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2015 11 18 L’occidente ha abbandonato i cristiani IRAQ - fossa comune a Sinjar INDIA -Aggressione ai cristiani per riconvertirli all’induismo NIGERIA - C’è bisogno di aiuti concreti per gli sfollati colpiti da Boko Haram

Fonte:
CulturaCattolica.it
Il terrorismo di matrice islamista colpisce l’Europa. E l’Europa e l’America ha finto di non vedere la crescita di questi assassini, anzi li finanzia.
Tantissime volte abbiamo raccontato i fatti che da anni da noi non vengono raccontati.
Per molto, molto, molto meno i media occidentali e americani si mobilitano per giorni.
Per il massacro dei cristiani, per il popolo Siriano, per i cristiani in Pakistan e in Nigeria?
Solo in questa settimana, prima del venerdi di Parigi, l’avevano ribadito Efrem II e Kirill.
Che fare? Ha ragione Bagnasco

Bagnasco: “Un embargo planetario contro forze oscure come l’Isis”
A margine dell’inaugurazione dell’Anno accademico della Lateranense, il presidente Cei ha commentato i fatti di Parigi.
“Non discuto le decisioni di un presidente di Stato, ma la via giusta e più efficace non credo sia quella delle armi ma di un embargo planetario, concreto e vigilato verso queste forze oscure, come l’Isis”. Ha commentato così il presidente della Cei, cardinal Angelo Bagnasco, le recenti drammatiche vicende di Parigi e la notizia dei raid francesi a Raqqa, in Siria. “Dal punto di vista politico - ha detto ai giornalisti a margine dell’inaugurazione dell’Anno accademico alla Pontificia Università Lateranense - nessuno deve parlare con queste persone, devono sentirsi isolate. Dal punto di vista commerciale nessuno deve comprare petrolio a basso costo o vendere armi o viveri. Solo l’isolamento controllato globale, senza mezzi termini e controllato severamente dall’Onu, credo sia fermamente possibile e l’unica strada efficace”.
Stigmatizzando come “fatti tragici e barbari” gli attentati di venerdì scorso a Parigi, il presidente dei vescovi italiani ha esortato a “reagire prendendo le cose con serietà, senza panico”. Un appello anche al mondo islamico affinché “faccia sentire una voce compatta di condanna verso queste barbarie”. Anche perché è “assurdo” uccidere in nome di Dio, “come dice il Papa: è una bestemmia. Non c’è altra risposta”.
Roma, 17 Novembre 2015 (ZENIT.org) Redazione

Efrem II: “Il 30% dei cristiani fuggiti dalla Siria”
Il Patriarca siro-ortodosso, in visita a Mosca, lancia l’allarme e auspica che l’intervento militare russo possa riportare la pace
L’esodo dei cristiani dalla Siria e i finanziamenti ai gruppi terroristici. Il Patriarca siro-ortodosso di Antiochia e tutto l’Oriente, Ignazio Efrem II, ha affrontato questi due temi nel corso della conferenza stampa che ha tenuto a Mosca, dove è in visita fino al 13 novembre e dove ha già incontrato il primate ortodosso russo Kirill e il ministro degli Esteri Sergei Lavrov.
Il leader religioso ha lanciato l’allarme su “una situazione molto allarmante”, ossia che il 30% cristiani siriani hanno lasciato il Paese, “alcuni sono fuggiti nei Paesi vicini e altri in Europa”. Il Patriarca ha ricordato - come riferisce AsiaNews - che essi “scappano dal terrorismo, da chi prova a privarle della loro casa, da chi cerca di cambiare il loro modo di vita”. Pertanto Efrem II ha sottolineato che le riforme in Siria non possono essere pagate a questo prezzo, che è “il prezzo della distruzione della Siria e del suo popolo”.
Distruzione a cui contribuisce chi alimenta il commercio di armi. Di qui l’invito agli “Stati Uniti e le altre potenze mondiali a fermare il flusso di finanziamenti alle organizzazioni terroristiche e gruppi estremisti”. Il Patriarca ha invece ringraziato la Russia per il suo intervento contro l’Isis al fianco delle truppe dell’esercito regolare siriano. “Crediamo che l’intervento della Russia con operazioni militari porterà speranza a tutto il popolo siriano - ha detto - come crediamo anche che il ruolo della Russia in Siria è un ruolo di pacificatore e l’obiettivo finale degli sforzi russi nella regione è quello di riportare la pace per tutto il popolo”. (10 Novembre 2015 ZENIT)

