2015 03 25 INDIA: in pericolo le vite della comunità cristiana. I cattolici: “Chiudere le scuole in segno di protesta contro le violenze sui cristiani”. Notizie in sintesi di questi mesi
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Suscita scalpore la notizia di “Chiudere le scuole in segno di protesta contro le violenze sui cristiani”.
“Chiediamo la chiusura delle scuole dell'arcidiocesi di Mumbai il 25 marzo, per protestare verso gli attacchi contro istituzioni cristiane”: lo affermano i cattolici dello stato di Maharashtra, dopo l'ultimo episodio in cui la chiesa cattolica di San Giorgio è stata presa di mira da ignoti e la statua del Santo è stata danneggiata.
Joseph Dias, rappresentante del CSF, incontrerà i rappresentanti della Conferenza episcopale dell’India (CBCI) inoltrando la richiesta che il “serrate” sia esteso a tutta la nazione. Le Ong ritengono che, nonostante le rassicurazioni dei Ministri, a tutti i livelli, gli attacchi contro le comunità cristiane continuino, dando l'impressione che “ai fondamentalisti venga dato il via libera”. La piattaforma di Ong ha invitato il Primo ministro del Maharashtra, ad aumentare la sicurezza dei luoghi di culto in quanto “sembra che ci sia un piano sinistro per disturbare il tessuto laico e pluralista dello stato”. (Agenzia Fides 23/3/2015)
Forse potrà sembrare esagerato che il danneggiamento della statua di San Giorgio possa provocare una tale reazione da parte dei cristiani.
Ma è solo l’ultimo di una serie di episodi (ben più gravi) che delineano il clima della libertà religiosa in India.
Il 17 marzo infatti:
INDIA: violentata suora anziana
Un gruppo composto da circa otto persone ha rapinato il convento dedicato a Gesù e Maria a Ranagath, nello stato del Bengala Occidentale, e ha violentato la superiora di 72 anni che cercava di fermare i criminali. Inoltre ha picchiato altre tre anziane consorelle. (Agenzia Fides 17/3/2015)
Queste suore gestiscono una scuola locale (molto rispettata e apprezzata dalla popolazione).
Il fatto era stato immediatamente condannato dai vescovi:
“La violenza fisica inflitta a delle religiose, lo stupro di una suora anziana e malata, la profanazione delle ostie consacrate, sono atti disumani e spietati, di cui tutti i cittadini dell’India dovrebbero vergognarsi”.
Ma purtroppo non è il primo caso: era già accaduto nel luglio dell’anno scorso nel terribile quadro della violenza sulle donne troppo abituale in India.
INDIA: Bangalore: stupro di gruppo su una novizia di 17 anni
C'è "profondo dolore e angoscia" nella Chiesa dell'India per lo stupro di gruppo subito da una pre-novizia di 17 anni a Bangalore, aggredita da tre uomini nell'istituto delle Suore della Santa Natività.
A denunciare il fatto all'agenzia AsiaNews è mons. Bernard Moras, arcivescovo di Bangalore, secondo il quale "tale atto disumano e barbaro compiuto su una questa ragazza, negli ambienti di un convento, è da condannare nel modo più fermo possibile. La sua violenza colpisce ciascuno di noi". Trovata in stato di incoscienza, la giovane è ora ricoverata al St. John's Hospital.
L'aggressione è avvenuta poco dopo l'ora di pranzo. La vittima era sola nella sua stanza al piano terra dell'istituto a Hennur, quando qualcuno ha suonato il campanello. Lei è andata ad aprire: tre uomini le hanno spruzzato in faccia una sostanza chimica, lei è svenuta. L'hanno trascinata fuori, l'hanno stuprata e sono fuggiti via, lasciandola in stato di incoscienza. Tutto è avvenuto nel giro di 10 minuti. Ieri la vittima ha sporto denuncia e la polizia ha registrato un caso in base alla sez. 376 del Codice penale indiano ("stupro", da un minimo di sette anni al carcere a vita).
"Questo crimine - spiega ad AsiaNews mons. Moras - è doppiamente crudele: perché colpisce una donna, e perché questa ragazza aveva il desiderio di consacrare la sua vita a Dio. Invece è stata violata nel modo più brutale possibile. La scorsa notte ho pregato a lungo, per questa giovane, per la sua comunità religiosa, per la sua famiglia, per il nostro Stato e per l'India".
