2013 11 13 SIRIA: Colpi di mortaio su bambine e chiese. CINA: Morto il vescovo Liu Guandong ultimo irriducibile
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SIRIA - Colpi di mortaio sul centro di Damasco: colpiti bambini, civili e chiese
Colpi di mortaio hanno danneggiato ieri la scuola primaria cristiana S. Giovanni Damasceno nel quartiere di Al-Qassaa a Damasco, provocando la morte di 5 bambini e il ferimento di altre 27 persone. Un altro razzo ha colpito uno scuolabus a Bab Touma, sobborgo di Damasco a maggioranza cristiana, ferendo 5 alunni. Nella medesima area, un colpo di mortaio ha colpito la chiesa della S. Croce, già colpita nei giorni scorsi e un altro colpo ha danneggiato la Chiesa di S. Cirillo. Altre tre persone sono state uccise da un razzo, sempre nel centro della capitale.
Nei giorni scorsi un razzo aveva colpito anche la Nunziatura Apostolica, mentre domenica 10 novembre un colpo di mortaio, colpendo un’auto per strada, aveva ucciso un uomo cristiano con i suoi quattro figli.
Da giorni il centro storico e la parte più moderna del centro di Damasco sono bersaglio di una pioggia di colpi di mortaio sparati dai ribelli armati annidati nei quartieri circostanti, occupati dai miliziani. In una nota inviata a Fides, p. Gabriel Dawood, sacerdote siro-ortodosso della cattedrale di San Giorgio a Damasco, afferma che “nelle nostre chiese continuiamo a sperare e ad accendere candele, pregando per tutti i fedeli uccisi, e per quelli in pericolo, specialmente per i villaggi cristiani minacciati dalle bande armate, pregando perchè in Siria possa tornare la pace”.
(Agenzia Fides 12/11/2013)
CINA Il vescovo Liu Guandong ultimo irriducibile
Monsignor Pietro Liu Guandong, vescovo sotterraneo di Yixian (Hebei) è morto la scorsa settimana, il 28 ottobre. I suoi fedeli hanno diffuso la notizia solo dopo la sua sepoltura, avvenuta in un luogo segreto. La Chiesa sotterranea ha deciso di nascondere la data di morte e la tomba del vescovo per non doversi adeguare agli ordini del regime cinese.
Essendo monsignor Liu un vescovo non riconosciuto dal governo, non avrebbero potuto seppellirlo con le insegne episcopali: né mitra, né anello, né riferimenti a lui come pastore. Invece, in questo modo Liu è stato sepolto con tutti gli onori e il rispetto che meritava la sua figura di campione della libertà della Chiesa dai controlli del potere politico. Monsignor Liu è morto a 94 anni e viveva nascosto dal 1997. Ha passato molti anni in prigione. La prima volta nel 1955 per 24 mesi, a pochi anni dalla presa di potere di Mao Zedong; poi dal 1958 al 1981, sempre per lo stesso motivo: il rifiuto a iscriversi all'Associazione patriottica, l'organizzazione di controllo che vuole edificare una Chiesa indipendente dal papa. È stato arrestato ancora nell'89, dopo aver organizzato un raduno di tutti i vescovi clandestini (una trentina) per proclamare una Conferenza episcopale dei vescovi fedeli al Papa. In pochi mesi, tutti i partecipanti a quel raduno sono stati arrestati. Liberato nel 92, ha vissuto sotto sorveglianza fino al '97, quando è riuscito a far sparire le sue tracce. I suoi fedeli dicono che, sebbene colpito da un ictus, è stato «lucido, coraggioso e pieno di fede sino alla fine». Da un punto di vista politico, la sua vita è stata una lotta donchisciottesca contro l'ideologia comunista: 28 anni di carcere; 16 anni di nascondimento; la conferenza episcopale da lui fondata, dissolta; la sua diocesi senza nemmeno il vescovo: anche il suo successore aYixian, Cosma Shi Enxiang, dal 2001 è stato sequestrato dalla polizia ed è scomparso. Ma la sua testimonianza da molti frutti. La diocesi di Yixian ha decine di sacerdoti e di suore; decine di migliaia di fedeli. Alcuni suoi sacerdoti, come padre Liu Deli, hanno subito la stessa sorte del vescovo: arrestato e scomparso nelle mani della polizia. Vi sono però altri due frutti, più consistenti, che aprono alla speranza. Il primo è che molti giovani e perfino membri del Partito si sono avvicinati alla fede grazie al suo coraggio, rivendicando uno spazio spirituale per la persona che nessun potere politico può asservire. Essi sono i riformisti del Partito e chiedono maggiore libertà religiosa per la nazione soffocata dal materialismo. Il secondo è che ormai anche nella Chiesa ufficiale, quella sotto il controllo del regime, emergono paladini della libertà della Chiesa che rifiutano di appartenere all'Associazione patriottica per servire meglio i fedeli e il popolo cinese. Primo fra tutti è il vescovo di Shanghai, monsignor Taddeo Ma Da-qin, agli arresti domiciliari dal luglio 2012, di 45 anni. Il seme di Liu, gettato in una terra nascosta darà frutto ancora per molti anni.
(Bernardo Cervellera su Avvenire 8 novembre 2013)