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2013 11 20 Papa Francesco: “Tanti cristiani soffrono persecuzioni forse molti di più che nei primi secoli”. Uno studio lo conferma

Fonte:
CulturaCattolica.it
Solo tre, tra i tantissimi episodi di questi giorni, come premessa alle parole dell’Angelus di domenica del Papa

CAMERUN - Rapito sacerdote Fidei Donum
Yaoundé (Agenzia Fides)- Un sacerdote francese don Georges Vandenbeusch, di 42 anni, è stato rapito in Camerun il 13 novembre, intorno alle 23,30 ora locale, riferisce all’Agenzia Fides Mons. Henri Djonyang, Vicario Generale della diocesi di Maroua-Mokolo. Il sacerdote è stato prelevato mentre si trovava nella parrocchia di Nguetchewe, ad una ventina di km dalla frontiera con la Nigeria.
Chi sono i sequestratori di p. Georges Vandenbeusch. La domanda è legittima alla luce della rivendicazione del sequestro del sacerdote giunta all’Agence France Press: “Il prete francese è nelle mani dei moujahidines di Jamaat Ahl al-Sunna Li Da’wat al-Jihad (il nome arabo della setta islamista nigeriana Boko Haram) che ha condotto l’operazione in coordinamento con Ansaru”.

PANAMA - Sacerdote ucciso in pieno giorno davanti alla casa del Vescovo
La comunità cattolica di Colon (Panama) è costernata per la morte del sacerdote Anibal Gomez (67 anni), di origine spagnola, il cui corpo è stato trovato intorno alle ore 13 (ora locale) del 30 ottobre, all’ingresso dell’abitazione del Vescovo emerito della diocesi di Colón-Kuna Yala, Sua Ecc. Mons. Carlos María Ariz Bolea, C.M.F., che non era in casa. Secondo fonti locali dell’Agenzia Fides, si presume che il motivo dell’assassinio sia stato la rapina, in quanto il sacerdote aveva dei lividi, era stato legato ed è morto a causa di una grande ferita di arma da taglio.
L’episodio criminale si è verificato nella zona Davis di Colon, una città considerata particolarmente violenta a causa della delinquenza dilagante. Padre Anibal Gomez era il parroco nella parrocchia Maria Madre di Dio, che si trova nel quartiere José Denominatore Bazan, già Forte Davis. Un sacerdote della zona, padre Teofilo Rodriguez, ha riferito alla stampa locale: “Siamo preoccupati per il livello di violenza a cui stiamo arrivando, vediamo come è stato picchiato a sangue un uomo di Dio. Lo abbiamo trovato con numerose ferite sul corpo e il volto praticamente sfigurato dai colpi”.

SUDAFRICA - Parroco brutalmente aggredito a Pretoria
“Non posso credere che qualcuno sia capace di commettere un’azione così crudele ad un sacerdote. È veramente scioccante” ha affermato Mons. William Matthew Slattery, Arcivescovo di Pretoria, dopo aver visitato al Jacaranda Hospital, dove è ricoverato, p. Craigh Laubscher, parroco della John Fisher Catholic Church di Lynnwood. Domenica 3 novembre il sacerdote è stato assalito di fronte alla canonica da un uomo, che lo ha ferocemente colpito con un trapano a mano e poi ha cercato di strangolarlo. Credendolo morte, l’assalitore è entrato nell’abitazione parrocchiale, asportando le offerte della questua. Una settimana fa l’uomo aveva chiesto aiuto a p. Craigh che gli aveva donato un po’ di cibo.
P. Craigh è ben voluto e stimato dai parrocchiani che lo apprezzano per la sua disponibilità verso tutti.

Ed ecco le parole del Papa:

TANTI CRISTIANI SOFFRONO PERSECUZIONI FORSE MOLTI DI PIÙ CHE NEI PRIMI SECOLI

Città del Vaticano, 18 novembre 2013 (VIS). Alle 12:00 di domenica, il Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l’Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro. La prima parte del discorso che Gesù pronuncia a Gerusalemme sugli ultimi tempi è stato il tema della meditazione del Papa prima della recita della preghiera mariana. Gesù raccomanda agli apostoli di non lasciarsi ingannare dai falsi messia e non lasciarsi paralizzare dalla paura, ma di vivere il tempo dell’attesa come tempo della testimonianza e della perseveranza.

