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2021 03 03 A dieci anni dalla morte, il Pakistan ricorda il ministro cattolico Shahbaz Bhatti

Fonte:
CulturaCattolica.it
NIGERIA – Studentesse rapite e rilasciate e l’esempio di Leah ITALIA – Sorano, profanata statua della Madonna PAKISTAN - Rapita una studentessa cristiana PAKISTAN - A dieci anni dalla morte, il Pakistan ricorda il ministro cattolico Shahbaz Bhatti

STUDENTESSE RAPITE E RILASCIATE E L’ESEMPIO DI LEAH ITALIA

25 febbraio
NIGERIA – Circa 300 studentesse rapite

Circa 300 studentesse della GGSS Jangebee Secondary School, nello stato di Zamfara, nel nord-ovest della Nigeria, sono state rapite da uomini armati nella notte del 25 febbraio. Lo affermano gli insegnanti e i genitori delle ragazze, secondo i quali un centinaio di uomini armati giunti a bordo di fuoristrada e motociclette, sono entrati nella scuola intorno alla mezzanotte.
Questo nuovo rapimento di massa avviene a una settimana da quello perpetrato il 16 febbraio in una scuola secondaria a Kagara, nello stato del Niger, nel nord della Nigeria, dove almeno 27 studenti, un insegnante e sei membri della sua famiglia sono stati rapiti da uomini armati. In un ulteriore segno della degenerazione dell’insicurezza in vaste aree della Nigeria, almeno 16 persone sono morte il 23 febbraio in un attacco con mortai e granate a propulsione a razzo contro i sobborghi di Maiduguri, la capitale dello Stato di Borno. L’assalto è stato rivendicato in un video da Jama’at Ahl as-Sunnah lid-Da’wah wa’l-Jihad, la branca di Boko Haram, guidata da Abubakar Shekau.
(L.M.) (Agenzia Fides 26/2/2021)

2 marzo
NIGERIA - Liberate le studentesse rapite. Decisivo anche l’appello del Papa.

Sono state rilasciate le 279 studentesse della GGSS Jangebee Secondary School nello stato di Zamfara, nel nord-ovest della Nigeria, rapite nella notte del 25 febbraio (vedi Fides 26/2/2021). “Sì, tutte le ragazze sono state liberate” conferma all’Agenzia Fides p. Patrick Tor Alumuku, Direttore delle comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Abuja e Direttore della “Catholic Television of Nigeria”. Inizialmente si era indicato in 317 il totale delle ragazze rapite da un gruppo armato. In seguito le autorità hanno affermato che erano 279 le studentesse rapite dal loro dormitorio da un gruppo di un centinaio di uomini armati.
Papa Francesco aveva rivolto un pressante appello per la loro liberazione dopo l’Angelus di domenica 28 febbraio, chiedendo l’intercessione della Vergine Maria. “Unisco la mia voce a quella dei Vescovi della Nigeria per condannare il vile rapimento di 317 ragazze, portate via dalla loro scuola, a Jangebe, nel nord-ovest del Paese. Prego per queste ragazze, perché possano presto tornare a casa. Sono vicino alle loro famiglie e a loro stesse. Preghiamo la Madonna perché le custodisca” aveva detto il Santo Padre.
“L’appello di Papa Francesco è stato accolto molto favorevolmente qui in Nigeria - dice p. Alumuku -, non solo perché il Santo Padre ha chiesto la liberazione delle ragazze, ma soprattutto perché ci rendiamo conto che ci vogliono voci dall’estero per far capire quello che sta succedendo in Nigeria”.
Una situazione sempre più grave dal punto di vista della sicurezza e della coesione nazionale, come denunciato dai Vescovi nel loro recente messaggio. (L.M.) (Agenzia Fides 2/3/2021)

RIFLESSIONE (don Gabriele Mangiarotti) su Leah (una studentessa rapita nel 2018)

Ci sono notizie che, quando trapelano, superando le maglie della indifferenza, sconvolgono per la forza di testimonianza che evidenziano. Seguo spesso quanto il giornalista Giulio Meotti scrive riguardo ai temi che nella fretta e nella superficialità di certa informazione sono cancellati, silenziati come fossero irrilevanti, a riguardo di situazioni di odio anticristiano, di persecuzione, di strapotere del fanatismo islamico.