Kirill: “L’Occidente ha abbandonato i cristiani del Medio Oriente”
I cristiani del Medio Oriente sono stati “abbandonati” dai Paesi occidentali. Così la pensa il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill. In un incontro avvenuto a Mosca martedì, con il Patriarca siro-ortodosso di Antiochia e tutto l’Oriente, Ignazio Efrem II, Kirill ha detto: “In Libano ho avuto incredibili testimonianze da parte dei rappresentanti di comunità cristiane tradizionalmente legate all’Occidente, secondo cui l’Occidente le ha abbandonate e non le protegge”.
Il Patriarca russo ha raccolto queste testimonianze nel corso della sua visita in Siria, nel 2011, anno d’inizio della guerra che sta sconvolgendo il Paese mediorientale. “Già allora, i nostri fratelli cristiani molto apertamente affermavano che questa guerra avrebbe potuto avere terribili conseguenze per la popolazione cristiana”, ha detto.
“Sappiamo che per altri motivi e sotto altri pretesti - ha proseguito -, ogni volta che vi è una discriminazione, la comunità internazionale si emoziona e prende prende posizioni decisive”. Tuttavia - rileva il Patriarca - “nulla del genere è accaduto per proteggere i cristiani del Medio Oriente dallo sterminio”.
La speranza del leader ortodosso russo è che grazie alla partecipazione attiva della Russia nella lotta contro il terrorismo internazionale “possa esserci un cambiamento per il meglio”. Kirill, dal canto suo, ha detto di essersi ripetutamente impegnato con i leader russi riguardo la tutela dei cristiani del Medio Oriente. (11 novembre 2015 zenit)

Ecco l’ultimo esempio delle azioni del califfato e di chi lo sostiene

Iraq: fossa comune a Sinjar appena liberata dai curdi
Orrore in Iraq per il ritrovamento di una fossa comune con all’interno i corpi di 80 ragazze. È avvenuto ad opera dei peshmerga curdi in un villaggio poco distante dalla città di Sinjar, appena liberata dai miliziani del sedicente Stato Islamico che l’avevano conquistata l’anno scorso. Con tutta probabilità, le vittime fanno parte della comunità dei Yazidi. Una minoranza fortemente perseguitata dai seguaci al Baghdadi a causa della loro antica religione di influenza persiana precedente alla nascita dell’Islam. In quanto città a maggioranza yazida, Sinjar è stata teatro di massacri e deportazioni di massa con donne e bambine ridotte in schiavitù.
(Radio Vaticana 15 11 2015)


Altre notizie:

INDIA - Aggressione ai cristiani per “riconvertirli all’induismo”
Estremisti indù hanno attaccato membri della Chiesa Pentecostale indipendente a Kohkameta, nello stato del Chhattisgarh, causando diversi feriti. I fedeli sono stati trascinati fuori dalla chiesa e picchiati con bastoni, mentre gli aggressori chiedevano loro di riconvertirsi all’induismo. Altri abitanti del villaggio sono stati costretti a firmare dichiarazioni in cui esprimevano la rinuncia al cristianesimo. Come riferisce a Fides l’Indian Christian Activist Network, l’aggressione, avvenuta nei giorni scorsi, intendeva porre fine a tutte le attività cristiane del villaggio. Nonostante le minacce di morte, i cristiani aggrediti hanno riferito l’accaduto alla polizia e ai media.
In una nota pervenuta a Fides, Sua Ecc. Mons. Felix Machado, Vescovo di Vasai e Presidente dell’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso nella Federazione delle Conferenze Episcopali dell’Asia (FABC), nota con dispiacere che “in India avvengono omicidi, incendi di luoghi sacri, incendi delle istituzioni religiose” in nome di una idelogia, l’Hindutva, che porta avanti “il disegno dell’India come una nazione indù”, mentre le conversioni alle altre religioni “sono viste come una minaccia all’integrità nazionale dell’India e fattore chiave per il declino presunto dell’induismo”. “La questione della libertà religiosa in India – osserva il Vescovo – è diventata estremamente complessa negli ultimi anni. Diversi Stati indiani hanno emanato leggi anti-conversione, provvedimenti che di fatto limitano la libertà religiosa”.
(Agenzia Fides 17/11/2015)
PAKISTAN - Attivista cristiano gambizzato
L’attivista cristiano Aslam Masih, volontario e collaboratore dell’Ong “Legal Evangelical Association Development” (LEAD), impegnata per l’assistenza legale gratuita ai cristiani pakistani più poveri, spesso in casi di imputazioni palesemente false, è stato gambizzato a Lahore. L’episodio, nota a Fides l’avvocato cristiano Sardar Mushtaq Gill, direttore di LEAD, “è un chiaro segno di intimidazione verso il nostro lavoro”.
L’attacco è avvenuto il 28 ottobre, ma solo ora se ne è data notizia, per motivi di sicurezza. Aslam è stato affiancato da una jeep in pieno giorno e raggiunto da colpi di arma da fuoco sparati da un gruppo di quattro musulmani. L’uomo è stato ricoverato al General Hospital di Lahore. Prima di sparare, i criminali gli hanno chiesto di ritirare una denuncia che aveva registrato alla polizia, in uno dei casi che seguiva. Al suo rifiuto hanno aperto il fuoco.
Aslam Masih ha raccolto prove in diversi episodi che riguardano abusi dei diritti dei cristiani e in passato già aveva ricevuto minacce. Si tratta del secondo caso del genere nel 2015. Un altro volontario di LEAD è stato ferito mesi fa con un proiettile alla schiena. “LEAD sta proseguendo una campagna di sensibilizzazione contro l’abuso delle leggi sulla blasfemia: questa è una cosa pericolosa in Pakistan” conclude Gill. (Agenzia Fides 13/11/2015)