“Questo discorso di Gesù è sempre attuale - ha ricordato il Pontefice - anche per noi che viviamo nel XXI secolo. Egli ci ripete: ‘Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome’. È un invito al discernimento, questa virtù cristiana di capire dove è lo spirito del Signore e dove è il cattivo spirito. Anche oggi, infatti, ci sono falsi ‘salvatori’, che tentano di sostituirsi a Gesù: leader di questo mondo, santoni, anche stregoni, personaggi che vogliono attirare a sé le menti e i cuori, specialmente dei giovani. Gesù ci mette in guardia: ‘Non andate dietro a loro!’”. E il Signore ci aiuta anche a non avere paura: di fronte alle guerre, alle rivoluzioni, ma anche alle calamità naturali, alle epidemie, Gesù ci libera dal fatalismo e da false visioni apocalittiche. (...) Ci ricorda che siamo totalmente nelle mani di Dio! Le avversità che incontriamo per la nostra fede e la nostra adesione al Vangelo sono occasioni di testimonianza; non devono allontanarci dal Signore, ma spingerci ad abbandonarci ancora di più a Lui, alla forza del suo Spirito e della sua grazia”.

“In questo momento penso, e pensiamo tutti. Facciamolo insieme: pensiamo a tanti fratelli e sorelle cristiani, che soffrono persecuzioni a causa della loro fede. Ce ne sono tanti. Forse molti di più dei primi secoli. Gesù è con loro. Anche noi siamo uniti a loro con la nostra preghiera e il nostro affetto. Anche abbiamo ammirazione per il loro coraggio e la loro testimonianza. Sono i nostri fratelli e sorelle, che in tante parti del mondo soffrono a causa dell’essere fedeli a Gesù Cristo. Li salutiamo di cuore e con affetto.

“Alla fine - ha sottolineato Papa Francesco - Gesù fa una promessa che è garanzia di vittoria. ‘Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita’. Quanta speranza in queste parole! Sono un richiamo alla speranza e alla pazienza, al saper aspettare i frutti sicuri della salvezza, confidando nel senso profondo della vita e della storia: le prove e le difficoltà fanno parte di un disegno più grande; il Signore, padrone della storia, conduce tutto al suo compimento. Nonostante i disordini e le sciagure che turbano il mondo, il disegno di bontà e di misericordia di Dio si compirà!”.


Queste parole del Papa sembrano esagerate. In questi giorni (il 21 ottobre) è apparso questo interessante articolo.

La guerra contro i cristiani
Una delle storie meno raccontate dai giornali

La persecuzione contro i cristiani “è la più drammatica storia religiosa dell’inizio del XXI secolo”. Lo afferma nel suo ultimo libro il vaticanista John Allen.
In The Global War on Christians: Dispatches From the Front Lines of Anti-Christian Persecution (La guerra globale contro i cristiani: dispacci dalla prima linea della persecuzione anti-cristiana) edito da Crown Publishing, Allen fornisce una visione globale delle varie minacce che i cristiani devono fronteggiare.
“Oggi i cristiani sono indiscutibilmente il corpo religioso più perseguitato del pianeta, e troppo spesso i loro nuovi martiri soffrono in silenzio”, afferma l’autore.
Il silenzio, osserva Allen, è dovuto in larga parte alle omissioni dei media sul tema delle persecuzioni anticristiane, nonostante le palesi offese che questi subiscono.

L’autore cita un uno studioso protestante, Todd Johnson, secondo le cui stime, nel decennio 2000-2010 sono stati almeno 100mila i cristiani uccisi ogni anno.
Allen distingue tra i problemi fronteggiati dai cristiani in Occidente, per esempio nella polemica sulla riforma sanitaria negli USA, e le ben più sanguinose persecuzioni in vari paesi africani, mediorientali ed asiatici.
Tuttavia, laddove è certo che nelle nazioni occidentali i cristiani non vengono torturati o messi a morte, essi sono comunque oggetto di una forte ostilità.

Un paio di recenti casi australiani esemplificano l’intolleranza esibita contro i cristiani.