“Pensiamo a Leah, ignorata da tutti, abbandonata anche da noi”. È stato infatti il terzo Natale che Leah Sharibu ha passato nelle mani di Boko Haram, il più feroce gruppo terroristico islamico d’Africa. Venne rapita dal suo villaggio di Dapchi il 19 febbraio 2018 che aveva soltanto 14 anni. È l’unica ragazza cristiana tra le scolare di Dapchi che, nonostante avesse potuto essere liberata insieme alle compagne di scuola, ha rifiutato di convertirsi all’Islam. Le ragazze che erano con lei hanno raccontato: “Boko Haram disse a Leah di accettare l’islam e lei rifiutò. Quindi dissero che non sarebbe venuta con noi e che sarebbe dovuta tornare a sedersi con altre tre ragazze che avevano lì. L’abbiamo supplicata di recitare la dichiarazione islamica, di mettere l’hijab e salire sul veicolo, ma lei ha detto che non era la sua fede, quindi perché avrebbe dovuto dirlo? Se vogliono ucciderla, possono andare avanti, ma lei non dirà che è musulmana”. Lo ha confessato anche Muhammadu Buhari, il presidente della Nigeria: “Leah è ancora nelle mani dei terroristi perché, a loro dire, non ha abiurato la sua fede cristiana”. Siamo in terra di martirio quasi quotidiano. I media italiani di Leah parlano poco, quasi per niente. Fanno più titoli e clic le rapite dai terroristi che si mettono il velo e si convertono all’Islam. Nessun hashtag per Leah. E si fatica a trovare anche una parola di preghiera.» Come rimanere insensibili di fronte a questa giovane, rapita a 14 (sì, quattordici) anni le cui amiche hanno ricordato questo loro pensiero: «L’abbiamo supplicata di recitare la dichiarazione islamica, di mettere l’hijab e salire sul veicolo, ma lei ha detto che non era la sua fede, quindi perché avrebbe dovuto dirlo?»
https://www.sanmarinortv.sm/news/comunicati-c9/don-mangiarotti-potessimo-avere-il-cuore-di-leah-sharibu-a200305

ITALIA - Profanata la Madonna, il parroco chiede il digiuno

La statua della “Madonna dei Tre ponti” a Sorano è stata colpita con un masso e sfregiata.

Nella notte ignoti hanno sfregiato il volto della “Madonna dei tre ponti”, statua che si trova a Sorano nel Grossetano. Lo sfregio compiuto con un grosso masso ha sfigurato il volto della Madonna. Il parroco Don Antonio Municci ha presentato una denuncia ai carabinieri e attraverso una nota ha chiesto ai fedeli di rispettare un giorno di digiuno e di preghiera sabato 6 Marzo. La parrocchia di Sorano ha diffuso un comunicato su Facebook.

“Cari fedeli - si legge nel comunicato - con profondo dolore mi rivolgo al paese di Sorano a seguito degli atti sacrileghi e blasfemi rivolti nella notte del 27 Febbraio nei confronti della Madonna dei tre ponti sulla strada verso Sovana. Trattasi di un chiaro atto di profanazione”(...) (Toscanamedianews 2021 03 02)

