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2016 04 27 Il 29 aprile alle ore 20, Fontana di Trevi rossa per i martiri. SIRIA - Aleppo popolazione stremata, 40 mila cristiani in fuga IRAQ - Distrutta nel centro di Mosul la “chiesa dell’orologio” PAKISTAN - Ucciso ministro Sikh amico dei cristiani

Fonte:
CulturaCattolica.it

ITALIA: Il 29 aprile alle ore 20, Fontana di Trevi sarà imporporata, investita, come mai era accaduto prima, di fasci di intensa luce rossa.
Sarà un evento all’insegna del fashion? Una manifestazione politica? No. Sarà un simbolo, espressione di un grido di aiuto che attende, giorno dopo giorno, una risposta concreta.
Il celebre monumento si tinge quindi di rosso.
È il colore del sangue versato da tanti bambini, donne e uomini, il cui diritto di vivere liberamente e gioiosamente la fede nella terra natia viene barbaramente violato da portatori di ideologie di morte, spesso anche a sfondo religioso. Immagini provenienti dal mondo della persecuzione verranno proiettate sui marmi, squarciando il velo dell’oblio.
Questa inedita iniziativa, promossa dalla Sezione Italiana della Fondazione Pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, vuole richiamare la pubblica attenzione su tale dramma.
La sistematica violazione del diritto alla libertà religiosa, soprattutto a danno dei Cristiani, deve diventare un tema centrale nel dibattito pubblico, onde evitare il rischio dell’indifferenza e la conseguente prosecuzione di un’intollerabile agonia.

Ma parlare di agonia forse non è sufficiente: autorevoli Istituzioni hanno ufficialmente adottato il termine genocidio per descrivere le sofferenze inflitte alle minoranze religiose, in particolare cristiane, in una vasta area del Medio Oriente. E purtroppo tali sofferenze non riguardano solo il Medio Oriente…
ACS pubblica regolarmente il Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo, del quale nel prossimo mese di novembre sarà presentata la XIII Edizione, ma i suoi contenuti saranno poco utili se non diventeranno patrimonio comune, se non scuoteranno le nostre coscienze, se non produrranno una reazione pubblica e diffusa a sostegno dei tanti perseguitati che non possono far udire la propria voce.
Nel corso dell’evento, introdotto dal Presidente internazionale di Aiuto alla Chiesa che Soffre, Cardinale Mauro Piacenza, e dal Presidente di ACS Italia, Alfredo Mantovano, prenderanno la parola testimoni rappresentativi, a cominciare da Monsignor Antoine Audo, Vescovo di Aleppo, la città simbolo del martirio della Siria.

Parliamone con familiari ed amici, con colleghi e conoscenti. Sfruttiamo i social network per diffondere la notizia. Creiamo una rete di solidarietà e di amore, che si contrapponga efficacemente a quella del terrorismo e della morte, facendo così nostra l’esortazione che San Paolo indirizza proprio ai Romani: “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene” (Rm 12, 21).
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Tanti nostri fratelli perseguitati e dimenticati Vi saranno riconoscenti, perché la Vostra presenza li rappresenterà, dando loro piena visibilità sulla scena pubblica. Tante voci si fonderanno in un unico coro, e il nostro coro, sullo sfondo della magnifica Fontana romana imporporata, si spera possa intonare il preludio di una reazione duratura e concreta in ogni sede, affinché i perseguitati del XXI secolo possano tornare quanto prima a godere pienamente del loro naturale diritto alla libertà religiosa.
Aiutiamo la Chiesa che soffre!

Diretta su TV2000 e programma
L’emittente televisiva della Conferenza episcopale italiana, TV2000, ha assicurato la diffusione in diretta dell’evento.
L’evento che sarà moderato dalla giornalista di TV2000 Monica Mondo. La serata si aprirà con i saluti Francesco Paolo Tronca, commissario straordinario di Roma Capitale, cui seguiranno l’introduzione del presidente di ACS-Italia, Alfredo Mantovano e l’intervento del presidente internazionale di Aiuto alla Chiesa che Soffre, il Cardinale Mauro Piacenza.

Poi quattro ospiti racconteranno altrettante storie di cristiani uccisi a causa della propria fede.
Una loro consorella parlerà delle quattro Missionarie della Carità uccise nello Yemen il 4 marzo scorso.
Il ministro per le minoranze religiose del Pakistan ucciso nel 2011, Shahbaz Bhatti, sarà ricordato dal suo amico Professor Shahid Mobeen, Fondatore dell’Associazione Pakistani Cristiani in Italia. Maddalena Santoro racconterà di suo fratello, Don Andrea Santoro, ucciso in Turchia nel 2006.
E infine uno studente del Kenya, Luka Loteng, renderà omaggio agli studenti cristiani uccisi a Garissa nell’aprile 2015.

Al termine delle quattro testimonianze Fontana di Trevi si vestirà di rosso per fare da cornice alla testimonianza di monsignor Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo.
La serata si concluderà con la recita della Preghiera di Pio XII per la Chiesa perseguitata. Mentre per tutta la notte verranno proiettate immagini della persecuzione anticristiana su una Fontana di Trevi tinta del sangue dei martiri cristiani.