Radio Vaticana 18 07 2014
Questa violenza si accompagna a continui attacchi a chiese:
MARZO
India: nuovi attacchi contro due chiese cattoliche
"Sono addolorato e rattristato per gli attacchi contro due chiese cattoliche in India. Condanno con forza queste azioni malvagie e pericolose contro la nostra gente. Preghiamo per l'India, affinché il dialogo interreligioso, la coesistenza pacifica e il rispetto reciproco tra tutti i cittadini portino il progresso e lo sviluppo della comunità, della società e della nostra nazione". Lo afferma all'agenzia AsiaNews il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente del Consiglio dei vescovi cattolici dell'India (Ccbi), commentando due diversi attacchi perpetrati contro una chiesa a Mumbai (Maharashtra) e una cattedrale a Jabalpur (Madhya Pradesh).
FEBBRAIO
India: episodi di violenza contro strutture e comunità cristiane indiane.
Un caso di vandalismo in chiesa - riferisce l'Agenzia Fides - è stato segnalato a Goa, in India occidentale. Uomini non identificati hanno colpito e danneggiato una statua della Madonna di Lourdes in una parrocchia di un villaggio. I fedeli sono preoccupati per la profanazione del luogo. In un altro Stato indiano, il Kerala, a sud dell’India, un cimitero cristiano nel distretto di Pathanamthitta è stato vandalizzato, con tombe e lapidi distrutte per due giorni consecutivi. Anche il muro del cimitero è stato deturpato da graffiti. A Mangalore, nello Stato del Karnataka, in India centrale, una sala di preghiera cattolica alla periferia di città è stata oggetto di lancio di sassi che hanno rotto le finestre.
India: attaccata scuola cattolica, sesta aggressione contro Chiesa
Sconosciuti hanno attaccato durante la notte una scuola cattolica a New Delhi compiendo atti di vandalismo al suo interno e mettendo fuori uso la telecamera a circuito chiuso. Lo riferisce oggi (13 02 2015) la tv Times Now. La polizia, intervenuta in forze sul posto, ha precisato che l'istituto scolastico attaccato è la Auxilium School nel quartiere di Vasant Vihar. Si tratta della sesta aggressione anti-cattolica da novembre a Delhi dove sono state anche attaccate varie chiese.
GENNAIO
Delhi: dissacrata statua della Madonna in una chiesa cattolica
La grotta mariana della chiesa Nostra Signora delle Grazie a Vikaspury, quartiere di New Delhi, è stata dissacrata. Grazie ai video delle telecamere di sicurezza, che hanno ripreso la fuga di tre uomini con turbante da sikh.
India: aumenta la violenza religiosa contro i cristiani
"Nell'India laica, la libertà di culto per i cristiani si sta deteriorando. Due attacchi nello stesso giorno, in due Stati diversi del Paese, sono la prova che i gruppi estremisti senza le briglie della legge, si sentono incoraggiati ad attaccare i cristiani". È quanto denuncia all'agenzia AsiaNews Sajan K. George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), dopo che ieri una comunità protestante e una pentecostale sono state vittime di aggressioni da parte di gruppi radicali indù. (RadioVaticana 12 01 2015)
DICEMBRE
India: la Chiesa si mobilita per proteggere le chiese
Hanno protestato nei giorni scorsi per chiedere alla polizia protezione delle chiese. Dopo il misterioso incendio che il 1° dicembre ha sventrato la chiesa cattolica di San Sebastiano, nella zona Est di Delhi oltre 5.000 credenti, di tutte le confessioni (cattolici, anglicani, battisti, metodisti, evangelici) hanno chiesto giustizia.
(Radio Vaticana 05 12 2014)
A questo si aggiungono numerosi casi di denigrazione pubblica della fede cristiana: per fare un solo esempio:
INDIA - Blasfemia contro la fede cristiana
…un altro caso, registrato sempre a Bombay, capitale dello stato del Maharashtra, è stata segnalata a Fides l’imminente uscita di un film, nelle sale e nei teatri della metropoli, che critica in modo distruttivo, virulento e blasfemo i missionari cristiani e la loro presenza in Asia, Africa e America Latina. I missionari sono descritti come violenti e sanguinari, dediti ad attività di proselitismo aggressivo e dipinti come predatori sessuali delle popolazioni indigene nei paesi del Terzo mondo.