PAKISTAN - Studenti cristiani a scuola non possono usare le toilette dei musulmani
E’ stata minacciata, malmenata, insultata e rinchiusa in un bagno per tre ore per aver utilizzato una toilette utilizzata da studentesse musulmane: è la vicenda di Sara Bibi, studentessa che frequenta una scuola primaria a Samundari, nei pressi di Faisalabad, in Punjab. L’episodio è rivelatore della mentalità discriminatoria diffusa nella società pakistana. I cristiani sono considerati “impuri” e dunque la loro presenza “inquinante”. Si tratta di un episodio in cui anche la fede religiosa conta, in quanto la violenza sulla ragazza è causata dal fatto che lei è cristiana.
E’ stata la preside della scuola a disporre la punizione per la studentessa, tenendola di fatto sotto sequestro per tre ore e dicendole: “Tu sei cristiana, una infedele e come hai osato utilizzare toilette che utilizzano ragazze musulmane?”. Nonostante le suppliche, la ragazza è stata punita e solo alla fine dell’orario scolastico è stata liberata.
I cristiani hanno fermamente condannato “il comportamento disumano della preside”. Il “Pakistan Christian Congress” ricorda a Fides che “i cristiani spesso non possono stare in ristoranti, scuole, università, uffici con i musulmani, né si può bere l’acqua alla stessa fonte. Questa discriminazione è frutto di odio. Il divieto di utilizzare i servizi igienici nelle scuole è assurdo”. Le organizzazioni chiedono al governo del Punjab un’indagine approfondita sull’incidente e misure concrete per promuovere la tolleranza e l’armonia interreligiosa in Pakistan. (Agenzia Fides 12/11/2015)

NIGERIA - “C’è bisogno di aiuti concreti per gli sfollati colpiti da Boko Haram”: appello del Vescovo di Maiduguri
“La sicurezza è migliorata grazie all’impegno dei militari qui presenti e gli attacchi di Boko Haram sono diminuiti” dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Oliver Dash Doeme, Vescovo di Maiduguri, la diocesi nel nord-est della Nigeria più colpita dalle violenza della setta jihadista Boko Haram. Circa 60.000 fedeli della diocesi (dei 125.000 totali) sono stati costretti ad abbandonare le proprie case; 50 chiese sono state distrutte nella diocesi; 150.000 persone uccise negli ultimi sei anni.
“Il problema principale sono i numerosi sfollati e rifugiati interni (circa 60.000) ancora presenti nella nostra diocesi, sia qui a Maiduguri sia in alcuni villaggi – sottolinea il Vescovo -. Abbiamo bisogno di sostegno materiale e finanziario per aiutare queste persone. Abbiamo due categorie di persone da aiutare coloro che sono ancora sfollati e quelli che sono tornati nei villaggi di origine ma che non hanno niente perché tutto è stato distrutto dalla furia devastatrice di Boko Haram; non hanno cibo né lavoro”.”C’è bisogno di aiuto concreto da parte della comunità internazionale, perché la gioventù nigeriana non cresca nell’ignoranza e nell’analfabetismo. Mancano beni di prima necessità, come acqua potabile, cibo e medicinali” evidenzia Mons. Doeme, che ha promosso una raccolta di firme da indirizzare ai rappresentanti dell’Unione Africana, dell’Unione Europea e dell’ONU perché intervengano in aiuto alle popolazioni colpite. (Agenzia Fides 12/11/2015)

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