SIRIA - Aleppo: popolazione stremata, 40 mila cristiani in fuga
Proseguono le violazioni della tregua in Siria: almeno 10 persone sono morte negli attacchi aerei del governo siriano su Aleppo, che si conferma la città più martoriata in un conflitto che finora ha causato 400mila morti e 4 milioni di rifugiati. E mentre si allarga il fronte dei nuovi scontri tra lealisti e curdi nel nord-est del Paese, a Ginevra si svolge un nuovo incontro tra le parti e l’inviato speciale dell’Onu, Staffan de Mistura, che assicura: il cessate il fuoco sarà rinnovato. Per una testimonianza da Aleppo, Roberta Barbi ha raggiunto telefonicamente il padre gesuita Ghassan Sahoui:
R. – Avevamo passato un tempo molto calmo durante il cessate-il-fuoco, ma ora la situazione sembra più tesa. Noi sentiamo sempre i combattimenti, ci sono gli aerei, ma non so esattamente dove stia accadendo tutto ciò … Purtroppo, anche nelle nostre zone hanno ricominciato a cadere colpi di mortaio; sfortunatamente ci sono anche morti e di nuovo tutto il dramma umanitario: di nuovo, quindi, morti, cadaveri, distruzione …
D. – L’area di Aleppo è quella in cui la tregua è messa maggiormente a rischio e si calcola che negli ultimi giorni siano circa 40 mila i cristiani in fuga. La popolazione è stremata …
R. – A livello economico, il valore della lira siriana è quasi inesistente e quindi la vita diventa più cara, tutti i prezzi sono aumentati in modo esorbitante; la gente è sempre più povera e quindi cerca di trovare un modo per vivere: invece di gustare la vita, come tutta la gente fa, qui, invece, cerchiamo le cose essenziali della vita.
D. – Ieri l’inviato speciale dell’Onu per la Siria, de Mistura, ha parlato di “modesti” progressi nella consegna di aiuti umanitari nelle aree sotto assedio …
R. – Io spero con tutto il cuore che arrivino questi aiuti, ma non ne ho notizia …
D. – Da un paio di giorni si è aperto un altro fronte di conflitto nella regione nordorientale di Jazira tra i lealisti e i curdi. Cosa significa?
R. – Purtroppo, la violenza non crea che violenza. È un cerchio che si sta aggravando di giorno in giorno. Se non ci saranno forti iniziative per fermare questa violenza, sempre più essa distruggerà tutto. Io sono molto triste perché nel mio Paese ci sono sempre conflitti e non riusciamo a vedere un orizzonte di speranza che il problema possa essere risolto. Purtroppo, è sempre una terra di morte e la gente è sempre a rischio. Direi che ci sono anche iniziative belle che danno speranza: ci sono tante belle cose, anche nella sofferenza. La gente diventa più solidale. Sento sempre belle storie: le persone si aiutano l’una con l’altra, ci sono iniziative che emergono da questa sofferenza con l’obiettivo di trovare soluzioni, per dare maggiore consolazione …

D. – Quale appello si può lanciare ancora alla comunità internazionale e in particolare al tavolo negoziale di Ginevra, per Aleppo e per tutta la Siria?
R. – Mi piacerebbe che tutte le parti si mettessero di fronte a Dio e davanti alla loro coscienza per ascoltare la chiamata di Dio: Dio che ci ha creati e che non vuole altro per noi che la vita, è un Dio di vita, è un Dio buono. Vuole quindi la pace, vuole che tutto questo linguaggio dell’odio e delle armi, della guerra, cessi. Se tutte le parti riuscissero a guardare all’uomo, come creatura di Dio, per aiutarla invece di distruggerla perseguendo interessi personali; uscire da se stessi per cercare davvero il bene dell’altro …(Radio Vaticana 22 04 2016)

