2018 04 25 MESSICO - continua la strage dei preti
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MESSICO - continua la strage dei preti. Due trucidati in 48 ore
Padre Juan Miguel, 33 anni, era stato appena ordinato. Secondo le testimonianze dei parrocchiani, il prete aveva sostituito all’ultimo per la celebrazione un altro sacerdote che aveva ricevuto delle minacce di morte.
Il commando ha fatto irruzione nella chiesa di San Pio di Pietralcina del paesino di Tlacomulco de Zuñiga, nello Stato del Jalisco venerdì sera. È andato fino alla sacrestia, dove padre Juan Miguel Contreras aveva appena terminato di celebrare la Messa. Gli hanno puntato contro le armi e ha fatto fuoco ripetutamente. (…)
Il Jalisco è uno degli epicentri attuali della narcoguerra che dilania il Messico, dove le vittime quotidiane superano il macabro record di 70. Nella regione si contendono il territorio i cartelli della droga di Sinaloa e di Jalisco Nueva Generación. A far gola alle bande i campi di papavero per la produzione dell’eroina. (…)
La violenza assassina si intensifica all’avvicinarsi delle elezioni di luglio
Con l’avvicinarsi delle elezioni del primo luglio, la violenza è ulteriormente aumentata. I narcos, che hanno catturato interi pezzi di istituzioni, cercano di imporre i propri candidati nei municipi, specie in quelli più piccoli...
I sacerdoti, insieme a giornalisti ed attivisti per i diritti umani, sono tra le categorie più colpite perché, specie nelle zone più remote e abbandonate, rappresentano l’unico punto di riferimento alternativo al crimine, data la corruzione e collusione dei pubblici poteri. Secondo i dati del Centro Católico Multimedial sono 23 i preti uccisi in Messico durante i sei anni di presidenza di Enrique Peña Nieto. (Avvenire Lucia Capuzzi sabato 21 aprile 2018)
MESSICO - Sacerdote assassinato nel suo ufficio
Il sacerdote Rubén Alcántara Díaz, 50 anni, vicario giudiziale della diocesi di Izcalli, nel comune di Cuautitlán (Messico), è stato assassinato ieri sera, mercoledì 18 aprile, con un coltello, poco prima della messa delle 19 che avrebbe dovuto celebrare nella chiesa di Nuestra Señora del Carmen, nel quartiere della Cumbria.
Il Centro Multimediale Cattolico ha dato notizia a Fides del tragico evento. Il Segretario generale della Conferenza Episcopale Messicana, Mons. Alfonso Gerardo Miranda Guardiola, Vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Monterrey, Nuevo León, ha confermato il fatto e condannato l’omicidio di padre Alcántara Díaz.
Secondo informazioni locali, la segretaria della chiesa ha sentito il sacerdote litigare con un uomo. Quando questi è andato via, ha trovato il sacerdote disteso sul pavimento senza vita mentre il presunto aggressore era fuggito.
(CE) (Agenzia Fides, 19/04/2018)
COSTA D’AVORIO - Prete cattolico ucciso da banda armata
Padre Bernardin Brou viaggiava in auto quando è stato fermato e aggredito da delinquenti che volevano rapinarlo
Un prete cattolico è stato ucciso ieri sera sera lungo la strada che porta da Abengourou ad Agnibilékrou in Costa d’Avorio.
Secondo la stampa locale, padre Bernardin Brou Aka Daniel, vicario della parrocchia del Sacro Cuore di Koun-Fao, rientrava a bordo della sua automobile in compagnia di un altro sacerdote, padre Théophile Ahi, missionario, quando è stato vittima da una delle tante bande armate che operano lungo le strade del Paese con lo scopo di derubare gli automobilisti ma anche di stuprare. Queste bande – riferisce il sito de Il sismografo –, sono molto aggressive e violente, sono ormai conosciute e la stampa le chiama «coupeurs de routes» (tagliatori di strade).
A padre Bernardin Brou Aka Daniel avrebbero sparato una prima volta per intimarlo a fermarsi. Quando i delinquenti hanno visto che il sacerdote, ormai gravemente ferito, non portava soldi né oggetti di valore, e intanto un’altra macchina era in arrivo lungo la strada, hanno sparato una seconda volta al prete prima di fuggire.
