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2015 05 06 NIGERIA - Bilancio: 5mila cattolici uccisi da Boko Haram SIRIA- gridiamo al mondo, a chi all’esterno vuole la guerra FRANCIA- Vietata statua di Wojtyla TURCHIA- candidato promette di costruire la statua della Madonna più grande del mondo (perch

Fonte:
CulturaCattolica.it

NIGERIA “5mila dei 125mila fedeli cattolici sono stati uccisi dagli estremisti di Boko Haram”
Tra fosse comuni e ragazze liberate: gioia e dolore nelle aree riconquistate a Boko Haram
L’avanzata dell’esercito nigeriano nelle aree controllate da Boko Haram suscita gioia e speranza per la liberazione degli ostaggi detenuti dalla setta islamista, ma anche dolore per la scoperta di fosse comuni dove sono state sepolte le sue vittime. Circa 300 donne e ragazze sono state liberate durante l’offensiva dei militari nella foresta di Sambisa, considerata la roccaforte di Boko Haram. Tra queste però non ci sono le 200 ragazze rapite un anno fa nella scuola di Chibok, la cui vicenda aveva suscitato una vasta eco in tutto il mondo.
La scorsa settimana erano state scoperte una ventina di fosse comuni dove erano sepolti centinaia di corpi in decomposizione, compresi quelli di donne e bambini, a Damasak, città dello Stato del Borno, nel nordest della Nigeria, che era caduta lo scorso anno sotto il controllo di Boko Haram. Le vittime sarebbero state uccise durante la ritirata degli uomini della setta islamista, incalzati dai militari nigeriani.
“Gli estremisti continuano ad agire perché i militari non sono stati in grado di colpire tutte le loro roccaforti e non mi sorprende che abbiano attaccato nuove persone” ha commentato ad “Aiuto alla Chiesa che Soffre” Sua Ecc. Mons. Oliver Dashe Doeme, Arcivescovo di Maiduguri, capitale dello Stato di Borno, la cui diocesi è stata particolarmente colpita dalle violenze di Boko Haram.
Secondo gli ultimi dati, 5mila dei 125mila fedeli cattolici sono stati uccisi dagli estremisti e 100mila sono dovuti fuggire, inclusi 26 dei 46 sacerdoti diocesani, 30 religiose e oltre 200 catechisti. Dei 40 centri parrocchiali, 22 sono attualmente deserti o occupati da Boko Haram, mentre 350 chiese sono state distrutte. Infine sono state chiuse tre delle quattro scuole cattoliche. (Agenzia Fides 29/4/2015)

SIRIA “Chi dall’esterno vuole la guerra” ha voluto distruggere un “mosaico di pace”
Ad Aleppo la situazione è drammatica e le sofferenze patite dalla popolazione civile hanno raggiunto livelli di “atrocità inimmaginabili”. Nazione un tempo “mosaico di pace”, in cui “convivevano 23 gruppi etnici e religiosi diversi” - come racconta all'agenzia AsiaNews il vicario apostolico di Aleppo dei Latini, mons. Georges Abou Khazen - la Siria è oggi devastata da una guerra “fomentata dall’esterno”. Tuttavia, in questo quadro di morte e disperazione, violenza e barbarie, restano vivi alcuni elementi di speranza, che rimandano al periodo pre-conflitto. Uno di questi segnali è il Centro delle suore francescane missionarie di Maria, sostenuto da volontari e benefattori cristiani e musulmani, che ogni giorno fornisce cibo e aiuti ad almeno 12mila persone.
La guerra non risparmia chiese, moschee, ospedali o scuole
Interpellato da AsiaNews mons. Georges Abou Khazen conferma che “la situazione è molto difficile, soprattutto per i civili”, contro i quali “stanno usando nuovi razzi e missili mai visti prima”. Proprio ieri, aggiunge, un quartiere della città è stato “oggetto di questi attacchi da parte dei ribelli, molta gente è rimasta sotto le macerie”. A seguire, vi è la risposta dell’esercito governativo e il bilancio si aggrava. “È una guerra assurda - prosegue il vicario apostolico - nessuno è risparmiato, né chiese né moschee, né gli ospedali o le scuole che vengono usate come base per attacchi e sono poi oggetto di rappresaglia”.
L'integralismo è fonte di rovina e distruzione
“Oggi sono stato in visita ad un istituto, dove forniscono da mangiare alle persone in difficoltà” racconta il vicario apostolico di Aleppo. Esso sorge in centro città ed è “gestito dalle suore Francescane missionarie di Maria”, riceve aiuti da “benefattori cristiani e musulmani”, oltre che da istituzioni e organismi internazionali fra cui la Caritas e la Mezzaluna rossa. “Oggi esso fornisce cibo e aiuti ad almeno 12mila persone, ogni giorno, senza distinguere fra fedeli di Gesù o Maometto” racconta il prelato. “In passato ha aiutato fino a 25mila civili ogni giorno - aggiunge - ed è sostenuto dall’opera di decine di volontari, cristiani e musulmani”. “Questo è lo spirito che animava la Siria prima della guerra - conclude - questo è il pluralismo, questo è ciò che gridiamo al mondo, a chi all’esterno vuole la guerra, contro questo integralismo che è fonte di rovina e distruzione”.
Sono oltre 200mila le vittime del conflitto
Dall'inizio della rivolta contro il Presidente Bashar al Assad, nel 2011, oltre 3,2 milioni di persone hanno abbandonato la Siria e altri 7,6 milioni sono sfollati interni. Almeno 200mila le vittime del conflitto, molte delle quali civili per i quali il 2014 è stato l'anno peggiore. Proprio nel contesto del conflitto siriano è emerso per la prima volta, nella primavera del 2013, in tutta la sua violenza e brutalità il sedicente Stato Islamico, che ha strappato ampie porzioni di territorio a Damasco e Baghdad. (Radio Vaticana 05 05 2015)

