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2014 03 26 KENYA attacco armato in una chiesa almeno 5 morti IRAQ Professore cristiano ucciso in Libia SRI LANKA Pastore cristiano aggredito da estremisti buddisti

Fonte:
CulturaCattolica.it

KENYA: attacco armato in una chiesa, almeno 5 morti
Domenica 23 in Kenya almeno tre persone sono state uccise durante un attacco armato avvenuto in una chiesa nel distretto di Likoni a sud di Mombasa, la principale città turistica costiera del Paese.

“Erano da poco passate le 9 del mattino quando abbiamo sentito i primi spari. Poi le urla e tanta gente che scappava dappertutto. La nostra comunità è sotto shock”: lo ha raccontato all'agenzia Misna padre Joseph Waithaka, missionario della Consolata a Likoni, sud di Mombasa, teatro ieri di un attacco armato ad una chiesa evangelica.
L’assalto, condotto da uomini armati durante la messa domenicale ha causato vittime e feriti tra i fedeli in preghiera. “Le ultime informazioni circolate riferiscono di 5 morti e una ventina di feriti” riferisce ancora l’interlocutore, la cui missione dista appena 200 metri dal luogo della sparatoria.
Il Kenya è nel mirino dei gruppi estremisti islamici, primo fra tutti Al Shabaab, da quando, nell’ottobre 2011, è intervenuto militarmente nel sud della Somalia per sostenere il governo di Mogadiscio contro gli insorti.
Radio Vaticana 24 marzo 2014

IRAQ - Professore cristiano ucciso in Libia.
Il Patriarca Sako: dopo il crollo dei regimi, tutto è peggiorato

Si chiamava Adison Karkha ed era un cristiano di Kirkuk il professore 54enne, Preside della facoltà di medicina dell'Università di Sirte, ucciso martedì 18 marzo mentre si recava al lavoro con la sua auto. Il ritrovamento del suo corpo crivellato di colpi, in una zona dove operano le bande di islamisti radicali di Ansar al-Shariah, conferma le apprensioni sulla condizione dei cristiani nella Libia post-Gheddafi, già allarmanti dopo la strage di sette lavoratori egiziani copti trucidati a Bengasi lo scorso 23 febbraio.
La tragica fine di Adison Karcha suggerisce al Patriarca di Babilonia del Caldei, Louis Raphael I Sako, considerazioni generali sulle dinamiche convulse in atto in Medio Oriente e nei Paesi del nord Africa: “Il professore” riferisce all'Agenzia Fides il Patriarca Sako “era emigrato in Libia con la moglie più di sette anni fa, anche per sottrarsi all'insicurezza dell'Iraq e cercare di continuare con tranquillità il suo lavoro. Adesso, dopo la caduta di Gheddafi, anche in Libia dilaga il fondamentalismo islamista. Quel fenomeno per me continua a rappresentare un enigma: inseguono il disegno fuori dal tempo di imporre uno Stato islamista, e la loro ideologia religiosa viene sfruttata politicamente. In ogni caso” aggiunge il Patriarca “la grande domanda che ci facciamo riguardo alla Libia, all'Iraq e a tutta la regione è sempre la stessa: la fine dei regimi ha migliorato o peggiorato le cose? Si vede che non c'è progresso nei servizi, nel lavoro, nell'economia, nella sicurezza. La corruzione sembra addirittura aumentata, e tutto è diventato motivo di scontri settari. Attendevamo di veder crescere il senso di una comune cittadinanza, mentre avanzano solo nuovi confessionalismi. E allora ci chiediamo qual'è davvero il futuro dei nostri popoli e dei nostri Paesi”. (Agenzia Fides 21/3/2014).

SRI LANKA - Pastore cristiano aggredito da estremisti buddisti
Come appreso da Fides, nei giorni scorsi, un Pastore cristiano protestante e sua moglie sono stati aggrediti e trascinati fuori casa da una folla guidata da monaci buddisti che intimava loro di fermare le attività e i servizi di culto cristiano. L’attacco è avvenuto ad Asgiriya, nel distretto di Kandy, nel centro dell’isola. La folla di oltre 250 persone, guidata da una decina di monaci dell’organizzazione buddista estremista “Bodu Bala Sena” ha fatto irruzione nell’abitazione della coppia, appartenente alla “Chiesa delle Grazie”. I due sono stati maltrattati e percossi, definiti “traditori” e minacciati. I monaci buddisti hanno minacciato anche gli abitanti dei vill aggi nella provincia di Sabaragamuwa, ordinando loro di non sostenere e di non frequentare il Pastore. In risposta all’aggressione, alcuni cristiani locali hanno scritto una petizione e raccolto firme chiedendo alle autorità della provincia di difendere il loro diritto la culto e la libertà di religione.
Come riferito a Fides dalla “National Christian Evangelical Alliance” dello Sri Lanka, due chiese e un centro di preghiera cristiano sono state attaccati nel gennaio scorso da una folla di buddisti, affermando che erano edifici illegali e che miravano a fare proselitismo. Dopo questi episodi, una imponente marcia per la pace e per la libertà religiosa si è tenuta nella capitale Colombo. In Sri Lanka, su una popolazione per oltre il 70% buddista, i cristiani sono il 6,1%, i musulmani sono il 9,7%, gli indù il 12,6%.
(Agenzia Fides 11/3/2014)

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