SIRIA - Città a maggioranza cristiana bombardata da ribelli islamisti.
Milizie islamiste legate al gruppo qaidista Jabhat al Nusra hanno sferrato nella giornata di domenica 24 aprile un attacco a colpi di mortaio sulla città siriana a maggioranza cristiana di Sqelbiya, nella provincia centrale di Hama, provocando la morte di almeno quattro civili. Lo riferiscono fonti curde, consultate dall’Agenzia Fides. Alle vittime vanno aggiunti almeno quindici feriti, alcuni dei quali versano in gravi condizioni. L’attacco è avvenuto con il lancio fitto di colpi di mortaio, caduti a pioggia sui quartieri residenziali. La città, sotto il controllo dell’esercito governativo, già in passato aveva subito attacchi da parte dei miliziani jihadisti, che hanno provato più volte a prenderne il controllo, senza mai riuscirci.
IRAQ - Distrutta nel centro di Mosul la “chiesa dell’orologio”
Nella giornata di domenica 24 aprile la chiesa latina del centro di Mosul, officiata storicamente dai Padri Domenicani e nota come la “chiesa della Madonna miracolosa” o anche come la “chiesa dell’orologio”, è stata devastata con l’uso di esplosivo. Le fonti ufficiali del Patriarcato caldeo attribuiscono il sacrilego atto vandalico ai militanti del sedicente Stato Islamico (Daesh) che controllano la città dal 9 giugno 2014. Secondo fonti locali, i jihadisti del Daesh avrebbero evacuato la zona circostante la chiesa e avrebbero prelevato dall’edificio sacro tutto ciò che poteva essere saccheggiato, prima di far deflagrare le cariche di esplosivo.
Nel comunicato diffuso dal Patriarcato caldeo si esprime dolore per l’ennesimo atto di devastazione commesso contro un luogo di culto, e si sollecitano anche i politici iracheni a operare in fretta per favorire una autentica riconciliazione nazionale che sbarri le porte al dilagare del terrorismo.
La chiesa latina connotava in maniera inconfondibile il profilo del centro storico di Mosul, soprattutto grazie al suo caratteristico campanile con l’orologio, donato ai cristiani iracheni dall’imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III. Non si esclude che la chiesa sia stata devastata proprio perchè considerata storicamente legata alla Francia.
“I rintocchi di quell’orologio” racconta all’Agenzia Fides suor Luigina Sako, superiora della casa romana delle Suore caldee Figlie di Maria, “hanno scandito la nostra giovinezza, quando Mosul era una città dove si conviveva in pace. Ricordo che da studenti, quando avevamo un’esame importante, andavamo tutti, cristiani e musulmani, a portare i biglietti con le nostre richieste d’aiuto alla grotta di Lourdes ospitata presso quella chiesa, che anche i nostri amici islamici conoscevano e onoravano come ‘la chiesa della Madonna miracolosa’ ”. (Agenzia Fides 26/4/2016).

PAKISTAN - Ucciso ministro Sikh amico dei cristiani
Leader cristiani e delle minoranze del Paese hanno condannato l’uccisione di Sardar Soran Singh, primo parlamentare sikh della provincia del Nord e ministro locale delle minoranze. Singh, 46 anni, è stato ucciso ieri sera davanti alla sua casa nel villaggio di Bacha Killay (distretto di Bruner, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa Kpk). Uomini armati alla guida di due motociclette - riporta l’agenzia AsiaNews - si sono fermati di fronte alla sua auto e hanno aperto il fuoco uccidendo sul colpo il ministro delle minoranze. Il gruppo Tehreek-e-Taliban Pakistan ha rivendicato l’attacco. Centinaia di membri della comunità sikh ha partecipato oggi al funerale del ministro. AsiaNews aveva intervistato Singh alcune settimane fa, in occasione della riapertura di un antico tempio sikh a Peshawar, la capitale del Kpk.

Il ricordo ed il dolore del vescovo anglicano
Il vescovo anglicano della Church of Pakistan, il rev. Humphrey S. Peters, ha condannato l’uccisione. “Mi sento – ha detto - come uno a cui hanno portato via un vero amico, pieno di benevolenza. Lui amava chiamarmi ‘guru, maestro spirituale’. Due giorni dopo aver assunto l’incarico nel 2013, è venuto per chiedere una benedizione. Ai cristiani ha dato un grande sostegno. Veniva a visitarmi a casa mia almeno due volte al mese. Tre giorni prima della sua morte, mi ha chiamato per condividere con me l’idea di aprire una casa per anziani”. Per il vescovo, l’assassinio di Singh è “un fallimento del governo”.
(Radio Vaticana 23 04 2016)

RICORDO

CINA: si è spento mons. Zeng, ha trascorso 30 anni agli arresti
Migliaia di fedeli hanno partecipato nei giorni scorsi in Cina ai funerali di mons. Tommaso Zeng Jingmu, vescovo emerito e non ufficiale della diocesi di Yujiang, nella provincia di Jiangxi, scomparso il 2 aprile all’età di quasi 96 anni.

Funerali celebrati dal nipote
Le esequie sono state celebrate dal nipote del presule, il reverendo Zeng Zhongliang, insieme con una ventina di sacerdoti concelebranti. Il vescovo non ufficiale della diocesi, mons. Giovanni Peng Weizhao, vive da qualche tempo in libertà limitata.

Esempio di umiltà
Mons. Zeng aveva chiesto, nel testamento, di celebrare il suo funerale in forma semplice, senza parlare dei suoi meriti, chiedendo inoltre perdono per le proprie mancanze e ringraziando i sacerdoti della diocesi per la loro dedizione e il loro servizio. I fedeli hanno testimoniato, con la loro presenza, la stima e la riconoscenza per il servizio da lui reso alla Chiesa e alla comunità diocesana per più di 25 anni.

Testimone della fedeltà a Cristo
Mons. Zeng è stato uno strenuo difensore della dottrina cattolica e un coraggioso testimone della fedeltà alla Chiesa, a costo di grandi sacrifici: fu arrestato numerose volte e trascorse circa trent’anni della sua vita in detenzione. Il suo amore a Cristo, alla Chiesa e al Santo Padre è stato di grande esempio per molti.
(Radio Vaticana 22 04 2016)

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