LAOS - avevano solo pregato per una donna cristiana in punto di morte: cristiani condannati per abuso della professione medica
I cinque leader cristiani laotiani, condannati al carcere per abuso della professione medica quando avevano solo pregato per una donna cristiana in punto di morte, ricorreranno in appello contro la sentenza di condanna. I cinque, che guidano diverse comunità cristiane evangeliche locali, sono stati accusati di aver dato alla donna, la signora Chan, un farmaco che ha causato la sua morte.
Ad agosto 2014, la Procura di Savannakhet aveva stabilito che i cinque non avevano commesso alcun reato. Tuttavia a febbraio 2015 il Tribunale della provincia del popolo di Savannakhet li ha ritenuti colpevoli di “abuso della professione medica”, mentre i cinque hanno detto di non aver somministrato alcun farmaco alla donna, ma solo di aver pregato per lei, come richiesto dalla stessa donna. I cinque (i Pastori Kaithong, Puphet, Muk, Hasadee e Tiang) sono stati rilasciati temporaneamente, ma hanno reso noto che ricorreranno in appello, che dovrà ancora essere fissato. (Agenzia Fides 4/5/2015)

"Vietata" in Francia la statua di Wojtyla
Una sentenza-choc ha mostrato ieri che la Francia resta esposta ad accessi febbrili di laicismo amministrativo. Nove anni dopo la posa nella cittadina bretone di Ploermel di un grande gruppo scultoreo dedicato a Giovanni Paolo II, il tribunale amministrativo di Rennes ha risposto positivamente alla richiesta di rimozione da parte di una delle associazioni transalpine più apertamente antireligiose, la “Federazione dei liberi pensatori”, già protagonista in passato di altre plateali iniziative giudiziarie dello stesso genere, anche contro simboli tradizionali particolarmente popolari come i presepi.

Secondo il foro amministrativo, il gruppo scultoreo posto in una piazza della cittadina non sarebbe compatibile con la Costituzione e con la legge del 1905 di separazione fra Chiesa e Stato, trattandosi di un’opera troppo «vistosa». Alto in tutto 8 metri e sormontato da un arco che culmina in una croce, il gruppo concepito dallo scultore russo di origine georgiana Zurab Tsereteli dovrebbe dunque essere rimosso entro 6 mesi.
(…)Alla fine dell’anno scorso, la stessa sigla laicista era riuscita a far parlare di sé ottenendo la rimozione di diversi presepi posti tradizionalmente in luoghi pubblici. (…)
di Daniele Zappalà (Avvenire 4 maggio 2015)

TURCHIA - Candidato del Partito di Erdogan “promette” di costruire la statua della Madonna più grande del mondo
Il politico Cemil Seboy, candidato del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (Akp) della regione di Izmir (Smirne), ha dichiarato che, se verrà eletto nelle consultazioni elettorali politiche del prossimo 7 giugno, sponsorizzerà presso il Ministero turco della cultura e del turismo il progetto per far costruire nel distretto di Selcuk la più grande statua del mondo dedicata alla Vergine Maria. Lo riferiscono fonti turche consultate dall'Agenzia Fides. In alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa locale, il candidato ha presentato l'idea come un tentativo di potenziare il richiamo turistico già esercitato dalla zona dove sorgono le rovine di Efeso e anche il sito di Meriem Ana Evi, la cosiddetta “Casa di Maria”, scoperta nel 1891 sulla base delle rivelazioni della mistica Katharina Emmerick. A stimolare la fantasia dell'aspirante deputato sarebbe stata la gigantesca statua di Cristo Redentore che dal Corcovado domina la baia di Rio de Janeiro. Nei progetti esposti dal candidato negli incontri con i suoi potenziali elettori – e in particolare con i commercianti, interessati a incrementare l'indotto turistico dell'area – figura anche la costruzione di una funivia da utilizzare per far salire i turisti fino alla cima della collina su cui dovrebbe sorgere la statua della Madonna. (Agenzia Fides 4/5/2015).

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