In particolare i Vescovi e i fedeli si lamentano con il governo:
Il silenzio del governo centrale
I cristiani indiani affermano che il governo “non ha preso provvedimenti concreti per proteggere i cristiani. Dobbiamo alzare la voce contro le atrocità”.
Mons. Leo Cornelius, arcivescovo di Bhopal (Madhya Pradesh), dichiara ad AsiaNews: "Alcuni elementi stanno diventando più sfacciati perché nessuno prende provvedimenti contro di loro da quando il Bjp [Bharatiya Janata Party, destra nazionalista indù - ndr] è alla guida del governo centrale. Ciò è pericoloso per i nostri valori democratici. Questi individui si incoraggiano l'un l'altro per portare avanti le loro azioni anti-sociali. Non hanno un obiettivo religioso, ma usano la religione per polarizzare [la società]. Il governo centrale non è serio. Il Primo ministro ha dichiarato che non ci sarà intolleranza religiosa, né divisione, ma questi elementi si sentono incoraggiati ad andare avanti dal fatto che New Delhi non si occupa di loro in modo severo".
La fragilità della libertà religiosa
Anche il Global Council of Indian Christians (Gcic) condanna con forza i nuovi attacchi anticristiani avvenuti in India. "Questi episodi - sottolinea ad AsiaNews il presidente Sajan George - rivelano la fragile situazione in cui versa la libertà religiosa nel nostro Paese. I gruppi di destra portano avanti il loro regno del terrore contro la vulnerabile comunità cristiana". In Madhya Pradesh, spiega il leader del Gcic, "l'Hindu Dharma Sena terrorizza le minoranze sfruttando la draconiana legge anti-conversione, che viene usata per muovere accuse false contro cristiani innocenti. Questi estremisti godono della protezione politica del governo e mettono in pericolo le vite della comunità cristiana".
Infatti la legge anti-conversione viene usata per attaccare la presenza cristiana che ha nelle scuole un punto di riferimento e di reale contributo alla società indiana.
Polemiche per alcune affermazioni di leader induista su Madre Teresa
Ad alimentare le tensioni religiose nel Paese, dove continua la mai sopita polemica sull’annosa questione delle conversioni forzate, anche le affermazioni del leader di un’altra organizzazione integralista indù, l’RSS, su Santa Teresa di Calcutta, una figura molto rispettata in India. Durante una cerimonia a Bharatpur, nel Rajastan, l’esponente politico avrebbe affermato che l’opera a favore dei poveri della fondatrice delle Missionarie della Carità era comunque finalizzata a convertirli al cristianesimo. Frase che ha suscitato scalpore nella comunità cristiana e critiche di diversi esponenti politici, anche se l’interessato ha replicato che le sue parole sono state fraintese.
Fraintese….??
INDIA - Chiude la cattedra universitaria intitolata a Madre Teresa
Le autorità accademiche indiane hanno annunciato la chiusura della cattedra di insegnamento in “Salute, educazione e lavoro sociale”, intitolata a Madre Teresa di Calcutta, che era presente nella “Indira Gandhi National Open University” di New Delhi, interrompendo il corso e le lezioni. Come appreso da Fides, la decisione è stata motivata dalla mancanza di fondi. Secondo quanto ha dichiarato M. Aslam, Vicecancelliere dell’Ateneo, “anche alcuni membri del personale accademico hanno criticato la decisione”.
In ambienti cattolici si deplora fortemente la decisione. In una nota inviata a Fides, l’attivista cattolico John Dayal, Segretario generale del “All India Christian Council, condanna il passo come “riprovevole” e invita l’università a reperire sponsor privati per tenere in vita il corso.
“La cessazione della cattedra intitolata a Madre Teresa – nota Dayal a Fides – giunge in un momento molto delicato. La fondatrice delle Missionarie della Carità è un'icona della misericordia e della compassione umana verso i più poveri tra i poveri,verso i bambini e i malati terminali. Il sari bianco con il bordo blu che indossava è un simbolo universale di questi valori, di cui l’India ha forte bisogno”.
