2014 02 19 NIGERIA Massacro di civili in gran parte cristiani VENEZUELA nel Collegio don Bosco di Valencia uccisi due Salesiani
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NIGERIA - Massacro di civili in gran parte cristiani
Sabato 15 febbraio Boko Haram, il gruppo estremista islamico nato per imporre la legge coranica in Nigeria, ha compiuto una nuova strage di civili. Nell’attacco a due villaggi nello stato Nordorientale di Borno almeno 106 persone in gran parte cristiane sono state uccise: le vittime finora accertate sono 105 uomini e una donna anziana, morta tentando invano di proteggere un nipotino.
A Baga, un villaggio di pescatori sulle rive del lago Chad, un commando composto da un centinaio di miliziani ha aperto il fuoco sulla popolazione sparando in tutte le direzioni. Molte persone sono morte – ancora non si conosce il numero esatto – colpite dai proiettili o annegate nel lago nel quale si erano gettate per cercare scampo alla carneficina. Prima di andarsene, il commando ha razziato del pesce e altri generi alimentari e infine ha dato fuoco alle case. Baga era già stato devastato lo scorso aprile durante uno scontro armato tra Boko Haram e militari. Questi ultimi, poi, nei giorni successivi alla battaglia, sospettando gli abitanti di complicità con i terroristi e cercando di stanare quelli superstiti eventualmente nascosti nelle case, avevano dato fuoco a gran parte del villaggio uccidendo più di 200 persone nel corso dell’operazione.
L’altro attacco sabato scorso è stato sferrato contro Izghe, un villaggio abitato in prevalenza da cristiani. Lì i terroristi, secondo la testimonianza di alcuni superstiti, dapprima hanno radunato diversi uomini, li hanno circondati e uccisi. Poi hanno continuato la strage andando di casa in casa, per ore. Alcune delle vittime sono state abbattute a colpi di arma da fuoco. Tutte le altre sono state sgozzate: in tutto circa 90 persone.
“L’ultimo massacro avvenuto nel nord della Nigeria non mi sorprende più, perché Boko Haram segue uno schema regolare, volto a terrorizzare la popolazione” dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Ignatius Ayau Kaigama, Arcivescovo di Jos e Presidente della Conferenza Episcopale Nigeriana, commentando l’assalto compiuto il 15 febbraio nel villaggio di Izghe, nello Stato di Borno (nord della Nigeria), presumibilmente da un gruppo di Boko Haram.
Borno e uno dei tre stati nigeriani settentrionali dove a maggio è stato imposto lo Stato di emergenza per facilitare le operazioni militari contro Boko Haram. Le formazioni guerrigliere hanno però continuato le loro azioni.
“Purtroppo le autorità finora hanno fallito nell’adempiere al loro compito di assicurare pace e sicurezza ai nigeriani in ogni area del Paese” afferma Mons. Kaigama. “Nonostante gli sforzi profusi e le ingenti risorse investite per combattere questi gruppi di fanatici, i responsabili politici e militari nigeriani non sono ancora riusciti a venire a capo del problema”.
L’Arcivescovo di Jos ritiene che “occorre andare alla radice del fenomeno”. “Penso che ci siano gruppi esterni alla Nigeria che offrono un’assistenza sofisticata alle formazioni radicali nigeriane, oppure che ci siano, all’interno della Nigeria stessa, delle simpatie per questi gruppi, magari persino da parte di alcune persone che rendono possibile la continuazione di questi attacchi, passando informazioni o in altra maniera” conclude Mons. Kaigama.
(Agenzia Fides 17/2/2014)
Venezuela: nel Collegio don Bosco di Valencia uccisi due Salesiani
Nella città venezuelana di Valencia nel corso di un tentativo di furto sono stati uccisi un sacerdote salesiano, padre Jesús Plaza, 80 anni, e un fratello laico Luis Sánchez , 84 anni. Il tragico evento ha avuto luogo nel collegio dei salesiani Don Bosco della città, mentre le vittime riposavano. La versione dei fatti è stata data da una terza persona, anch'essa gravemente ferita e operata nella clinica "Guerra Mèndez", il padre David Marín, direttore del collegio (64 anni). Gli autori del delitto, eseguito secondo la stampa locale con assurda efferatezza durante la notte tra sabato e domenica, sono due minorenni: uno di 13 anni e l'altro di 15, che si sono introdotti nel collegio con l'intenzione di compiere un furto, aggredendo per primo il padre José Luis Salazar. Padre Plaza è morto in ospedale mentre i medici tentavano di fermare le emorragie causate da numerose coltellate. Invece il fratello salesiano Sánchez è morto sul colpo, nella sua abitazione.