Nello stato australiano della Victoria, il dottor Mark Hobart è sotto investigazione da parte dalla Commissione Medica dello Stato. Il suo crimine: rifiutarsi di assegnare a un altro medico una coppia indiana che voleva abortire una bambina alla 19° settimana di gestazione perché voleva un maschio (cfr. Herlad Sun, 5 ottobre 2013).
Ad Hobart, che è cattolico, la coppia aveva chiesto di abortire la bambina ma lui si era rifiutato. Alla richiesta della coppia di segnalare alla gestante un altro medico che avrebbe eseguito l’aborto, ha risposto che non conosceva nessuno che avrebbe potuto realizzarlo.
“Per ironia della sorte la legge sull’aborto in Victoria, tra le più estreme del mondo, è stata portata avanti da un’agenda femminista bipartisan”, ha commentato Miranda Devine nel suo articolo sull’Herald Sun. “Eppure oggi queste leggi sono usate per punire un medico che si rifiuti di partecipare a qualsivoglia aborto praticato in base al sesso del nascituro, che fa delle bambine una specie danneggiata in India e in altre società patriarcali”, aggiunge la giornalista.

C’è stata poi la Marcia per la Vita a Melbourne, capitale della Victoria. Il sito LifeNews.Com ha pubblicato una galleria fotografica che ha mostrato come tale pacifica manifestazione sia stata violentemente attaccata.
“Abbiamo un gran numero di persone che sono state ferite, a seguito di quanto avvenuto ieri”, ha affermato Bernie Finn, membro del parlamento di Vittoria, secondo quanto riferito dal 9 News Website dello scorso 13 ottobre.
Circa 3000 manifestanti pro-life hanno preso parte alla marcia, chiedendo che venga abolita la riforma della legge sull’aborto del 2008, che rimuove ogni protezione legale del nascituro.

L’Australia è ben lontana dall’essere l’unico paese con questo tipo di conflitti.

In Inghliterra, Hazelmary e Peter Bull hanno messo in vendita il loro Chymorvah Hotel in Cornovaglia.
I due coniugi hanno perso la causa legale intrapresa nei loro confronti per aver rifiutato di affittare una camera a una coppia omosessuale (cfr. Daily Mail, 19 settembre).
Da quel momento, i coniugi Bull sono stati oggetto di numerosi attacchi, compresi atti di vandalismo e minacce di morte.
Coerentemente con i loro valori cristiani, sin dall’inizio della loro gestione dell’hotel, nel 1986, i due albergatori avevano sempre affittato le loro camere soltanto a coppie eterosessuali sposate.
La coppia ha quindi contestato la sentenza a loro sfavore presso la Corte Suprema (cfr Telegraph 9 ottobre).
“La coppia non può essere trattata alla stregua di due razzisti o colpevoli di altre forme di discriminazione, perché la loro scelta è fondata sul loro “giudizio di coscienza religiosamente orientato”, ha dichiarato il loro legale, Aidan O’Neil, nella sua arringa davanti ai due giudici.

I temi legati al matrimonio omosessuale stanno scatenando polemiche anche negli Stati Uniti. Barronelle Stutzman, fiorista di Richland nel Washington, è stata querelata due volte: dal Procuratore Generale dello Stato, Bob Ferguson, e dall’Unione per le Libertà Civili Americana (cfr Wall Street Journal, 19 settembre).
Il reato contestatole è il non aver venduto fiori a coppie omosessuali. Sacerdoti e membri del clero sono generalmente protetti da misure legali di questo genere ma ciò non vale per chi svolge attività commerciali.

Lo scorso 10 ottobre, la rivista Crisis ha pubblicato un lungo articolo in merito al problema dei Cristiani che, secondo coscienza ritengono di non dover incoraggiare l’omosessualità. Un certo numero di problemi, generati dal matrimonio omosessuale, vanno dalle torte nuziali ai banchetti fino alle foto dei matrimoni.

Gli imprenditori cristiani stanno invocando il diritto alla libertà religiosa ma le loro petizioni sono state rigettate dai tribunali.

Gli appelli alla tolleranza e al rispetto, a quanto pare, si applicano soltanto per uno solo degli attori del dibattito.

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