(martedì 24 aprile 2018 Avvenire)
PAKISTAN - non si converte all’islam: cristiana arsa viva dal fidanzato
23 Aprile 2018
PAKISTAN - morta Asima: la giovane cristiana arsa viva
24 Aprile 2018
L’ha cosparsa di cherosene e le ha dato fuoco: una ragazza 24enne cristiana è stata bruciata viva da un giovane musulmano in Pakistan, dopo che si era rifiutata di convertirsi all’islam per sposarlo. Asima aveva ustioni sull’80%. Lo riferisce la Bbc Urdu. L’aggressione è avvenuta nella città di Sialkot, nel Punjab. La polizia ha arrestato il ragazzo, Muhammad Rizwan.
Il fidanzato della ragazza si è giustificato con gli agenti affermando che non voleva ucciderla “ma solo spaventarla”
Il padre di Asima, Jaqoob Masih, ha raccontato alla polizia che il ragazzo l’ha aspettata mentre tornava dal suo lavoro di domestica e in una strada di Sialkot, la loro città, le ha cosparso il corpo di cherosene per poi appiccare il fuoco. Il giovane è quindi fuggito e quando è stato catturato degli agenti si è giustificato affermando che non voleva ucciderla “ma solo spaventarla”. “Stava cercando di costringere la ragazza a sposarlo - ha concluso il padre - ma lei ha rifiutato la sua proposta perchè non voleva convertirsi all’islam”, e avrebbe accettato solo se lui fosse diventato cristiano. Adesso Rizwan, che è in carcere, dovrà rispondere di omicidio.
TESTIMONIANZA
CONGO RD - La scuola Sant’Antonio di Padova di Boma in soccorso dell’infanzia abbandonata
La Repubblica Democratica del Congo vive da decenni una crisi generalizzata. L’intero tessuto socio-economico si è deteriorato nel corso degli anni. In questo contesto, la Chiesa cattolica si è fatta carico di una serie di settori, tra cui l’istruzione, la salute e diversi altri campi dell’azione sociale. Nella città di Boma, don Roger Pholo è uno dei sacerdoti che si sono dedicati all’educazione per garantire un futuro ai bambini grazia alla scuola Sant’Antonio di Padova, della quale è il co-fondatore.
La scuola si trova nel distretto di Sindi, una baraccopoli nella città di Boma, separata dal resto della città dal fiume omonimo, nella quale si sono installate centinaia di famiglie provenienti da tutta la provincia, allontanatesi dai loro villaggi nella speranza di trovare un lavoro in città. Purtroppo il loro desiderio di trovare una vita migliore si è infranto di fronte alla realtà di Boma, sono finite per ingrossare le baraccopoli, lasciate a loro stesse.
I bambini di questo distretto sono costretti a camminare per più di 5 km per trovare la prima scuola dell’area. E, poiché la sfortuna non arriva mai da sola, il fiume Sindi è in piena durante la stagione delle piogge, diventando impraticabile per lunghi mesi. Questa situazione costringe i bambini ad abbandonare gli studi. “Quando don Roger Pholo ha iniziato il lavoro pastorale nel nostro quartiere, non poteva rimanere indifferente alla nostra miseria. Non c’era elettricità o acqua corrente. Non c’era neanche una scuola, lì dove vivono centinaia di bambini in età scolare. Così ha deciso di fare qualcosa di concreto per salvare il futuro dei nostri figli” dice un genitore.
Don Roger ha riunito persone del vicinato e alcuni amici per creare l’associazione Opere per l’Infanzia Svantaggiata (Œuvres pour l’enfance défavorisée OED). Grazie all’OED, la scuola Sant’Antonio di Padova ha aperto le porte a settembre 2016 con 4 classi di livello primario. Le altre classi seguirono nel corso degli anni scolastici.
Oggi la scuola ha 10 classi e 225 alunni. Una pompa installata nei giardini della scuola fornisce acqua al quartiere e, usando i pannelli solari, i bambini possono fare i compiti e giocare nei giardini dell’edificio scolastico anche dopo il tramonto.
Ma padre Roger è tutt’altro che soddisfatto: “Voglio offrire a questi bambini un ambiente di apprendimento decoroso. Alcuni edifici sono senza intonaco e senza pavimento; le verande e gli scoli non sono ancora stati sistemati. Tutto questo lavoro è necessario per garantire che l’infrastruttura della nostra scuola sia dignitosa per il bene dei nostri bambini”. (P.M.B.) (L.M.) (Agenzia Fides 19/4/2018)