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2020 04 29 Santa Corona, da invocare contro le pandemie

Fonte:
CulturaCattolica.it
MOZAMBICO Assalita la più antica missione della provincia di Capo Delgado SUDAFRICA - Profanata la Cattedrale di Città del Capo, la più antica del Sudafrica TESTIMONIANZA KENYA - “Il Covid-19 si metta in coda” EGITTO - SANTA CORONA, da invocare contro le pandemie

MOZAMBICO - Assalita la più antica missione della provincia di Capo Delgado

Gruppi terroristici jihadisti che operano nella provincia settentrionale di Cabo Delgado, hanno assassinato il Venerdì Santo, 10 aprile, 5 persone nell’arcipelago delle Quirimbas, secondo il giornale “Carta de Mocambique”. I jiihadisti, spacciati come i civili, hanno trasportato piccole imbarcazioni dalla terraferma all’arcipelago, a una distanza di circa sette chilometri, giovedì 2 aprile.
Hanno preso posizione sull’isola di Quirimba giovedì sera e hanno lanciato il loro attacco omicida venerdì mattina. Delle cinque persone uccise, tre sono annegate mentre cercavano di scappare. Una delle vittime è stata bruciata viva, mentre la quinta è stata uccisa a colpi di arma da fuoco. Circa 60 persone sono state prese in ostaggio, ma rilasciate più tardi nel corso della giornata. Come è diventato normale nelle incursioni islamiche, gli insorti hanno attaccato la scuola elementare locale, un centro sanitario, la residenza ufficiale del capo del posto amministrativo di Quirimba e distrutto un numero non specificato di case della popolazione locale.
Ulteriori dettagli sono emersi sugli attacchi della scorsa settimana al distretto di Muidumbe. Nel villaggio di Muambula i terroristi hanno ucciso cinque persone e vandalizzato la scuola secondaria locale e la missione di Nangololo, che comprende una delle chiese più antiche di Cabo Delgado.
Secondo Sua Ecc. Mons. Luíz Fernando Lisboa, Vescovo di Pemba, le case dei Missionari di Nostra Signora di Salette sono state distrutte e la chiesa ha subito danni. I missionari sono riusciti a rifugiarsi a Pemba. (L.M.) (Agenzia Fides 16/4/2020)

SUDAFRICA - Profanata la Cattedrale di Città del Capo, la più antica del Sudafrica

“È con grande tristezza e preoccupazione che confermiamo la notizia che ha fatto il giro dei social media, che la Cattedrale è stata vandalizzata e che un ciborio, una pisside, quattro candelabri d’argento, un calice placcato in oro e due patene placcate in oro, sono stati rubati insieme al denaro delle candele votive” ha dichiarato Mons. Sylvester David, Arcivescovo ausiliare di Città del Capo, confermando che la Cattedrale della Madonna della Fuga in Egitto, Cattedrale dell’Arcidiocesi di Cape Town, è stata vandalizzata la notte del 18 aprile. Mons. David ha aggiunto: “Le ostie consacrate del ciborio sono state lasciate all’interno del tabernacolo, ma l’ostia della pisside è scomparsa. C’è stata quindi una profanazione”.
Si tratta della più antica Cattedrale del Sudafrica, per questo è considerata la chiesa madre di tutti i cattolici dell’Africa meridionale. La Cattedrale fu consacrata alla vigilia della festa della Madonna della Fuga in Egitto, il 28 aprile 1851. Si trova nella città di Città del Capo, proprio di fronte al Palazzo del Parlamento. La chiesa è stata chiusa secondo i regolamenti dello Stato, per contrastare il Covid-19. (L.M.) (Agenzia Fides 21/4/2020)

COVID 19 e AFRICA: TESTIMONIANZA

KENYA - “Il Covid-19 si metta in coda. Il futuro appartiene solo al Cristo Risorto” scrive un missionario

