2020 01 08 Un inizio d'anno insanguinato
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NIGERIA - Daesh rivendica l’uccisione di 11 cristiani a Natale
Un gruppo jihadista ha diffuso un video. La strage nel Nord-Est della Nigeria: le immagini mostrano 11 uomini con gli occhi bendati che vengono fucilati e pugnalati
Come in passato, l’orrore jihadista non ha risparmiato neanche il Natale in Nigeria. (Oggi) è stato diffuso un video in cui un gruppo di militanti islamici fedeli al cosiddetto Daesh ha fucilato e decapitato il giorno di Natale 11 cristiani in una località sconosciuta. L’obiettivo era vendicare l’uccisione di alcuni loro leader in Medio Oriente. Mentre altri cristiani sono stati uccisi durante la vigilia nel nord-est del Paese. “Abbiamo ucciso i cristiani per vendicarci della morte dei nostri leader in Siria e Iraq - ripeteva uno dei terroristi ripresi dalla telecamera -. Tra di essi ci sono Abu Bakr al-Baghdadi e il suo portavoce, Abul Hasan Al Muhajir”.
I responsabili di tale operazione sono i miliziani dello Stato Islamico nella provincia dell’Africa occidentale (Iswap). Una fazione di Boko Haram particolarmente fedele al Daesh. Il filmato dura 56 secondi. Amaq, l’agenzia di stampa maggiormente usata dagli affiliati dello Stato islamico, ha messo in rete il filmato. “Apparentemente le vittime sono state catturate durante le ultime settimane di raid in vari villaggi del nord - affermano gli esperti -. Era però chiara l’intenzione di pubblicare il video durante il Natale”. Altre due persone sarebbero state risparmiate: dieci giorni fa Iswap aveva infatti diffuso un video in cui 13 ostaggi chiedevano aiuto alle autorità nigeriane e all’Associazione cristiana della Nigeria (Can). “I terroristi di Iswap avevano cercato di aprire un canale di negoziati con il governo - ha affermato ieri Ahmad Salkida, un giornalista nigeriano che segue da vicino l’ondata jihadista in Nigeria -. Tale processo è fallito dopo che le autorità si erano rifiutate di trattare con loro”.
La Nigeria sembra inerme davanti al terrorismo islamico. Secondo le agenzie umanitarie, sono “almeno 30mila i civili rimasti uccisi e 30 milioni gli sfollati dall’inizio dell’offensiva jihadista nel 2009”. Sebbene Boko Haram stia rivendicando gran parte degli attentati, il gruppo si è diviso in due fazioni nell’agosto del 2016 in seguito a un temporaneo indebolimento della setta causato dalle operazioni dell’esercito nigeriano.
(Matteo Fraschini Koffi venerdì 27 dicembre 2019)
FILIPPINE - Violenza terrorista alla vigilia del Natale: attentato davanti alla Cattedrale
La violenza terrorista insanguina le Filippine del Sud alla vigilia del Natale: nella serata del 22 dicembre, durante la messa domenicale, una bomba è esplosa appena fuori dalla Cattedrale di Cotabato, città sull’isola di Mindanao, nel Sud della Filippine. Nell’esplosione 22 persone sono rimaste ferite; tra loro 12 soldati che erano impiegati nel pattugliamento della chiesa, una delle misure di sicurezza adottate in occasione delle festività natalizie. Un secondo attentato dinamitardo si è verificato a poca distanza, ferendo un passante.
“È un atto codardo alla vigilia delle celebrazioni natalizie. La Chiesa condanna con forza questi attacchi a persone e chiese”, ha affermato all’Agenzia Fides padre Zaldy Robles, sacerdote cattolico in servizio nella Cattedrale dell’Immacolata Concezione a Cotabato. Padre Robles riferisce a Fides che l’esplosione si è verificata quando la messa vespertina domenicale era in corso; la gente, in preda al panico, si è rifugiata in chiesa. Nonostante il clima di tensione e paura, i responsabili ecclesiali hanno esortato la popolazione locale “a non aver paura di celebrare il Natale con gioia e coraggio”.
In un’altra provincia, quella di Maguindanao, un ordigno è stato fatta esplodere nella città di Upi, ferendo due persone. Una bomba è stata poi lanciata in una stazione di polizia locale ma non è esplosa.
L’esercito e la polizia hanno intensificato le indagini per cercare gli autori di queste esplosioni seriali. “Le misure di sicurezza sono state rafforzate, ha affermato il sindaco di Cotabato, Cynthia Guiani-Sayadi.
Secondo il maggiore Arvin Encinas, portavoce del Comando occidentale dell’esrcito a Mindanao, dietro gli attentati possono esserci gruppi terroristi come il “Bangsamoro Islamic Freedom Fighters” (BIFF) o legati al sedicente “Stato islamico” (Isis).
Gli atti violenti ricalcano l’attacco di soli dieci giorni fa, quando due persone sono state uccise e altre 35 ferite a Cotabato nell’attentato dinamitardo in un centro commerciale, attribuito ai militanti legati all’Isis.
Inoltre a gennaio 2019, in un attentato rivendicato dall’Isis, 27 persone sono rimaste uccise e 777 ferite per l’esplosione di due bombe durante la messa della domenica nella cattedrale dell’isola di Jolo, zona considerata roccaforte dei militanti islamici. L’attentato giunse pochi giorni dopo il referendum che istituiva una nuova regionale autonoma per la popolazione musulmana, nel tentativo di porre fine a un conflitto che in 50 anni ha fatto oltre 150.000 morti.
I fedeli cattolici di Cotabato ricordano che a maggio del 2009 una bomba esplose all’esterno della Chiesa dell’Immacolata Concezione facendo cinque morti e 45 feriti. Allora l’Arcivescovo Orlando Quevedo, che stava celebrando la messa, definì quell’atto un “attacco sacrilego”. (SD-PA)
(Agenzia Fides 23/12/2019)