PAKISTAN - Rapita una studentessa cristiana: in aumento i casi nel Punjab

La polizia del Pakistan ha registrato la denuncia di rapimento di un studentessa cristiana di Lahore allo scopo di costringerla a nozze islamiche. Mehwish Bibi, una studentessa del Collegio femminile nella città di Gujranwala, ha lasciato la sua casa il 18 febbraio scorso, alle 8.10 del mattino, per andare al college ma non è mai rientrata a casa. La famiglia ha denunciato sequestro di persona e per induzione forzata al matrimonio. Come riferito a Fides, Patras Masih, padre della ragazza del rapporto d’indagine afferma: “Stavamo cercando nostra figlia e abbiamo iniziato a chiedere alla gente. Due cristiani, Masih e Akram Masih, ci hanno informato di aver visto un musulmano, Muhammad Sabir, rapirla puntando contro di lei una pistola, con l’aiuto di due complici. Secondo i testimoni hanno costretto mia figlia a entrare un furgone bianco. Chiediamo agli agenti di polizia il recupero di mia figlia il prima possibile, vogliamo giustizia e punizione severa per i colpevoli”.
Khalid Shahzad, attivista per i diritti umani e per le minoranze religiose Commenta a Fides: “È triste prendere atto dell’ennesimo episodio di rapimento di una ragazza cristiana. Nella provincia del Punjab, vediamo aumentare i casi di rapimenti di donne appartenenti a minoranze religiose. È tragico che nessuno abbia cercato di fermare i rapitori mentre rapivano una ragazza cristiana. Le famiglie cristiane vivono con apprensione e temono ogni giorno che le loro figlie siano vittime di rapimenti”.
Da tempo le comunità cristiane chiedono al governo per fermare il fenomeno di violenza, rapimento e conversione forzata di minorenni cristiane. L’impunità, notano, incoraggia tali crimini. Secondo dati confermati all’Agenzia Fides dalla Commissione nazionale “Giustizia e pace” della Conferenza Episcopale cattolica del Pakistan, ogni anno sono circa 1.000 i casi di denunce di rapimenti di giovani donne cristiane e indù, strappate alle famiglie a scopo di matrimonio e conversione forzata all’islam.
(AG-PA) (Agenzia Fides 26/2/2021)

MEMORIA

PAKISTAN - A dieci anni dalla morte, il Pakistan ricorda il ministro cattolico Shahbaz Bhatti

Un raduno dei giovani e una solenne Eucarestia celebrata nel villaggio natio Khushpur, nella provincia del Punjab, dove Shahbaz Bhatti è anche sepolto: così la comunità cristiana in Pakistan commemora e celebra il decimo anniversario della scomparsa del ministro cattolico per le minoranze religiose. Il 2 marzo 2011 Bhatti è stato ucciso in un attentato terroristico a Islamabad: oggi i cristiani in Pakistan, accanto a uomini e donne di altre comunità religiose, riflettono sull’eredità del ministro pakistano, mentre nella comunità cattolica cresce il movimento e la richiesta perché ne sia ufficialmente riconosciuto il martirio.
Don Emmanuel Parvez, parroco a Faisalabad, cugino e padre spirituale di Bhatti, che presiede l’Eucarestia nel piazzale antistante la Cattedrale del villaggio cattolico di Kushpur, rileva all’Agenzia Fides che “la figura di Bhatti è preziosa fonte di ispirazione per i giovani del Pakistan; la sua onestà, la sua passione, la sua forza morale, la sua fede nutrita di carità e speranza, sono un patrimonio che sta a noi non disperdere e far fruttificare nell’odierna cornice sociale, politica e religiosa nella nazione”. Bhatti intendeva unire giovani cristiani, musulmani e delle altre minoranze religiose, “sviluppando in tutti la consapevolezza e l’orgoglio di essere cittadini del Pakistan, auspicando che tutti dessero il meglio di sé per lo sviluppo e il progresso del Pakistan”, spiega don Parvez. Ricordando la vita del leader cattolico, “spesa per la pace, l’amore, la verità, la giustizia, il bene della patria”, don Parvez afferma che “in Pakistan abbiamo ancora bisogno di persone carismatiche come lui, pronte a donarsi al prossimo e a promuovere la dignità di tutti gli esseri umani, soprattutto dei più poveri e sofferenti, senza alcuna discriminazione”.
Shahbaz Bhtatti, ricorda il parroco, si è impegnato a promuovere l’istruzione per tutti, soprattutto per i giovani discriminati ed emarginati, come quelli cristiani e indù: “Così oggi è urgente continuare a lavorare in Pakistan perché sia garantito l’accesso all’istruzione, diritto sancito nella Costituzione pakistana. Solo così riusciremo a sconfiggere la cultura della violenza e il fanatismo”.
I giovani pakistani ricordano oggi Bhatti come “uomo di preghiera e azione, mite e tenace, un uomo ricolmo di Spirito Santo, contemplativo e attivo che ha dato la vita fino in fondo, per il bene del Pakistan, prendendo sempre ispirazione dalla vita di Cristo crocifisso. Per questo speriamo che la Chiesa possa riconoscerne il martirio”, conclude don Parvez.
(PA) (Agenzia Fides 2/3/2021)

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