“La consapevolezza che la malattia fosse seria e pandemica è venuta progressivamente” scrive dal Kenya don Vittorio Grigoletto, sacerdote fidei donum in missione a Weru, nella dicoesi di Nyahururu, costituita sull’altopiano del Nyandarwa e del Sud Laikipia (a Nord di Nairobi). “Di fatto all’inizio c’erano quasi incredulità e sospetto, visto che erano emersi solo tre contagi, tra i quali un sacerdote cattolico rientrato da Roma dopo gli studi universitari, asintomatico, ma che non si era attenuto all’ordine della quarantena. Ad oggi, pur essendo il 15° paese più colpito dal virus sui 51 del continente, si registra il nono decesso da Covid-19 nel paese, mentre il numero totale dei casi confermati è salito a 208 e 9 guariti.”
“In realtà - spiega don Vittorio - tra gente che vive di agricoltura e pastorizia di sussistenza o poco più, e che segue le notizie via radio o con qualche raro televisore, con pochissimi che leggono i quotidiani nazionali, non si sa molto: si è al corrente della malattia che è venuta dalla Cina e che ha colpito specialmente l’Italia. Ma senza intuirne la pericolosità. Subito però si è obbedito alle autorità civili e religiose, astenendosi dal frequentare chiese, moschee e raduni delle innumerevoli sette religiose. La gente comune ha accolto con serena tranquillità anche l’ordine tassativo del coprifuoco dalle sette di sera sino al sorgere del sole.”
In Africa, luogo di siccità, fame, cavallette come in questo tempo anche in Kenya - fa notare il sacerdote - centinaia di migliaia di persone muoiono ogni anno a causa di malaria, diabete, Ebola, e si registra un tasso di mortalità infantile da brivido: qui anche il Coronavirus deve mettersi in coda prima di allarmare più di tanto. La capacità africana di sopportare dolore, privazioni e morte non è paragonabile a quella della gente bianca in genere”.
Rileva il sacerdote: “Il Presidente Uhuru Kenyatta ha disposto il lock-down della metropoli di Nairobi e delle zone periferiche attorno. Ma come sarà possibile chiudere le varie baraccopoli piene di gente che vive alla giornata, di espedienti e di lavori saltuari, in una miseria indescrivibile e in una promiscuità tragica? Se l’infezione farà il suo corso come nei paesi Europei o come in America, qui ci sarà di certo un disastro umanitario che travolgerà tutto”. Vi sono segnali preoccupanti: “Anche ora l’economia del paese è quasi al collasso. Gli ospedali non hanno né mezzi sanitari né personale formato e competente per far fronte ad una evenienza così inaspettata e dirompente. Le forze di sicurezza possono fare molto poco. Prova ne è che le varie gang criminali approfittano del coprifuoco e della gente chiusa in casa e non circolante e dei pochi controlli. La corruzione stessa dilaga, con i milioni di maschere donate dalla Cina e da altre nazioni, che sembrano sparite, volatilizzate. E le mascherine al mercato nero costano mezzo salario di un operaio medio”.
“Qui nella contea di Nyandarua non ci sono ancora casi conclamati. Nel nostro North Kinangop Catholic Hospital sono in fase di allerta e hanno già predisposto delle Intensive care Units e luoghi per l’isolamento. Ma mi sembra che a tutt’oggi non abbiano la possibilità di far tamponi o di distribuire mascherine protettive. Sino ad ora non ho visto nessuno circolare con la mascherina e nemmeno io ce l’ho, anche perché sono introvabili”, rimarca don Grigoletto.
I quattro missionari italiani della diocesi di Nyahururu stanno bene. “Io sono a Weru, tra terre alte, fredde e piovose, con strade da incubo in questo periodo di piogge ininterrotte dall’ottobre scorso. Abbiamo fiducia nel futuro che appartiene solo al nostro Signore, il Cristo Risorto” conclude don Vittorio.
(VG/AP) (15/4/2020 Agenzia Fides)

SANTA CORONA, da invocare contro le pandemie

EGITTO - La Biblioteca d’Alessandria offre lezioni on-line su Santa Corona, da invocare nelle pandemie

Nel tempo della pandemia da coronavirus, il Centro si Studi copti della Biblioteca di Alessandria d’Egitto ha annunciato la continuazione delle sue attività durante il mese di aprile attraverso una conferenza on-line su Santa Corona, santa conosciuta come patrona da invocare in tempi colpiti da epidemie e malattie infettive. A tenere la conferenza, che sarà trasmessa per la prima volta venerdì 17 aprile alle ore 20 sulla pagina Facebook della Biblioteca – riferiscono i media egiziani – sarà il professor Ezzat Salib, esperto di eredità copta presso il Ministero egiziano del Turismo e delle Antichità.
Santa Corona martire è inserita anche nel Martirologio Romano insieme alla figura di Vittore. I due santi martiri sono celebrati in antichi calendari e martirologi latini, greci e copti, e gli studi agiografici che li riguardano forniscono indicazioni diverse riguardo alla città del loro martirio. Secondo la “Passio” greca, i due santi vennero martirizzati a Damasco, mentre le fonti copte segnalano che il loro martirio sarebbe avvenuto a Antiochia, e quelle latine indicano come luogo del loro martirio proprio Alessandria d’Egitto o alcune località della Sicilia.
Secondo l’«Illustre Certamen», testo redatto da un diacono della Chiesa di Antiochia nel IV secolo, Vittore era un soldato cristiano proveniente dalla Cilicia. Durante la persecuzione di Marco Aurelio, fu denunciato e sottoposto a torture. Mentre egli soffriva, pur restando sereno nella fede, la giovanissima sposa di un suo compagno d’armi, chiamata Corona (equivalente latino del nome Stefania), lo incoraggiò confessando a sua volta la sua fede in Cristo. Per questo fu anche lei arrestata e sottoposta a un supplizio atroce: fu legata per i piedi alle cime di due palme piegate fino a terra che, raddrizzandosi, provocarono lo squartamento del suo povero corpo.
Le reliquie di Corona e Vittore sono conservate ad Anzù di Feltre (Veneto, provincia di Belluno), nel Santuario a loro dedicato. La Santa è venerata anche in Baviera e in Austria, come protettrice dei cacciatori di tesori e patrona da invocare in caso di epidemia e contagi da malattie infettive. (GV) (Agenzia Fides, 16/4/2020).

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