti con l'occhio e il cuore del Signore, e di chiedere agli uomini di misurarsi con questo giudizio. «Il Natale è festa di luce e di pace, è giorno di interiore stupore e di gioia che si espande nell'universo, perché "Dio si è fatto uomo". Dall'umile grotta di Betlemme l'eterno Figlio di Dio, divenuto piccolo Bambino, si rivolge a ciascuno di noi: ci interpella, ci invita a rinascere in lui perché, insieme a lui, possiamo vivere eternamente nella comunione della Santissima Trinità... Il Natale è ormai vicino. Il Signore Dio alle minacce della storia non si è opposto con il potere esteriore, come noi uomini, secondo le prospettive di questo nostro mondo, ci saremmo aspettati. L'arma sua è la bontà. Si è rivelato come bimbo, nato in una stalla. È proprio così che contrappone il suo potere completamente diverso alle potenze distruttive della violenza. Proprio così Egli ci salva. Proprio così ci mostra ciò che salva. Vogliamo, in questi giorni natalizi, andargli incontro pieni di fiducia, come i pastori, come i sapienti dell'Oriente. Chiediamo a Maria di condurci al Signore. Chiediamo a Lui stesso di far brillare il suo volto su di noi. Chiediamogli di vincere Egli stesso la violenza nel mondo e di farci sperimentare il potere della sua bontà».
Invito tutti gli amici che ci incontrano (e sono proprio tanti) a leggere e, se me lo consentite, a studiare tutto questo testo straordinario del Papa, mentre faccio a tutti, a nome della Redazione, gli auguri che questo Natale sia l'esperienza della vicinanza del Dio che, fatto uomo, ci vuole rendere partecipi della sua vita e della sua felicità.