La cattedra è stata istituita nel febbraio 2000 grazie a un memorandum d'intesa tra la Conferenza episcopale dell'India e l'Università di Delhi e, negli anni, ha promosso il lancio di diversi programmi di studio sociologici. Il corso intendeva dare un contributo alla società indiana attraverso programmi educativi, attività di ricerca e studi di natura sociale. Tra gli altri argomenti, si è occupata di analizzare fenomeni come l’Aids, l’educazione alla vita familiare, le tossicodipendenze nella società indiana. (Agenzia Fides 1/10/2014)
Forse la ragione di una certa insofferenza sta proprio nell’opera educativa e di “promozione sociale” della chiesa. Difendendo la propria libertà la chiesa difende la libertà di tutti ed in particolare delle minoranze.
India: vescovi chiedono rispetto per i diritti umani
In occasione dell'odierna Giornata Internazionale dei Diritti Umani, “è necessario approfondire la situazione dei diritti umani in India e sollecitare lo Stato a porre urgente rimedio ad alcune situazioni. La più dolorosa è quella delle minoranze religiose: il loro diritto alla libertà religiosa è spietatamente e aspramente calpestato dai gruppi militanti che godono di massima impunità nel nuovo ambiente politico, dopo le elezioni generali di quest'anno”. E’ quanto afferma un messaggio diffuso dalla Commissione per la Giustizia, la Pace e lo Sviluppo, della Conferenza episcopale cattolica indiana. (Radio Vaticana 10 12 2014)
E certamente questo può infastidire i piani del potere. Per esempio:
India: Continuano le sterilizzazioni forzate di massa
La libertà e la dignità personale delle donne indiane continuano ad essere calpestate. Dal 2013 al 2014 nel Paese sono state effettuate oltre 4 milioni di sterilizzazioni forzate. Nello Stato di Bilaspur ha suscitato grande clamore la morte di alcune donne a causa delle precarie condizioni sanitarie nelle quali, spesso, vengono effettuati questi interventi. Secondo fonti locali, un solo chirurgo ha sterilizzato 83 donne in poche ore, in un ambiente medico carente delle norme igienico-sanitarie più basilari. Le autorità sanitarie locali hanno dichiarato che dopo gli interventi sono stati somministrati antibiotici alterati, che hanno conseguentemente causato i decessi delle pazienti. Le campagne di sterilizzazione forzate di massa sono promosse con l’intento di arrestare la crescita demografica nel Paese. (11/3/2015 Agenzia Fides)
D’altra parte i cristiani indiani si muovono sulla scia di quanto accaduto in Orissa:
Timore del ripetersi delle violenze anti-cristiane del 2008
“C’è paura e insicurezza non solo a Kadhamal, ma anche nei distretti vicini”, ha dichiarato all’agenzia Ucan padre Ajay Singh, attivista per i diritti umani nell’Orissa e vincitore nel 2003 Minority Rights Day Award conferito dalla Commissione nazionale per le minoranze. Il timore è infatti il ripetersi delle terribili violenze anti-cristiane di sette anni fa, scatenate accusa infondata di aver ucciso il leader estremista, appartenente al Vhp, Laxmanananda Saraswati.
A sette di queste vittime è dedicata una targa commemorativa benedetta in questi giorni da mons. John Barwa, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar.
Orissa: primo monumento per martiri dei pogrom anticristiani
I cristiani del villaggio Tiangia, nello Stato indiano di Orissa, hanno costruito il primo monumento in onore di sette martiri, vittime dei pogrom anticristiani di Kandhamal nel 2008. Mons. John Barwa, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar, ha benedetto la lapide commemorativa, alla presenza di sacerdoti e centinaia di fedeli. "Questi sette martiri - ha detto il presule - sono pilastri di testimonianza per il popolo di Kandhamal e non solo. Ringraziamo Dio per averci donato questi uomini, che hanno sacrificato le loro vite preziose per amore di Gesù. Anziché rinunciare alla loro fede, si sono stretti a Cristo con passione. Per noi sono fonte di ispirazione e speranza".
La persecuzione più violenta contro la minoranza cristiana mai avvenuta in India
A Kandhamal i pogrom degli estremisti indù costringono alla fuga 55mila fedeli e causano la razzia e il rogo di 5.600 case in 415 villaggi. Secondo i dati del governo i morti accertati sono 38; due le donne stuprate; numerose le persone con mutilazioni e danni permanenti. Tuttavia, i numeri di Chiesa e attivisti sociali sono altri: quasi 300 chiese distrutte, oltre a conventi, scuole, ostelli e istituti di assistenza. Almeno 91 vittime: 38 morte sul colpo, 41 per le ferite subite nelle violenze, 12 in azioni di polizia.